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Infermiere dimentica di somministrare il farmaco e falsifica la scheda di terapia. Licenziato

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 07/03/2023 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

Con la sentenza n. 5794 del 24 febbraio 2023, la Cassazione conferma la sentenza del Tribunale di Velletri, legittimando il licenziamento per giusta causa intimato ad un infermiere per aver dimenticato di somministrare un farmaco ad un paziente (durante il suo turno di lavoro) e per avere, nonostante ciò, annotato l’avvenuta somministrazione nella scheda di terapia informatizzata.

La sentenza impugnata ha ampiamente esaminato i fatti controversi e, conformemente al giudice di primo grado, ha valutato la congruità della sanzione espulsiva, non sulla base di una valutazione astratta dell’addebito, ma tenendo conto di ogni aspetto concreto della condotta tenuta dell’infermiere, alla luce di un apprezzamento unitario e sistematico della sua gravità, rispetto ad un’utile prosecuzione del rapporto di lavoro, assegnando rilievo all’intensità dell’elemento intenzionale assunto (mancata somministrazione del farmaco, mancata attivazione per segnalare l’episodio, falsificazione del documento informatico, paziente grave affetto da tumore), al grado di affidamento richiesto dalle mansioni (infermiere), alla natura e alla tipologia del rapporto medesimo.

I giudici  ritenevano di particolare gravità la condotta complessivamente tenuta dall’infermiere, posto che la mancata somministrazione del farmaco (a paziente affetto da tumore), la mancata successiva attivazione nei confronti dei soggetti preposti (al fine di far somministrare il farmaco) e la falsificazione del documento informatico violavano i doveri essenziali che caratterizzavano le competenze dell'infermiere.