Dal tampone nasale medio al nasofaringeo. Procedure tecniche aggiornate
Rivediamo in maniera breve e schematica le procedure tecniche aggiornate in tema di tampone Covid.
Tampone nasofaringeo
Attualmente il tampone NF è il gold standard per la diagnosi di COVID-19, sebbene il tampone OF rimanga un campione accettabile.
Adulto
La procedura del tampone NF inizia a paziente seduto comodamente, con la testa appoggiata.
Far togliere la mascherina. Eventualmente, consigliare di reclinare lievemente la testa all’indietro per favorire l’introduzione del tampone.
Se necessario, sollevare la punta del naso con un dito nell’inserimento dello strumento.
Il tampone va inserito dalla narice evitando il contatto con la cute, e va orientato parallelamente al pavimento della fossa nasale, che corrisponde al palato duro. Spingere delicatamente lo strumento fino a raggiungere la parete posteriore della rinofaringe. Quando l’estremità del tampone è a contatto con il rinofaringe eseguire una delicata rotazione in senso orario e/o antiorario dello strumento in modo da favorire la raccolta del muco. Estrarre il tampone delicatamente, evitando il contatto con la cute del vestibolo nasale. Tra un lato e l’altro, far rilassare il paziente.
La procedura va ripetuta anche controlateralmente con lo stesso tampone.
- A paziente seduto, sollevare, se necessario, la punta del naso per favorire l’introduzione del tampone
- Inserire il tampone delicatamente, senza toccare la cute, orientandosi verso il rinofaringe e spingersi lungo il pavimento nasale fino a giungere in rinofaringe per per una lunghezza di 8-12 cm (per una lungehzza analoga ad una distanza dal naso all’imbocco del condotto uditivo esterno)
3.Il tampone va impugnato tra indice e pollice e va fatto ruotare delicatamente in senso orario e/o antiorario in modo che si riempi di muco
- Estrarre delicatamente il tampone, a livello della narice, evitare il contatto con la cute
- Far respirare il paziente
- Con lo stesso tampone, ripetere la procedure controlateralmente.
- Una volta terminato il tampone, il bastoncino va inserito nell’apposita provetta contenente il terreno di trasporto.
Pediatrico
La tecnica pediatrica è identica a quella per l’adulto. E’ necessario inizialmente garantire la corretta posizione, grazie alla collaborazione del genitore.
Per bambini molto piccoli può essere richiesto un secondo operatore che tenga ferma la testa.
Il tampone orofaringeo
L’orofaringe è la porzione media della faringe, normalmente dedicata al passaggio di aria e/o cibo. E’ una sede indicata alla raccolta di materiale mucoso per la ricerca di virus delle alte vie respiratorie.
La procedura del tampone orofaringeo inizia a paziente seduto in posizione comoda, con la testa appoggiata all’indietro e facendo togliere la mascherina.
Invitate il paziente ad aprire bene la bocca. Con un abbassalingua sterile, da posizionare nella metà anteriore della lingua, garantite la stabilità e favorite la visualizzazione e l’accessibilità dell’orofaringe. Inserite il tampone nella cavità orale, diretto verso l’orofaringe, facendo attenzione a evitare il contatto con i denti, le mucose gengivali e palatine, l’ugola e la lingua.
Quando l’estremità del tampone è a contatto con l’orofaringe, favorite -con movimenti di strofinamento in direzione supero-inferiore e/o latero-laterale- la raccolta di una sufficiente quantità di materiale mucoso. Estraete il tampone dalla cavità orale facendolo retrocedere, avendo sempre cura di evitare il contatto con le strutture circostanti. Rimuovete quindi anche l’abbassalingua e fate chiudere la bocca al paziente.
- Invitare il paziente, in posizione seduta, a piegare la testa all’indietro
- Far aprire bene la bocca
- Servirsi, se necessario, di un abbassalingua sterile
- Inserire il tampone nella cavità orale, verso l’orofaringe, evitando il contatto con le strutture adiacenti
5.Inserire il tampone tra i pilastri tonsillari e strofinare sull’orofaringe (in senso supero-inferiore o latero-laterale), o nella regione tonsillare se asportate.
- Estrarre il tampone.
