Tutto quello che c’è da sapere sulla Candida Auris. Il super fungo Killer fa paura
Solo qualche mese fa l’Organizzazione mondiale della sanità inseriva la Candida auris nella lista dei funghi patogeni con elevata priorità, cioè che necessitano di particolare attenzione in quanto minacciano la salute pubblica. Adesso la minaccia sembra farsi più vicina: negli Stati Uniti sono in vertiginoso aumento i casi di infezione di Candida auris resistente ai farmaci ed in Italia, a Pisa, nell’ospedale di Cisanello è stata accertata la prima infezione di Candida auris, il super fungo.
Candida auris, cosa è
La Candida auris è un micete (o lievito) descritto per la prima volta nel 2009, chiamato anche: Super fungo, poiché incredibilmente resistente alle principali categorie di farmaci antimicotici, usati di solito per debellare le infezioni fungine oppure Fungo killer, in quanto risulta altamente letale (per ora) nei pazienti più fragili. "Auris" deriva dal latino "orecchio", denominazione attribuita per essere stato isolato dal condotto uditivo esterno di una donna di 70 anni, ricoverata in un ospedale giapponese. Dal momento della sua identificazione, i medici hanno cominciato a registrare nuovi casi di infezione da Candida auris in tutto il Mondo, dagli Stati Uniti al Kenya, dall'India al Venezuela, dall'Australia all'Europa.
Come si trasmette
Le modalità di trasmissione di C. auris ad oggi note sono:
• Contatto con superfici e dispositivi medici contaminati;
• Contatto interumano, da persona a persona.
Inoltre questo lievito presenta fattori di virulenza e un tropismo per le superfici che lo rendono unico per persistenza nell'ambiente e sulla cute, esaltandone, quindi, la capacità di trasmissione.
Come si manifesta
La manifestazione clinica dell'infezione da Candida auris dipende dalla sede. Più frequentemente, il patogeno è responsabile di:
• Infezioni del torrente ematico;
• Infezioni intra-addominali;
• Infezioni di ferite;
• Otiti.
La Candida auris è stata isolata anche da liquido biliare, tratto respiratorio e urina, tuttavia, non è ancora chiaro se il patogeno possa provocare infezioni a livello di polmoni, vescica o altri distretti.
Quali sono i Sintomi
Le infezioni da Candida auris sono accompagnate da bruciore, difficoltà a deglutire, dolori muscolari, febbre e affaticamento. Occorre segnalare che la cute e altri siti corporei possono essere colonizzati anche in assenza di segni e sintomi.
Mortalità
Le infezioni possono essere molto gravi fino alla setticemia e la mortalità è piuttosto elevata, dal 30-40% fino al 50%. L'aumento di infezioni è purtroppo frutto di un alleggerimento delle misure per il controllo delle infezioni durante la pandemia di Covid-19, quando le persone pensavano più a proteggere loro stesse dal virus e c'è stata una minore attenzione a questo microrganismo, su cui bisogna fare davvero molta attenzione.
Raccomandazioni Ministero
Il Ministero sottolinea che:
- circa il 90% degli isolati di C. auris notificati a livello globale risultano resistenti ad almeno una delle 3 classi di antifungini al momento disponibili, e in particolare agli azolici;
- diversamente da altre Candida spp., C. auris può essere causa di epidemie ospedaliere di difficile controllo;
- C. auris eÌ€ particolarmente persistente nell’ambiente e capace di colonizzare le superfici, puoÌ€ formare biofilm, eÌ€ resistente ad alcuni disinfettanti comunemente usati per sanificare gli ambienti ospedalieri, e pertanto, eÌ€ difficile da eradicare6;
- C. auris eÌ€ un patogeno particolarmente infettivo; la cute e altri siti corporei possono essere colonizzati anche in assenza di manifestazioni cliniche, causando la diffusione di C. auris nell’ambiente e la sua trasmissione ad altri soggetti;
- i pazienti possono rimanere colonizzati per mesi o anni;
- la letalitaÌ€ riscontrata eÌ€ elevata (variabile dal 30% al 70% circa), mentre la mortalitaÌ€ attribuibile eÌ€ difficilmente calcolabile poicheÌ spesso i pazienti affetti presentano co-morbiditaÌ€; l’infezione spesso interessa pazienti giaÌ€ ricoverati, puoÌ€ svilupparsi diverse settimane dopo la dimissione, e il decesso puoÌ€ avvenire in pochi mesi;
- la scarsa conoscenza di questa specie nelle strutture sanitarie puoÌ€ comportare, per un paziente infetto, una diagnosi ritardata, l’assunzione di un trattamento inefficace, e un rischio elevato di decesso, noncheÌ la diffusione di C. auris nell’ambiente e il contagio di altri soggetti;
- la notifica di casi sporadici probabilmente rappresenta “la punta di un iceberg”, poicheÌ eÌ€ possibile che soltanto alcuni campioni biologici vengano correttamente processati in laboratori di micologia esperti nell’identificazione delle varie Candida spp., e che non siano state svolte indagini per escludere la trasmissione ad altri soggetti;
- molte caratteristiche relative a questo microrganismo non sono ancora chiare, come, per es., la sua provenienza, i meccanismi di resistenza, e i motivi delle frequenti infezioni verificatesi negli ultimi anni in diversi luoghi nel mondo;
- eÌ€ in corso l’importazione di C. auris da Paesi esterni all’EU/SEE, come anche la progressiva diffusione all’interno dell’EU/SEE.
