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Nasce il "beatifull nurse". L'infermiere va in passerella

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Pubblicato il: 09/02/2014

Satira

Scaled-Image-12E’ in arrivo quella che, a dir di molti, potrebbe essere una vera e propria rivoluzione epocale per quel che riguarda la promozione dell’immagine dell’infermiere. Un gruppo di lavoro eterogeno composto da componenti del Ministero alla Salute, dell’I.P.A.S.V.I., del Ministero delle Pari Opportunità hanno redatto un progetto che mira alla promozione della figura infermieristica, investendo ingenti risorse. Per la promozione dell’immagine del responsabile dell’assistenza infermieristica ci saranno non solo campagne mediatiche ma addirittura veri e propri défilé che potrebbero portare, già da quest’estate, al concorso di bellezza denominato “MISS E MISTER INFERMIERE 2014”. L’operazione, che a molti già sembra paradossale e discriminante, punterebbe a qualificare, attraverso un infemiere/a di bell’aspetto, non solo la professionalità ma soprattutto il confort alberghiero di tutti gli utenti che, ad una figura solare e quasi eterea, darebbero più fiducia rispetto alla normalità. Ovviamente, se l’operazione dovesse andare in porto, cambierebbero drasticamente anche le procedure concorsuali che, inesorabilmente, prima o poi dovranno per forza prevedere nel curriculum un dossier accurato sulle misure tanto care alle attrici degli anni 70 oltre che ad un accuratissimo book fotografico. La motivazione di tale scelta, che rischia l’impopolarità e dure contestazioni, sta nel fatto che, secondo quanto sostenuto dal gruppo di lavoro,  infermiere/i provenienti da paesi dell’Est Europa e dal Maghreb, poiché non di rado di bell’aspetto, inducono gli utenti a fidarsi maggiormente rispetto allo standard normale della quasi totalità degli infermieri italiani. La professionalità dunque, cede al passo alla bellezza a tal punto che, sempre secondo il progetto, dovranno essere previsti fondi contrattuali ulteriori da destinare ai “beautiful nurse” poiché considerati “fattori di attrazione”. Infine per evitare discriminazioni, per la rimanente parte degli infermieri italiani in servizio, che poi rappresentano almeno il 75%, saranno previste risorse per l’aumento del capitolo a loro destinato: “il fondo disagio” .