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Infermieri 118 senza mensa: NurSind vince la causa contro Asl Toscana Centro

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 22/12/2025

NurSind dal territorioToscana

Il Tribunale di Firenze riconosce un diritto negato: buoni pasto dovuti agli infermieri dell’emergenza

Nel sistema sanitario pubblico italiano, difendere i diritti fondamentali dei professionisti della salute non dovrebbe mai passare dalle aule di tribunale. Eppure accade ancora. Accade quando gli infermieri del 118, impegnati quotidianamente nel soccorso e nell’emergenza-urgenza, si vedono negare persino ciò che è previsto dalla legge. Una vicenda emblematica, che riguarda l’Asl Toscana Centro, si è conclusa con una sentenza chiara e netta: gli infermieri hanno ragione. E a ottenerla, ancora una volta, è stato il NurSind, che si conferma presidio reale di tutela e rappresentanza.

Il giudice del Lavoro del Tribunale di Firenze, Leonardo Pucci, ha condannato l’Asl Toscana Centro al pagamento dei buoni pasto o del servizio alternativo di mensa a favore di un gruppo di infermieri del 118 in servizio nelle postazioni di Vaglia, Dicomano e Rignano sull’Arno. L’Azienda aveva escluso i turnisti dal beneficio sostenendo l’impossibilità di una pausa senza interrompere il servizio di emergenza. Una motivazione giudicata insufficiente e non conforme alla normativa, soprattutto alla luce della specificità e della continuità assistenziale garantita proprio da questi professionisti.

  «Nel 2025 è assurdo dover ricorrere ai tribunali per vedere riconosciuto un diritto sancito dalla legge», afferma Alberto Balestra, dirigente della segreteria Toscana Centro del NurSind. «Siamo di fronte a una negazione sistematica che crea, di fatto, lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Il NurSind continuerà a stare dalla parte di tutto il personale sanitario, offrendo tutela concreta e rappresentanza reale».

La sentenza non rappresenta solo una vittoria individuale per gli infermieri coinvolti, ma assume un valore collettivo e politico-sindacale. Perché mette nero su bianco un principio semplice: chi garantisce un servizio essenziale non può essere privato dei diritti minimi. E lo fa ribadendo un concetto che il NurSind porta avanti da anni, spesso in solitudine: i diritti contrattuali non sono opzionali, né subordinabili a interpretazioni unilaterali delle aziende.

  «Rivolgiamo un appello a tutte le aziende sanitarie toscane», aggiunge il segretario regionale Giampaolo Giannoni. «È necessario aprire un confronto serio con la Regione per risolvere una questione paradossale che continua a ledere i diritti degli infermieri del territorio».

Questa vicenda dimostra che quando il sindacato è presente, competente e determinato, i risultati arrivano. Il NurSind non si limita alle dichiarazioni di principio, ma accompagna gli infermieri fino al riconoscimento concreto dei loro diritti, anche quando questo significa affrontare un contenzioso legale. Una battaglia che non riguarda solo i buoni pasto, ma il rispetto della dignità professionale di chi ogni giorno è in prima linea nell’emergenza.