Pediatrico
Per eseguire la procedura nei bambini va innanzitutto garantito il mantenimento della corretta posizione. Per i più piccoli va richiesta la
collaborazione del genitore, che terrà il/la bambino/a in braccio durante in modo da contenerlo/a tenendo gambe e braccia avvolte reciprocamente.
La procedura tecnica è la stessa dell’adulto. Per bambini molto piccoli può essere richiesto un secondo operatore che tenga ferma la testa.
Il tampone nasale profondo
La procedura del tampone nasale medio è inizialmente identica al NF, ma si ferma a livello del turbinato profondo. La rotazione dello strumento per la raccolta del muco si esegue dunque a livello del turbinato medio.
Il tampone nasale profondo, o del turbinato medio (N) va inteso come soluzione all’impossibilità di eseguire un tampone NF completo, che resta l’obiettivo all’inizio di ogni procedura.
In caso di incontro di un ostacolo, tentare di completare un tampone NF
modificando l’inclinazione del tampone, puntando sempre verso il pavimento della fossa nasale in modo da cercare di superarlo. In caso di impossibilità fermarsi a livello dell’ostacolo, ruotare il tampone e poi estrarlo. In questo caso, la manovra non può essere più indicata come tampone NF ma è un tampone N.
- Invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la testa leggermente inclinata
- Inserire il tampone nella narice e spingerlo lungo la cavità nasale per 2m5-3 cm verso l’alto (turbinato medio).
- Prestare attenzione a non entrare con maggiore profondità verso l’alto per i rischi connessi con l’etmoide e le strutture delimitanti il naso rispetto alla fossa cranica.
- Ruotare delicatamente il tampone, affinchè si ricopra abbondantemente con il secreto nasale
- Ripetere nell’altra narice.
Tampone delle narici anteriori
Inserito nelle linee guida CDC statunitensi (ma non nelle raccomandazioni
dell’Istituto Superiore di Sanità), il tampone delle narici anteriori è la proceduradi raccolta di materiale dalle alte vie respiratorie teoricamente adatta all’identificazione del virus SARS-CoV-2. Si differenzia principalmente per il minor rischio di esposizione dell’operatore sanitario, e perchè può anche essere auto-eseguita.
Sebbene meno invasiva, tecnicamente più facile e meno fastidiosa da subire rispetto alle precedenti procedure, le prove ad oggi disponibili dimostrano che un tampone eseguito in questa sede anatomica ha una minore sensibilità.
La procedura consiste nell’inserire il tampone almeno 1 cm dentro la narice, quindi ruotare con decisione e lasciare il tampone in sede per 10-15 secondi in modo da favorire la raccolta del materiale. Vanno campionate entrambe le narici con lo stesso tampone.
Campione nasale
- Usare un tampone adeguato in poliestere, inserire il tampone almeno 1 cm (0,5 inch) dentro alla narice
- Ruotare il tampone con decisione facendolo prendere contatto conla mucosa nasale
- Lasciare il tampone in sede per 10 - 15 secondi
- Campionare entrambe le narici con lo stesso tampone.
Il campione di saliva
Sebbene non incluso in nessuna delle linee guida di riferimento, la raccolta del campione di saliva per la diagnosi di COVID-19 è stata oggetto di studio in vari lavori della più recente letteratura.
Le linee guida CDC sottolineano la differenza tra la raccolta di escreato (o sputo) dalle basse vie respiratorie rispetto alla raccolta delle secrezioni della cavità orale (cioè la saliva).
Dal momento che la trasmissione dei virus respiratori avviene tramite goccioline o aerosol e il bersaglio del SARS-CoV-2 (recettore ACE2) è normalmente espresso sulla lingua e sulle ghiandole salivari, il campione di saliva possiede teoricamente un potenziale valore diagnostico.
Le esperienze riportate descrivono tre modalità di raccolta della saliva:
l’espettorato e cioè la secrezione indotta dalle basse vie respiratorie; il
tampone di saliva e il prelievo dalle ghiandole salivari. Una recente revisione dimostra che il successo nell’identificazione di SARS-CoV-2 nella saliva è alta nell’espettorato (superiore all’80%, negli studi disponibili) ma inferiore al 50% per le altre due metodiche di prelievo, probabilmente per la minore qualità dell’analisi molecolare dovuta alla presenza di interferenti naturali nella cavità orale. Per il momento quindi il possibile impiego della saliva come campione per la diagnosi di COVID-19 resta del tutto da definire.
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