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Infermieri da soli nelle ambulanze. Ecco Regione per Regione norme ed organizzazione

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 06/12/2018 vai ai commenti

Attualità

Vista la normativa varia e in divenire, qualche dato potrebbe non corrispondere; ci scusiamo e ci premuriamo di approfondire nei giorni a seguire.

 

Da qualche tempo si dibatte, ormai quotidianamente, della utilità o della pericolosità delle ambulanze “India”, ovvero quei mezzi di soccorso sui quali ritroviamo infermieri e soccorritori ma non il medico.

In Emilia-Romagna l’Ordine dei Medici di Bologna ha radiato il dott. Sergio Venturi, assessore alla Sanità della regione, reo di aver firmato, nel 2016, una delibera che consentiva la presenza, sulle ambulanze, del “solo” infermiere senza medico.

Le PoTES (Postazioni Territoriali dell'Emergenza Sanitaria), in Italia, sono strutturate in maniera piuttosto variegata e le organizzazioni stanno evolvendo con una certa rapidità.

Allo stato attuale possiamo riassumere che:

1. L’equipaggio con autista/soccorritore, infermiere e medico è la modalità più diffusa in Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Umbria.

2. L’equipaggio con Autista/soccorritore ed infermiere è la modalità più diffusa in Basilicata, Emilia Romagna, Friuli VG, Lazio, Puglia, Trento e Veneto.

3. L’equipaggio con autista/soccorritore e medico: è la modalità più diffusa in Toscana, Valle d’Aosta e a Bolzano. Inoltre è presente in modo significativo in Veneto, Puglia, Sicilia e in Campania.

4. L’equipaggio con infermiere e medico: è la modalità principale in Sardegna e a Milano. È presente in modo significativo in Emilia Romagna, Toscana e Sardegna.

5. L’equipaggio con 3 soccorritori certificati: è la modalità principale in Lombardia. Con un numero di molto inferiore seguono le ambulanze con medico e poi le ambulanze con l’infermiere.

Le ambulanze “India”, quindi, sono presenti sul territorio nazionale, in diverse regioni, da molti anni e svolgono egregiamente il loro compito, ovvero quello di fornire soccorso avanzato nel sostegno delle funzioni vitali (BLS) attraverso l'esecuzione di manovre salvavita e la somministrazione di farmaci in base a protocolli definiti dalla Centrale Operativa 118.

Va precisato che a tali protocolli si è giunti facendo proprio quanto la comunità scientifica internazionale ha elaborato in materia sia nella gestione di patologie traumatiche e non traumatiche, prevedendo le specifiche competenze dell'infermiere all'uopo adeguatamente e preventivamente formato; infatti, oltre alla formazione ed alle competenze conseguite dall'infermiere a seguito dello specifico corso di laurea, sono previsti ulteriori interventi formativi per accrescerne le competenze professionali al fine di metterlo nelle condizioni di poter affrontare il mandato che gli viene attribuito in questi contesti.

Come recita una nota del Ministero della Salute del 2012 “[…] l'attuale normativa nazionale e regionale, nello specifico del sistema dell'emergenza-urgenza sanitaria conferisce all'infermiere una specifica competenza che, in particolari situazioni, può comportare sia l'effettuazione di atti assistenziali ecurativi salvavita che esser in grado di dar corso ad un primo inquadramento diagnostico dell'individuo, a seguito di una specifica formazione e nel rispetto di protocolli operativi stabiliti dal personale medico […]”.

Con buona pace, quindi, dei detrattori dell’autoambulanza “India” non esiste esercizio abusivo di atti propri della professione medica ma esercizio di atti di competenza “anche” della professione infermieristica, all'interno del sopradescritto ambito operativo e di propedeutica formazione post-laurea.

Ma, in buona sostanza, è meglio che a soccorrere i cittadini arrivi un’ambulanza con medico e infermiere o una con infermiere e soccorritori?

La risposta potrebbe sembrare di comodo, ma è “Dipende”.

Da cosa? Dalla distribuzione dei mezzi, dalla distribuzione delle professioni, dalla distribuzione dei pronto soccorso e da che tipo di pronto soccorso sono, dalla distribuzione degli ospedali e che tipo di ospedali sono rispetto a una determinata aerea e casistica, ad esempio.

