Influenza, Omicron e gastroenterite, come distinguerli
Durante queste settimane, è stata registrata la contemporanea circolazione di tre virus, il SARS-Cov-2, quello influenzale ed una forma di virus intestinale, responsabile di una gastroenterite, diffusa soprattutto tra i bambini.
Fermo restando, che la diagnosi differenziale, è possibile farla, o meglio è d’obbligo farla con l’esecuzione di un tampone naso-faringeo, vediamo, in cosa si distinguono in tre virus.
L’influenza
L'influenza è una malattia causata da Orthomixovirus che infettano l'apparato respiratorio (naso, gola e polmoni)
L'influenza può causare quadri sintomatologici da lievi a gravi, caratterizzati da:
- Febbre elevata ad esordio brusco (38-40°C, dura almeno 3-4 giorni)
- Brividi di freddo
- Sudorazione
- Mal di testa (presente nell'80% dei casi)
- Dolori ossei e muscolari diffusi in tutto il corpo
- Debolezza fisica
- Sonnolenza
- Naso chiuso o che cola
- Mal di gola
- Tosse secca (non catarrale);
- Dolori al petto durante la respirazione, anche piuttosto intensi.
In qualche caso, possono manifestarsi congiuntivite, fotofobia (fastidio per la luce) e sintomi gastrointestinali, tra cui riduzione dell'appetito, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.
Se non è presente la triade costituita un repentino rialzo della temperatura, oltre i 38°C, disturbi generali ed almeno un sintomo respiratorio, ci si trova di fronte ad una sindrome parainfluenzale o ad un raffreddore.
Il periodo d'incubazione dell'influenza, cioè il tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, è abbastanza breve, poiché dura circa 1-2 giorni.
I sintomi dell'influenza durano solitamente per 3-4 giorni e la maggior parte delle persone guarisce completamente dalla malattia entro una settimana, senza alcuna sequela significativa. In qualche caso, disturbi come la tosse e la spossatezza possono prolungarsi per 1-2 settimane.
Gastroenterite virale
La gastroenterite virale può essere causata da numerosi virus e provoca disturbi gastrointestinali, come diarrea, vomito, mal di stomaco, crampi addominali, debolezza e, occasionalmente, febbre. I virus più comunemente implicati sono rotavirus, calicivirus (soprattutto norovirus), astrovirus e adenovirus enterico.
In generale, per la maggior parte degli adulti sani, la gastroenterite virale è di breve durata e senza conseguenze. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai sintomi di disidratazione, soprattutto nei bambini e negli anziani, poiché l'influenza intestinale può verificarsi un'eccessiva perdita di liquidi.
I sintomi:
- Vomito
- Dolore addominale o crampi
- Diarrea
- Nausea
- Febbre
- Brividi
- Debolezza
- Dolore muscolare
- Perdita di peso
- Appetito ridotto
Il periodo d'incubazione della gastroenterite virale va da 2 a 10 giorni, a seconda dell'agente eziologico.
L'influenza vera e propria si distingue dalla gastroenterite virale per tre segni inconfondibili:
- L'esordio è brusco
- Si manifesta con una febbre che raggiunge subito i 38°C (e oltre)
- Provoca sintomi generali (come dolori alle articolazioni e ai muscoli) e respiratori, fra cui una caratteristica tosse secca.
La durata della gastroenterite virale dipende dal virus che causa i sintomi e può variare da un giorno a due settimane.
Omicron
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) indicano come sintomi attualmente più frequenti d'infezione da variante Omicron:
- Tosse secca
- Congestione o naso che cola
- Mal di testa
- Senso di affaticamento
- Starnuti
- Mal di gola
La variante Omicron causa sintomi lievi e di breve durata nelle persone vaccinate con 2 o 3 dosi; la presentazione della forma leggera di COVID che ne consegue può essere difficile da distinguere dall'influenza o da un semplice raffreddore.
Il periodo di incubazione associato all'infezione da COVID-19, cioè il tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici è stimato tra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. I pazienti affetti da COVID-19 generalmente sviluppano il quadro sintomatologico in media 5-6 giorni dopo l'infezione.
Nel caso di Delta, il tempo d'incubazione era di 4-6 giorni, mentre con Omicron si è ridotto a 3 giorni circa, quindi quest'ultima variante sembra avere un esordio più rapido dal contagio.
Come distinguere Influenza e Omicron?
Nell'influenza, è abbastanza suggestivo che in associazione alla febbre si avvertano dolori ossei e muscolari, mal di testa e spossatezza. Nell'infezione da Omicron, la mialgia è riportata meno spesso rispetto all'influenza.
Altra differenza significativa è che, di solito, la difficoltà a respirare (fiato corto) è un sintomo frequente di COVID-19, mentre non è così di comune riscontro nell'influenza.
Altra differenza importante riguarda il decorso di COVID:
Nell'influenza stagionale, l'esordio dei sintomi generali e respiratori è brusco, la febbre raggiunge subito i 38°C (e oltre) e dura 3-4 giorni; nella maggior parte dei casi, la malattia tende ad autolimitarsi entro una settimana.
Di solito, i sintomi di COVID-19 compaiono gradualmente: prima si manifesta un malessere generale, poi la febbre (oltre i 37,8°C, fino a 38,5°-39°C), anche associata a tosse e, a volte, diarrea. La malattia tende ad aggravarsi nell'arco di 5-7 giorni dalla comparsa dei primi sintomi, quindi sono possibili diverse evoluzioni: si va incontro alla guarigione senza particolari problemi oppure, se l'infezione da coronavirus riesce a coinvolgere il tratto respiratorio basso, possono svilupparsi gravi polmoniti che possono condurre all'insufficienza respiratoria acuta.