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Regione Lombardia. Accordo con le OO.SS. per le Risorse Aggiuntive Regionali (RAR). Il NurSind: "ennesimo colpo basso alla professione"

"Ennesimo colpo basso ai danni dei professionisti Infermieri della Regione Lombardia da parte del soliti noti".

Questo quanto scritto nella nota, a firma del Coordinatorie Regionale NurSind Lombardia, Donato Cosi, inviata all'Assessore Regionale per il Walfare,  dott. Giulio Gallera ed a tutti gli O.P.I. della Lombardia,  

"Esprimiamo un forte dissenso per l'accordo sulle Risorse Aggiuntive Regionali (RAR) per l’anno 2018, sottoscritto tra Regione e la CGIL-CISL-UIL-FSI".

L'accordo prevede l'utilizzo delle Risorse Aggiuntive Regionali (RAR) per l'anno 2018,  per quanto attiene al Comparto della Sanità Pubblica.

"Leggiamo da più parti comunicati stampa fuorvianti, - afferma Donato Cosi - sia dai sindacati CGIL-CISL- UIL-FSI, che si dicono fieri di aver sottoscritto questo accordo al ribasso, sia dei mass media, che raccontano di un importante accordo in base al quale la Regione Lombardia potrà assumere nuovo personale infermieristico".

"Tutto ciò, per noi del NurSind e per i numerosi professionisti che rappresentiamo, - continua Cosi - racconta invece dell’ennesimo colpo basso da parte dei soliti noti: il personale sanitario non può essere il bancomat dei governi nazionali e regionali! E’ stato così con il pessimo rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di quest’anno (firmato anch’esso al ribasso da CGIL-CISL-UIL-FSI) solo per compiacere una compagine governativa ormai sull’orlo del fallimento politico) ed è stato così, ora, anche per le RAR 2018 della nostra Regione".

"Per non parlare - dice ancora Cosi - di quella offensiva propaganda mediatica diffusa attraverso ogni canale comunicativo che continua a ripetere che grazie al sacrificio di medici e infermieri, nelle strutture sanitarie lombarde arriveranno più infermieri che contribuiranno ad alleviare i carichi di lavoro e rendere più sicure le cure erogate”.

"Mai bugia fu così grossa, - denuncia il NurSind - tutti sappiamo che in Lombardia mancano almeno 4000 infermieri (Federazione OPI, 2015), non per realizzare chissà quali progetti, ma solo per poter garantire un adeguato numero di riposi agli operatori e dal “sacrificio non volontario degli infermieri” la Regione, nella migliore delle ipotesi, potrà assumere non più di 300 infermieri, un numero ridicolo, che non copre nemmeno il 10% del reale fabbisogno".

"Ebbene, il NurSind chiede di smetterla di continuare a prendere in giro le professioni sanitarie e nel contempo chiede a tutti voi (Regione e OPI) un reale impegno affinché si possa davvero venir fuori dalla tragica realtà sanitaria del nostro Paese, magari coinvolgendo anche gli stessi professionisti che invece usiamo come bancomat, affinché si possa costruire insieme un vero sistema sanitario che funzioni".

Il mondo infermieristico - conclude Donato Cosi -  è ormai costellato di interessanti realtà associative, organizzazioni sindacali di categoria, albi professionali che sono diventati Ordini, professori universitari, dirigenti di grandi e importanti aziende, numerose colleghe e colleghi in possesso di importanti specializzazioni universitarie… non mancano, quindi, i giusti interlocutori con i quali condividere una riforma sanitaria d’eccellenza.