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NurSind: tassa Ipasvi, sia l'azienda a pagarla

Daniele Carboccidi
Daniele Carbocci
Pubblicato il: 10/02/2014 vai ai commenti

Comunicati Stampa

tassa ipasviAlessandria 09/02/2014. Per la prima volta in Italia alcuni infermieri, tutti iscritti al sindacato delle professioni infermieristiche NURSIND, hanno citato l'ASL per far accertare e dichiarare l'obbligo in capo all'Azienda pubblica di sostenere il costo dell'iscrizione all'albo degli infermieri- IPASVI.

Tre infermieri dipendenti dell'ASL di Alessandria, assistiti dagli Avvocati Michele Branzoli e Saverio Biscaldi, si sono rivolti al Tribunale, Sezione Lavoro, perché venga dichiarato l'obbligo in capo all'Azienda pubblica di sostenere il costo dell'iscrizione all'albo degli infermieri IPASVI nonché accertato il loro diritto alla rifusione delle somme versate finora quale quota di iscrizione annuale al medesimo albo professionale. Come confermato dall'Avv. Branzoli ”Non vi è giurisprudenza sul tema per quanto concerne specificamente la figura professionale degli infermieri; tuttavia il principio enunciato dal Consiglio di Stato con riferimento alla figura professionale dell'avvocato che presta servizio in regime di esclusiva ha certamente portata tale da rendere indiscutibile la possibilità di estenderne l'applicazione anche alla figura dell'infermiere”.image64 La vicenda ha un forte rilievo a livello nazionale in quanto, come afferma Lo Presti Salvatore, Segretario Provinciale e membro del Direttivo Nazionale del sindacato NURSIND, “questa iniziativa, qualora passi il principio che anche per gli infermieri dipendenti pubblici che lavorano in esclusiva, porterà ad un'amplissima platea di lavoratori un beneficio che seppur modesto si rivelerà sicuramente importante in questo momento storico di crisi”. Il sindacato Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, in questo periodo di blocco stipendiale, si vede costretto ancora una volta a ricorrere al contenzioso giuridico per far valere i diritti degli infermieri italiani. Sono infatti numerose le cause che il sindacato sul territorio nazionale sta portando avanti su diversi fronti quali il demansionamento, il tempo divisa e consegna, l’attribuzione di mansioni superiori, il mancato pagamento degli straordinari, il diritto al buono pasto. Da oggi inizia anche l’iter per il riconoscimento del rimborso del costo dell’iscrizione all’ordine professionale.