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Ferie: e se mi ammalo all’Estero? Come fare

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/08/2017

AttualitàLeggi e sentenze

L’estate sta finendo ma molti di noi sono ancora in ferie; avevamo già ampiamente discusso dell’evenienza di ammalarsi in questo frangente (http://www.infermieristicamente.it/articolo/7949/ferie-e-malattia-tutti-al-mare%E2%80%A6-e-se-mi-ammalo-ecco-cosa-fare/ ), ma non avevamo preso in considerazione il caso in cui il dipendente che si ammala, si trovi all’estero.

Il fatto di trovarsi all’estero non lo esime dalla visita fiscale, l’Inps deve accertarsi che lo stato di malattia deve essere veritierio.

Naturalmente l’iter procedurale è più complesso, a seconda che il Paese in cui il dipendente si trova in vacanza sia Comunitario o Extra Comunitario.

(da Laleggepertutti)

 

La Procedura

La prima cosa che il dipendente deve fare, al momento in cui si ammala all’estero, è quella di farsi visitare e comunicare al datore di lavoro, il cambiamento di stato da ferie a malattia.

Il certificato medico dovrà indicare l’indirizzo presso cui momentaneamente si trova il dipendente.

Se il lavoratore si trova in un Paese dell’Unione Europea o in uno Stato convenzionato l’iter di certificazione sarà diverso.

In un Paese dell’Unione Europea il certificato è pienamente valido, se si trova in un Paese non facente parte della comunità Europea o che non ha stipulato con l’Italia nessuna convenzione o accordi specifici che regolano la materia, il certificato medico deve essere legalizzato e tradotto in lingua italiana dalla rappresentanza diplomatica o consolare italiana operante in quello Stato.

Per la visita fiscale, valgono le regole valide per il lavoratori dipendenti italiani, e non quelle del Paese estero in cui si trova.

L’Inps corrisponderà l’indennità di malattia solo dopo aver ricevuto il certificato medico originale e legalizzato a cura dalla rappresentanza diplomatica.

 

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