Bottega, straordinari, il NurSind aveva ragione, ora si restituiscano le trattenute
Con una lettera inviata a quotidianosanità, il Segretario Nazionale NurSind Dott. Andrea Bottega, rivendica che l’allarme lanciato dalla sua Segreteria relativamente alle trattenute sugli straordinari di novembre che alcune aziende avevano compiuto sulle buste paga degli infermieri sulla base di una errata interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di una norma contenuta nella manovra 2025, erano fondati.
Gli infermieri e chiunque abbia subito lo stesso tipo di trattenute indebite si vedrà restituito il mal tolto nella busta paga di dicembre.
Gentile Direttore,
all’incirca un mese fa le scrivevo una lettera per denunciare quella che sin da subito il Nursind ha tacciato come una errata interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di una norma contenuta nella manovra 2025 sugli straordinari degli infermieri. Secondo il Fisco, infatti, la misura in questione detassava il lavoro straordinario di cui all’articolo 47 del Ccnl del comparto 2019-2021 e non anche lo straordinario svolto in regime di pronta disponibilità (articolo 44). Cosa che, appunto, non è. Adesso, finalmente, non lo dice solo il Nursind. Torno a scriverle proprio perché ritengo giusto e doveroso tranquillizzare i professionisti sanitari che non ci sarà il temuto conguaglio – con le buste paga di novembre e dicembre – del corrispettivo del mancato versamento Irpef legato alla tassazione agevolata al 5% per lo straordinario svolto in regime di pronta disponibilità. Oppure, se c’è stato il prelievo sul mese di novembre, sarà restituito.
La parola fine su questa incresciosa vicenda l’ha scritta la stessa Agenzia delle Entrate il 9 dicembre scorso, facendo un doveroso passo indietro e stoppando quel pericoloso effetto domino innescato dall’istanza d’interpello di una singola azienda sanitaria.
Inutile dire che, in questo arco temporale, il Nursind ha mosso mari e monti per dimostrare di aver visto giusto, incalzando l’istituzione guidata da Vincenzo Carbone. In particolare, abbiamo sollecitato il Fisco a riesaminare la relazione tecnica che accompagna la manovra 2025, la vera prova regina sulle coperture della detassazione di tutto il lavoro straordinario, anche di quello svolto in regime di pronta disponibilità. Una sollecitazione, c’è da dire, che non è caduta nel vuoto. Le Entrate, infatti, hanno interpellato sia il ministero per la Pa sia il ministero della Salute. Palazzo Vidoni è stato il primo a pronunciarsi e a produrre il suo parere il 20 novembre scorso, innescando le prime retromarce da parte di alcune aziende che hanno dichiarato di voler fare un passo indietro e restituire i soldi sottratti nelle buste paga di novembre. In seguito, è giunto il parere del dicastero di Lungotevere Ripa, anch’esso in perfetta sintonia con le osservazioni fatte da noi.
Il Nursind, in realtà, aveva anche inviato subito a tutte le aziende sanitarie una formale diffida dall’effettuare il conguaglio della ritenuta Irpef per lo straordinario svolto in regime di pronta disponibilità, certo che la risposta all’interpello dell’Agenzia delle Entrate fosse rivolta solo al caso sollevato dalla singola azienda e non estendibile erga omnes (nel qual caso il Fisco avrebbe emanato una circolare). Finalmente, oggi ogni tassello del puzzle è tornato al suo posto e noi siamo felici per tutti gli infermieri, ma anche soddisfatti del nostro impegno nel districare una matassa che, in realtà, a noi non era affatto parsa così aggrovigliata. Una convinzione che, ne siamo certi, ha pesato non poco pure nell’indirizzare una lettura precisa delle norme da parte delle istituzioni.
Andrea Bottega
Segretario nazionale Nursind
di