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Influenza, Omicron e gastroenterite, come distinguerli

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/04/2022

CoronavirusCoronavirusProfessione e lavoroStudi e analisi

Durante queste settimane, è stata registrata la contemporanea circolazione di tre virus, il SARS-Cov-2, quello influenzale ed una forma di virus intestinale, responsabile di una gastroenterite, diffusa soprattutto tra i bambini.

Fermo restando, che la diagnosi differenziale, è possibile farla, o meglio è d’obbligo farla con l’esecuzione di un tampone naso-faringeo, vediamo, in cosa si distinguono in tre virus.

L’influenza

L'influenza è una malattia causata da Orthomixovirus che infettano l'apparato respiratorio (naso, gola e polmoni)

L'influenza può causare quadri sintomatologici da lievi a gravi, caratterizzati da:

  • Febbre elevata ad esordio brusco (38-40°C, dura almeno 3-4 giorni)
  • Brividi di freddo
  • Sudorazione
  • Mal di testa (presente nell'80% dei casi)
  • Dolori ossei e muscolari diffusi in tutto il corpo
  • Debolezza fisica
  • Sonnolenza
  • Naso chiuso o che cola
  • Mal di gola
  • Tosse secca (non catarrale);
  • Dolori al petto durante la respirazione, anche piuttosto intensi.

In qualche caso, possono manifestarsi congiuntivite, fotofobia (fastidio per la luce) e sintomi gastrointestinali, tra cui riduzione dell'appetito, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.

Se non è presente la triade costituita un repentino rialzo della temperatura, oltre i 38°C, disturbi generali ed almeno un sintomo respiratorio, ci si trova di fronte ad una sindrome parainfluenzale o ad un raffreddore.

Il periodo d'incubazione dell'influenza, cioè il tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, è abbastanza breve, poiché dura circa 1-2 giorni.

I sintomi dell'influenza durano solitamente per 3-4 giorni e la maggior parte delle persone guarisce completamente dalla malattia entro una settimana, senza alcuna sequela significativa. In qualche caso, disturbi come la tosse e la spossatezza possono prolungarsi per 1-2 settimane.

 

Gastroenterite virale

La gastroenterite virale può essere causata da numerosi virus e provoca disturbi gastrointestinali, come diarrea, vomito, mal di stomaco, crampi addominali, debolezza e, occasionalmente, febbre. I virus più comunemente implicati sono rotavirus, calicivirus (soprattutto norovirus), astrovirus e adenovirus enterico.

In generale, per la maggior parte degli adulti sani, la gastroenterite virale è di breve durata e senza conseguenze. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai sintomi di disidratazione, soprattutto nei bambini e negli anziani, poiché l'influenza intestinale può verificarsi un'eccessiva perdita di liquidi.

I sintomi:

  • Vomito
  • Dolore addominale o crampi
  • Diarrea
  • Nausea
  • Febbre
  • Brividi
  • Debolezza
  • Dolore muscolare
  • Perdita di peso
  • Appetito ridotto

Il periodo d'incubazione della gastroenterite virale va da 2 a 10 giorni, a seconda dell'agente eziologico.

L'influenza vera e propria si distingue dalla gastroenterite virale per tre segni inconfondibili:

  • L'esordio è brusco
  • Si manifesta con una febbre che raggiunge subito i 38°C (e oltre)
  • Provoca sintomi generali (come dolori alle articolazioni e ai muscoli) e respiratori, fra cui una caratteristica tosse secca.

La durata della gastroenterite virale dipende dal virus che causa i sintomi e può variare da un giorno a due settimane.

 

Omicron

I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) indicano come sintomi attualmente più frequenti d'infezione da variante Omicron:

  • Tosse secca
  • Congestione o naso che cola
  • Mal di testa
  • Senso di affaticamento
  • Starnuti
  • Mal di gola

La variante Omicron causa sintomi lievi e di breve durata nelle persone vaccinate con 2 o 3 dosi; la presentazione della forma leggera di COVID che ne consegue può essere difficile da distinguere dall'influenza o da un semplice raffreddore.

Il periodo di incubazione associato all'infezione da COVID-19, cioè il tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici è stimato tra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. I pazienti affetti da COVID-19 generalmente sviluppano il quadro sintomatologico in media 5-6 giorni dopo l'infezione.

Nel caso di Delta, il tempo d'incubazione era di 4-6 giorni, mentre con Omicron si è ridotto a 3 giorni circa, quindi quest'ultima variante sembra avere un esordio più rapido dal contagio.

Come distinguere Influenza e Omicron?

Nell'influenza, è abbastanza suggestivo che in associazione alla febbre si avvertano dolori ossei e muscolari, mal di testa e spossatezza. Nell'infezione da Omicron, la mialgia è riportata meno spesso rispetto all'influenza.

Altra differenza significativa è che, di solito, la difficoltà a respirare (fiato corto) è un sintomo frequente di COVID-19, mentre non è così di comune riscontro nell'influenza.

Altra differenza importante riguarda il decorso di COVID:

Nell'influenza stagionale, l'esordio dei sintomi generali e respiratori è brusco, la febbre raggiunge subito i 38°C (e oltre) e dura 3-4 giorni; nella maggior parte dei casi, la malattia tende ad autolimitarsi entro una settimana.

Di solito, i sintomi di COVID-19 compaiono gradualmente: prima si manifesta un malessere generale, poi la febbre (oltre i 37,8°C, fino a 38,5°-39°C), anche associata a tosse e, a volte, diarrea. La malattia tende ad aggravarsi nell'arco di 5-7 giorni dalla comparsa dei primi sintomi, quindi sono possibili diverse evoluzioni: si va incontro alla guarigione senza particolari problemi oppure, se l'infezione da coronavirus riesce a coinvolgere il tratto respiratorio basso, possono svilupparsi gravi polmoniti che possono condurre all'insufficienza respiratoria acuta.