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Il menu ospedaliero? Il nemico numero uno della salute dei pazienti

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 05/10/2017

Attualità

Il vitto ospedaliero? Il nemico numero uno della dieta e della salute dei pazienti.

Paradossale. Eppure quello che troviamo nei vassoi ospedalieri, destinati ai pazienti, è pericoloso e, lontano anni luce da quella che dovrebbe essere una sana alimentazione, non solo per il paziente in generale ma a maggior ragione per il malato oncologo.

(da il Giornale)

Precursore dell’ Alimentazione alleata del malato oncologico è stato Umberto Veronesi; oggi a lanciare l’allarme è la Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio, responsabile di oncologia al Centro medico Internazionale Sh Health Service a San Marino.

Il 70% dei malati oncologici è malnutrito

il 20% non supera la malattia perché debilitato.

 

Il cibo, secondo la Dott.ssa Di Fazio, così come sosteneva Veronesi, è un alleato della chemioterapia.

Nel centro di cui è responsabile, alla Chemioterapia viene infatti affiancata un’alimentazione naturale al 100%, fatta di vitamine, oligoelementi e sali minerali che oltre a contrastare le conseguenze della Chemioterapia (perdita di capelli e nausea), la rendono più efficace.

Il classico vassoio ospedaliero spesso contiene quanto di più deleterio possa esserci, come pastine con dadi industriali, prosciutto cotto, mozzarella e stracchino che contengono grassi ed ormoni che sono incompatibili con i nostri; ed ancora mousse di frutte serali e purè, che oltre ad essere concentrati di zucchero, non favoriscono il riposo notturno.

Un’alimentazione corretta prevede:

  • fruttosio da preferire allo zucchero raffinato

  • aboliti i prodotti industriale come merendine e simili

  • no al latte vaccino

  • consumo moderato di carne rossa, preferire le bianche

  • sì al pesce, ma attenzione al polpo che contiene poliammine che favoriscono la crescita cellulare. Preferire il pesce del Mediterraneo e di piccola taglia, per la probabilità di contenere meno concentrazione di metalli

  • preferire le verdure verdi a foglia larga e moderare il consumo di patate, pomodori, melanzane e peperoni

  • da evitare mandarini ed arance che contengono le poliammine

Preferire la cottura a vapore ed al cartoccio, evitando di grigliare.

Le verdure bollite e conservate in frigo, dopo qualche ora producono poliammine, meglio congelarle.

 

Ph credit: nuovosud