Realtà paradosso in Sicilia: Mancano infermieri, ma sono tanti quelli disoccupati e/o precari.
Gli infermieri della Regione Sicilia stanno vivendo una situazione di forte disagio ritrovandosi ad essere precari e/o disoccupati; ciò sembra un paradosso perché gli infermieri, come è tristemente noto, mancano e le dotazioni organiche sono sottodimensionate rispetto al fabbisogno, mentre le stime sindacali confermano che i precari e i disoccupati sono numerosi. Gli infermieri incardinati nelle strutture sanitarie si ritrovano a sopperire al deficit delle dotazioni organiche aumentando il loro carico di lavoro (che già sarebbe pesante in una situazione “normaleâ€) con inevitabile e diretta ripercussione in negativo sulla qualità dell’assistenza infermieristica e, quindi, sul malato. Piaga questa che interessa, e in misura sempre maggiore, anche il resto del territorio Nazionale.
Si tratta, tra le altre cose, di un latente impoverimento del patto cittadino-infermiere che, è importante ricordalo, impone invece alla coscienza professionale dell’infermiere alcune importanti “regole deontologiche†nell’approccio e nell’assistenza al paziente:
- PRESENTARSI al primo incontro spiegare chi è l’infermiere e cosa può fare per il paziente;
- SAPERE chi è il paziente, riconoscerlo, chiamarlo per nome e cognome;
- FARSI CONOSCERE attraverso la divisa e il cartellino;
- DARE RISPOSTE chiare e comprensibili o indirizzare alle persone e agli organi competenti
- FORNIRE INFORMAZIONI utili a rendere più agevole il contatto con l’insieme dei servizi;
- GARANTIRE le migliori condizioni igieniche e ambientali;
- FAVORIRE il paziente nel mantenere le sue relazioni sociali e familiari;
- RISPETTARE il tempo e le abitudini del paziente;
- AIUTARE ad affrontare in modo equilibrato e dignitoso la giornata supportando nei gesti quotidiani di mangiare, lavarsi, muoversi, dormire, quando il paziente non sia in grado di farlo da solo;
- INDIVIDUARE i bisogni di assistenza, condividerli, proporre le possibili soluzioni, operare insieme per risolvere i problemi;
- INSEGNARE quali sono i comportamenti più adeguati per ottimizzare lo stato di salute nel rispetto delle scelte di vita e dello stile di vita.
- GARANTIRE competenza, abilità e umanità nello svolgimento delle prestazioni assistenziali;
- RISPETTARE la dignità , le insicurezze e garantire la riservatezza;
- ASCOLTARE con attenzione e disponibilità quando ve ne sia il bisogno;
- STARE VICINO al paziente nella sofferenza, nella  paura, quando la medicina e la tecnica non bastano;
- PROMUOVERE e partecipare a iniziative atte a migliorare le risposte assistenziali infermieristiche all’interno dell’organizzazione;
- SEGNALARE agli organi e figure competenti le situazioni che possono causare danni e disagi;
Oltre all’impoverimento delle prerogative caratteristiche della professione infermieristica e della cura della relazione con il paziente, non si può tralasciare la ripercussione che l’eccessivo carico di lavoro, stante la natura umana anche dei professionisti, ha in termini di incidenza degli errori che si possono commettere e, quindi, sui casi di malasanità .
La Regione Sicilia a causa del deficit del Piano Sanitario Regionale taglia posti letto con conseguente crescente decremento delle assunzioni di infermieri; in questo modo aumentano la disoccupazione e il precariato, oltre che il disagio creato al cittadino che deve subire liste d’attesa lunghissime. In questo contesto è evidente che anche l’apertura di nuovi centri (come l’Ospedale San Marco di Catania, per esempio) vede prorogare inevitabilmente e senza certezze la effettiva realizzazione.
Purtroppo questa discrasia tra carenza delle dotazioni organiche e preoccupante situazione occupazionale (o, meglio, sotto-occupazionale) è la realtà in Sicilia. Per di più si nota spesso la non corrispondenza delle piante organiche, così come presentate nei siti aziendali, e quelle che invece sono le reali effettive dotazioni operative.
Non possiamo far altro che far valere i nostri diritti e fare in modo, anche protestando, di far valere l’importanza dell’infermiere, troppo spesso sottovalutata. Non è accettabile sottostare passivamente rassegnati a carichi di lavoro oggettivamente eccessivi, saltando turni di riposo e assistendo un numero di pazienti maggiore di quello che dovrebbe essere.  Soprattutto per il bene del paziente.
(di Alessia Arcidiacono, infermiera precaria catanese)