In sanità non esiste un meglio o peggio, ma esiste un “appropriato”. In certi contesti è più appropriato avere un mezzo con infermiere, in altri con medico, in altri con entrambi, in altri con volontari. Non è quasi mai meglio o peggio in senso assoluto.

Quello da sapere è che l’infermiere è un professionista laureato e che per lavorare sui mezzi di soccorso avanzati, ha conseguito master, specializzazioni e si forma costantemente. Tantissimi corsi di emergenza urgenza, ai quali partecipano anche i medici, vedono come formatori proprio gli infermieri e fin dal 1992 un Decreto del Presidente della Repubblica attribuisce responsabilità al personale infermieristico nell’ambito dei protocolli della Centrale 118, della ricezione, registrazione e selezione delle chiamate, nella determinazione dell’apparente criticità dell’evento segnalato, nella codificazione delle chiamate e delle risposte.

Il DM 17/12/2008 definisce le tipologie di mezzi di soccorso che prevedono, oltre all’autista, nel mezzo di soccorso avanzato o infermiere o medico o entrambi. Decreto avvalorato dal DM 70/2015 oltre che da interpretazione autentica del 20/05/2017.

Esistono protocolli e procedure molto chiari e niente è lasciato al caso e in tutto il mondo il soccorso territoriale prevede quasi solo infermieri se non addirittura personale tecnico specializzato.

Gli infermieri sono dei professionisti validi e competenti e mai vorrebbero farsi coinvolgere in queste bagarre che sembra parlino di 118 ma in realtà parlano di altro.

 

 

Calamida M. (2013)Operazione spiagge sicure: sperimentazione dell’ambulanza infermieristica “INDIA” nel litorale di Buggerru. La provincia del Sulcis Iglesiente.

Pesaresi F. (2014) Gli equipaggi delle ambulanze in Italia e nelle Marche. www.sossanita.it

Redazione (2018) Ambulanze e 118: il servizio con medici o infermieri a bordo. Nove da Firenze

 

Norme regionali:

Abruzzo: DCA (decreto commissario ad acta) n.11 del 20/2/2013: “Approvazione della rete emergenza urgenza”.

Basilicata: LR n.21 del 3/8/1999: “Sistema sanitario regionale dell’emergenza/urgenza”.

Calabria: LR n.11 del 19/3/2004: “Piano regionale per la salute 2004/2006”.

Calabria: DPGR (in qualità di commissario) n.18 del 22/10/2010: “Approvazione delle tre reti assistenziali: ospedaliera, emergenza-urgenza, territoriale”.

Calabria: DPGR (in qualità di commissario) n.94 del 28/6/2012: “Approvazione proposta programmata riordino, riorganizzazione e reingegnerizzazione della rete Urgenza/emergenza regione Calabria, nel rispetto dei dettami del DPGR 18/2010”.

Campania: DGR n.2343 del 18/7/2003: “Approvazione nuove linee guida per la organizzazione dei presidi di assistenza urgenza territoriale”.

Campania: DGR n.1570 del 6/8/2004: “Definizione dell’organizzazione dei presidi di emergenza ed urgenza territoriale (118)”.

Campania: DPGR (in qualità di commissario) n.57 del 14/6/2012: “Decreto commissariale n.45 del 20 giugno 2010 “Programma operativo 2011-2012” _ Approvazione intervento 3.1 – Riqualificazione rete emergenza-urgenza”.

Emilia Romagna: DGR n.1349 del 14/7/2003: “Piano sanitario regionale 1999/2001. Approvazione di linee guida per l’organizzazione del sistema emergenza urgenza sanitaria territoriale e centrali operative 118 secondo il modello hub and spoke”.

Lombardia: DCR 13 marzo 2002, n.462: “Piano socio-sanitario regionale 2002-2004”.

Lombardia: DGR 6 luglio 2011, n.1964: “Soccorso sanitario extraospedaliero – aggiornamento DD.G.R. n. VI/37434 del 17/7/1998, n. VI/45819 del 22/10/1999, n. VII/16484 del 23/2/2004 e n. VIII/1743 del 18/1/2006”.

