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Consegne infermieristiche verbali, sono obbligatorie o bastano quelle scritte? La regola delle 5C

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 14/02/2022

NursingProfessione e lavoro

Lo scambio verbale delle consegne infermieristiche durante il cambio turno, è un passaggio fondamentale che consente di verificare, riformulare e integrare le informazioni con gli aspetti non verbali, permettendo una maggiore profondità dei dati oggettivi che non può essere gestito solo in forma scritta. Inoltre forniscono, se date correttamente, ad avere in tempo brevissimo, un quadro del paziente.

La consegna verbale, detta anche HANDOVER, risulta essere un punto cardine per la gestione del paziente e può portare ad avere una qualità significativa sul livello di qualità assistenziale erogata.

E’ è un momento delicato per la sua duplice valenza: fondamentale per un corretto passaggio di responsabilità nell’assistenza del paziente, per il realizzarsi del processo di continuità delle cure ed allo stesso tempo origine di incomprensioni che possono dare origine ad errori spesso fatali.

Sulla rivista Assistenza infermieristica e ricerca è stato pubblicato un contributo atto ad offrire un guida pratica per coloro che desiderano migliorare il momento della consegna, tenendo conto che non esiste la gold standard delle consegne, ma che qualsiasi consiglio va rimodulato in relazione al contesto.

Di seguito un sunto della guida, condotta attraverso la revisione della letteratura.

Regola 1. Luogo e modo. Il luogo deve essere adatto per le consegne, capace di essere soggetto a facili incursioni e ad interruzioni ed allo stesso tempo di garantire la privacy e confidenzialità.

È preferibile una comunicazione faccia a faccia supportata da una documentazione scritta. Per il modo, questo va contestualizzato al tipo di unità operativa: sono disponibili 24 approcci: SBAR (Situation, Background, Assessment, Recommendation); ISBAR (Identify); I PASS the BATON (Introduction, Patient, Assessment, Situation, Safety concerns (the) Background, Actions, Timing, Ownership, Next); SURPASS (SURgical Patient Safety System); SHARED (Situation, History, Assessment, Request, Evaluate, Document); NHS (United Kingdom National Health System); PACE (Patient/Proble, Assessment/Action, Continuity, Evaluation); ANTICIPATE (Administrative date, New information, Tasks; Illness severity);

Regola 2. Tempo di consegna. Deve essere limitato; una consegna satura di informazioni riduce i tempi di memorizzazione ed è fonte di disattenzione e distrazione in chi ascolta. Ed ancora una consegna troppo lunga riduce i tempi di sorveglianza.

Regola 3. Come memorizzare le consegne.

  • Le consegne al letto del paziente possono aiutare la memorizzazione delle consegne con l’apporto visivo delle informazioni
  • Fornire agli infermieri delle schede pre-compilate con flash delle informazioni fondamentali nella presa in carico del paziente
  • Dare le consegne per piccoli team, quindi ascoltare solo le consegne che riguardano i pazienti affidati ad ogni infermiere
  • Evitare le interruzioni non necessarie, che sono fonte di distrazione, sia che arrivino dall’esterno che dal gruppo stesso di lavoro.

 Regola 4. Le abilità dell’infermiere. Durante la consegna l’infermiere deve essere abile a porre quesiti brevi, chiari e pertinenti ed allo stesso modo di rispondere in altrettanto modalità breve ed efficace. Deve cercare di essere moderatamente interattivo per evitare distrazioni.Una comunicazione verbale e non verbale capace di dimostrare sostegno e fiducia all'interlocutore: dovrebbero essere rinforzati comportamenti professionali che esprimono uno stare positivo nelle consegne.

La regola delle 5 C

La SOCIETA’ SIARTI in uno studio effettuato nel 2018 dal titolo: Il passaggio delle consegne nella pratica clinica degli anestesisti rianimatori, suggerisce delle linee guida per lo sviluppo di strumenti operativi che possano migliorare il contesto del momento di passaggio della presa in carico del paziente. Nello specifico nel documento viene indicata la necessità di un supporto della comunicazione scritta a quella verbale. Il trattato riporta quanto segue: ” Sia quando si tratti di un intervento sincronico (es. team chirurgico) sia quando si tratti di un intervento diacronico di più professionisti (es. cambio di turno), a comunicazione, scritta e/o orale, dovrà essere (“5 C”: acronimo mnemonico della comunicazione):

  • Concisa (tesa a evitare, ove possibile, qualsiasi consumo inutile di tempo: ad esempio focalizzando l’attenzione sulle parti anamnestiche più utili a spiegare le condizioni attuali anamnesi più recente, evitando di effettuare riepiloghi tanto lunghi quanto inutili);
  • Concreta (efficacemente mirata a far comprendere in modo chiaro i problemi risolti e le modalità di risoluzione utilizzate e quelli ancora aperti e da risolvere valutando insieme anche come risolverli);
  • Corretta (quanto più possibile basata su dati precisi cioè oggettivi e oggettivabili);
  • Completa (in grado di fornire un’ informazione esaustiva relativamente allo stato clinico di tutti i distretti e di tutte le funzioni d’organo, al decorso ma anche alle attività svolte e da svolgere);
  • Chiara (priva di ambiguità: evitando quanto più possibile confondimenti derivanti da informazioni non immediatamente suffragabili con dati oggettivi)”.