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Mondovì, niente videosorveglianza per i sanitari: “Promesse disattese, sicurezza ignorata”

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 31/07/2025

NurSind dal territorioPiemonte

Il NurSind Cuneo denuncia il mancato rispetto dell’accordo con l’ASL CN1: “Otto mesi di silenzi e rinvii, ma la tutela del personale non può più aspettare”

Mondovì 30 luglio 2025 – “Assurdo, dopo tante promesse ancora niente di fatto”. È il grido di allarme del NurSind Cuneo, attraverso il segretario territoriale Davide Canetti, sulla mancata installazione degli impianti di videosorveglianza nei presidi ospedalieri di Mondovì e Ceva.

Un tema, quello della sicurezza degli operatori sanitari, tornato al centro dell’attenzione dopo mesi di sollecitazioni e un accordo formale raggiunto lo scorso novembre con la Direzione Generale dell’ASL CN1. Accordo che però, a oggi, è rimasto lettera morta.

Il sindacato infermieristico sottolinea come, a seguito di gravi episodi di insulti, minacce e aggressioni subiti dal personale, fosse stata riconosciuta la necessità di rafforzare le misure di tutela attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza. Tuttavia, a distanza di otto mesi, nulla è cambiato.

“Sono trascorsi ormai otto mesi ma non abbiamo ancora riscontro sull’installazione di alcun dispositivo di videosorveglianza.
Si tratta di un intervento che riteniamo fondamentale per garantire, almeno in parte, al personale di avere un deterrente contro il ripetersi di episodi di violenza verbale e fisica.
In più, ora l'ASL CN1 ha informato che si rende necessario procedere provvisoriamente alla rimozione del turno notturno del triage, destinando l'operatore a svolgere la notte presso lo SPDC di Mondovì con compito di assistenza ad un minore, lasciando così una sola persona.
Una situazione assurda: alle promesse devono seguire i fatti per la tutela del personale.”
— Davide Canetti, segretario provinciale NurSind Cuneo

A peggiorare ulteriormente il quadro è arrivata la comunicazione da parte dell’ASL CN1 di una modifica organizzativa che prevede la rimozione temporanea del turno notturno al triage, con spostamento dell’operatore presso l’SPDC di Mondovì per l’assistenza a un minore. Risultato: un solo sanitario presente nel presidio.

Eppure, il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza è stato recentemente rilanciato a livello nazionale dal Decreto Legge n. 137/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento prevede “misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura”.

In particolare, introduce modifiche agli articoli 380 e 382-bis del Codice di Procedura Penale, stabilendo l’arresto immediato in flagranza per reati commessi nei confronti del personale o delle strutture sanitarie.

Il NurSind conclude con un appello diretto alla Direzione dell’ASL CN1: “Alle promesse devono seguire i fatti. La sicurezza degli operatori sanitari non può più essere rimandata. È tempo di agire.”