DEFINIZIONE DI CASO
Caso confermato: un paziente in cui sia stato isolato il lievito C. auris da qualunque tipo di campione (prelevato da siti sterili o non sterili). Sono inclusi sia i pazienti con infezione invasiva, sia i soggetti colonizzati in assenza di manifestazioni cliniche.
Caso probabile: un paziente in cui sia stato isolato un lievito Candida spp. (es. C. haemulonii) con un sistema diagnostico non idoneo alla diagnosi di C. auris, e link epidemiologico con persone con confermata o presuntiva evidenza di laboratorio di infezione o colonizzazione con C. auris o di un precedente ricovero in un Paese con documentata trasmissione di C. auris.
Caso sospetto: un paziente in cui sia stato isolato un lievito Candida spp. (es. C. haemulonii) con un sistema diagnostico non idoneo alla diagnosi di C. auris, senza alcun link epidemiologico.
In evidenza di caso probabile o caso sospetto, eÌ€ necessario eseguire ulteriori indagini di laboratorio per identificare l’isolato in modo certo, per confermare o escludere la diagnosi di C. auris.
Paziente ricoverato con Candida auris, linee guida Ministero
- Collocare i pazienti infetti o colonizzati in stanze singole; se ciò non è possibile, possono essere raggruppati in un’unica stanza (isolamento da coorte), oppure, in una stessa stanza, mantenere una distanza di almeno 1 metro tra i pazienti con e senza C. auris, utilizzando anche tende per la privacy per evitare ogni contatto tra i pazienti
- Effettuare l’igiene delle mani con acqua e sapone e se non disponibili con un disinfettante a base alcolica per le mani, prima e dopo aver toccato la persona colonizzata o infettata da C. auris o i suoi effetti personali o gli oggetti nella sua stanza ovvero secondo l’indicazione dei cinque momenti dell’igiene delle mani
- Applicare le precauzioni da contatto (camice e guanti monouso)
- Inserire e gestire in modo corretto i dispositivi medici invasivi e rimuoverli quando non più necessari
- Rimuovere i dispositivi di protezione individuale uscendo dalla stanza del paziente ed eseguire una corretta igiene delle mani nel passaggio da un paziente all’altro
- Assicurare la pulizia e la disinfezione di qualsiasi apparecchiatura condivisa tra i pazienti e, quando possibile, usare dispositivi personali (es. termometri)
- Assicurare la pulizia e la disinfezione delle superfici ambientali con una maggiore frequenza, con l’attenzione che sia utilizzato un disinfettante efficace contro C. auris o in alternativa disinfettanti a base di cloro (ad una concentrazione di 1000 ppm) oppure una soluzione di candeggina al 10% (preparata quotidianamente fresca) lasciata agire per almeno 10 minuti. Per ridurre i danni da candeggina sulle superfici è possibile rimuovere la soluzione di candeggina in eccesso utilizzando etanolo al 70%. È importante notare che i comuni disinfettanti (per es., i prodotti tensioattivi cationici e i composti dell’ammonio quaternario), i prodotti attivi contro Candida albicans o i generici fungicidi, potrebbero non essere efficaci contro C. auris
- Manipolare e trasportare la biancheria evitando il contatto con superfici inanimate
- In caso di trasferimento del paziente in altra struttura è necessario comunicare lo status di colonizzazione o infezione del paziente, nel caso sia necessario il suo trasferimento
- Eseguire lo screening dei contatti stretti dei nuovi casi identificati, mediante esame di tamponi ascellari e inguinali. Per i contatti trovati colonizzati andranno osservate le stesse precauzioni di controllo utilizzate per i pazienti con infezione clinica.
Indicazioni alla dimissione del paziente
- Dopo la dimissione allo scopo di minimizzare il rischio di contagio di una persona colonizzata o infetta, i membri della famiglia e/o i contatti stretti devono:
- Destinare una stanza dedicata alla persona colonizzata o infettata da Candida auris
- Pulire e disinfettare quotidianamente e dopo l’uso tutte le superfici a contatto frequente nella stanza della persona colonizzata o infettata da C. auris e le apparecchiature o gli oggetti condivisi con altre persone, con le soluzioni disinfettanti indicate dai CDC o, in alternativa, con disinfettanti a base di cloro (ad una concentrazione di 1000 ppm) oppure con una soluzione di candeggina al 10% (preparata quotidianamente fresca) lasciata agire per almeno 10 minuti. Per ridurre i danni da candeggina sulle superfici, è possibile rimuovere la soluzione di candeggina in eccesso utilizzando etanolo al 70%. È importante notare che i comuni disinfettanti (per es., i prodotti tensioattivi cationici e i composti dell’ammonio quaternario), i prodotti attivi contro Candida albicans o i generici fungicidi potrebbero non essere efficaci contro C. auris
- Lavare accuratamente le mani con acqua e sapone, o, se non disponibili, con un disinfettante a base alcolica per le mani, prima e dopo aver toccato la persona colonizzata o infettata da C. auris o i suoi effetti personali o gli oggetti nella sua stanza o utilizzati in comune
- Ricordare alla persona colonizzata o infettata da C. auris di lavare spesso le mani come sopra specificato
- Se possibile, è consigliabile usare dispositivi personali (es. termometri)
- Particolare attenzione va posta anche nella gestione (manipolazione, trasporto ecc.) della biancheria dei soggetti con C. auris
- Richiedere a tutte le persone in visita di lavare accuratamente le mani come sopra specificato prima e dopo aver toccato la persona colonizzata o infettata da C. auris o gli oggetti nella sua stanza.