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Gli Atti del Congresso Nazionale ANIMO: intervista alla Presidente Letizia Tesei

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 23/05/2023

Società scientifiche

Dopo il Congresso Nazionale ANIMO, Società Scientifica degli Infermieri di Medicina, tenutosi a Milano il 6 e 7 Maggio 2023, abbiamo intervistato la Presidente Nazionale, la Collega Letizia Tesei, per comprendere cosa ci lascia in eredità il Congresso e quale sia l'impatto di questa e delle Società Scientifiche in genere sulla nostra Professione

 

 

Salve Letizia, qual'è il tuo ruolo in Animo?

Rappresento l’Associazione  Nazionale degli Infermieri di Medicina (ANIMO) in qualità di Presidente per il triennio 2023- 2025 . Associazione nata nel 2005 con lo scopo di promuovere lo sviluppo professionale degli infermieri e il miglioramento dell’assistenza nell’area medica,  oggi presente e rappresentata in tutte le regioni italiane.

 

Quali tematiche ed in quali modalità sono state trattate nel CN?

L’articolazione del Congresso Nazionale 2023 ha previsto due sessioni parallele alle quali è seguita una tavola rotonda  e una sessione congiunta Animo – Fadoi, la Società scientifica della Medicina Interna.

Nelle sessioni parallele si è parlato di complessità disciplinare e di competenza innovativa in area medica. Colleghi provenienti dalle medicine di tutta l’Italia ad esempio, ci hanno portato le loro esperienze in tema di  terapie complementari nell'anziano ospedalizzato affetto da demenza, ecografia operativa bedside, gestione del patrimonio venoso nei pazienti DIVA attraverso l’utilizzo dei Mini-Midline, Caring Massage, ragionamento clinico applicato al primary nursing, medicina di genere e nursing.

Nella tavola rotonda, anticipata da due relazioni che hanno illustrato la  complessità delle Medicine Interne oggi e lo state dell’arte dell’assistenza infermieristica in Area Medica, si sono discussi i  limiti e le opportunità del nuovo contratto per gli Infermieri di Medicina.

Nella sessione congiunta Animo – Fadoi è stato sperimentato il tema dell’interprofessionalità.

A partire da quesiti clinico-assistenziali, tipici delle medicine, quali ad esempio l’ipoglicemia in ospedale, la nutrizione nei pazienti terminali, la qualità di vita nel paziente con cirrosi e il giro visita congiunto, è stato chiesto a medici ed infermieri di proporre attraverso relazioni condivise e congiunte soluzione innovative ai problemi complessi degli assistiti.

 

 Come questi eventi promuovono la nostra Professione?

Il Congresso Nazionale di ANIMO rappresenta da sempre un’occasione privilegiata, per la  comunità degli infermieri di medicina italiana, per raccontare l’eccellenza del suo operato sia pure nelle continue difficoltà in cui ci si trova ad operare. Questo congresso in particolare, è stata l’occasione per rendere evidente il contributo degli infermieri delle medicine nel sistema sanitario nazionale. Le Medicina Interne sono infatti presenti in tutti gli ospedali italiani e rappresentano le “specialità” con maggior numero di ricoveri e posti letto. Ogni anno gli Infermieri dell’area medica assistono quotidianamente oltre un milione di pazienti che sappiamo essere, proprio per le caratteristiche demografiche ed epidemiologiche,  pazienti ad alta complessità assistenziale. Per questo, attraverso il Congresso abbiamo voluto far chiarezza sul ruolo, le responsabilità e le necessarie prospettive dell’infermiere in area medica. In particolare, la tavola rotonda conclusiva del Congresso  ha consentito di discutere e mettere in luce limiti e opportunità del nuovo contratto per gli Infermieri di Medicina,  e creare una base per iniziare a costruire un framework interlocutorio che nel  prossimo futuro porti ad una giusta attenzione verso gli infermieri di medicina.


ANIMO e FADOI lavora in grande sinergia, cosa rappresenta per voi l'interprofessionalità?

Quando si parla di interprofessionalità si parla di sviluppo di una pratica coesiva e collaborativa tra professionisti provenienti da differenti discipline, finalizzata a rispondere a bisogni complessi della persona assistita. 

Essa deriva dalla necessità di avvicinare differenze professionali, attraverso un’interazione continua e la condivisione di conoscenze e pratiche.

La collaborazione interprofessionale,  che non ha il semplice significato di sommare i singoli contributi, non è una competenza  immediata, anzi il più delle volte il lavoro interprofessionale è complesso. Per questo le occasioni formative, non possono che rappresentare spazi privilegiati  per promuovere la cultura collaborativa in ambito sanitario.  

Abbiamo quindi, approfittato della sessione congiunta Animo – Fadoi per sperimentare la collaborazione tra medici ed infermieri affidandoi il mandato di rispondere a quesiti clinico-assistenziale in maniera congiunta, attraverso un approccio evidence based supportato da una logica  interprofessionale.

Questo ha significato per i relatori, medici e infermieri,  conoscere le competenze dell’altro, prendere decisioni congiuntamente, e soprattutto condividere nuove idee e possibili soluzioni per le diverse situazioni clinico-assistenziali proposte.

 

Quali sono gli esiti del Congresso e cosa ci lascia

Il Congresso Nazionale ANIMO ha parlato di futuro per gli infermieri di  medicina rendendone evidente il ruolo, le responsabilità e il contributo specifico e fondamentale nel sistema sanitario oggi.  Contributo specifico degli infermieri dell’area medica, che il congresso ha evidenziato raccontando la complessità disciplinare e la competenza innovativa presente nelle medicine. Un futuro che necessariamente dovrà riattenzionare e riconoscere la competenza specifica e che vedrà gli infermieri delle medicine rispondere ai  bisogni sempre piu’ complessi delle persone assistita,  attraverso la logica dell’interprofessionalità.

 

 

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