Marche: LR 30 ottobre 1998, n.36: “Sistema di emergenza sanitaria”.

Marche: DCR 16 dicembre 2011, n.38: “Piano socio-sanitario regionale 2012-2014”.

Marche: DGR 20 maggio 2013, n.735: “Riduzione della frammentazione della rete ospedaliera, riconversione delle piccole strutture ospedaliere e riorganizzazione della rete territoriale della emergenza-urgenza della Regione Marche in attuazione della DGR 1696/2012”.

Marche: DGR 4 giugno 2013, n.827: “Regolamento regionale di competenza della Giunta regionale concernente: “Requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e professionali per l’autorizzazione e l’accreditamento dell’attività di trasporto sanitario di cui alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36 (sistema di emergenza sanitaria)”.

Marche: DGR 17 giugno 2013, n.920: “L. R. 36/98 – Individuazione del numero, tipologia, dislocazione e disponibilità oraria delle Potes nel territorio regionale”.

Marche: DGR 25 giugno 2013, n.968: “Limite massimo di spesa sostenibile da parte dell’Asur per l’acquisto di prestazioni di trasporto sanitario anni 2013-2016”.

Marche: L.R. 9 luglio 2013, n.17: “Modifiche alla L.R. 30 ottobre 1998, n. 36 “Sistema di emergenza sanitaria”.

Marche: DGR 2 agosto 2013, n.1200: “Art. 3 L.R. n. 20/2001, artt. 5, 2° comma, 1° periodo e 6, comma 3, L.R. 36/1998, art. 6, comma 2, L.R. 13/2003 – Disposizioni per la riorganizzazione territoriale del sistema di allarme sanitario”.

Marche: DGR 28 ottobre 2013, n.1476: “L. Regionale 36/98 – Individuazione del numero, tipologia, dislocazione e disponibilità oraria delle Potes nel territorio regionale”. Specificazioni”.

Marche: Determina del Direttore generale ASUR n..800 del 25/10/2013: “DGR Marche n.968/2013 – Determinazioni”.

Piemonte: DGR n. 48-8609 del 14/4/2008: “Linee-guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria”.

Piemonte: DCR n. 167-14087 del 3/4/2012: “Approvazione del Piano socio-sanitario regionale 2012-2015 ed individuazione della nuova azienda ospedaliera Città della salute e della scienza di Torino e delle Federazioni sovrazonali”.

Piemonte: DGR n. 6-5519 del 14/3/2013: “Programmazione sanitaria regionale. Interventi di revisione della rete ospedaliera piemontese, in applicazione della D.C.R. n. 167-14087 del 3/4/2012 (P.S.S.R. 2012-2015)”.

Puglia: DCR: n. 382 del 3-11/2/1999: “DPR 27 marzo 1992: Progetto generale del macro sistema emergenza sanitaria 118 nella regione Puglia”.

Puglia: DGR: n. 1479 del 30/6/2011: “Nuovo assetto del Servizio emergenza sanitaria “118””.

Sicilia: D.A. n. 33793 del 8/1/2001: “Linee guida per l’organizzazione funzionale dei presidi territoriali di emergenza e della rete dell’emergenza-urgenza.”

Sicilia: D.A. n. 34276 del 27/3/2001: “Linee guida generali sul funzionamento del servizio di urgenza-emergenza sanitaria SUES 118.”

Sicilia: D.A. del 30/4/2010: “Linee guida – Protocolli e procedure servizio SUES 118 - Sicilia.”

Toscana: DGR 28 dicembre 2012, n.1235: “DGR 754/2012, allegato B “Azioni di riordino dei servizi del Sistema sanitario regionale”. Approvazione linee di indirizzo alle aziende sanitarie ed alle Aree vaste e relativo piano operativo”.

Umbria: DCR 23 luglio 2003, n.314: “Piano sanitario regionale 2003-2005”.

Veneto: DGR n. 1179 del 28/3/2000: “art.14 LR 21/89. Modifiche ed integrazioni alla DGRV n. 1229/98 ”.

Veneto: DGR n. 440 del 10/4/2013: “Adozione delle linee guida per la definizione del livello di assistenza sanitaria nel trasporto interospedaliero”.