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Legge di Bilancio 2024. Il Governo cancella il fondo per lotta ai disturbi alimentari

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/01/2024

AttualitàGoverno

Ambulatori chiusi e pazienti abbandonati. È quanto accadrà a breve con la cancellazione da parte del Governo del Fondo per la lotta ai disturbi alimentari

disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA), in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata "binge eating", sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza e oggetto di attenzione sanitaria e sociale sul piano scientifico e mediatico per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione e per l’eziologia multifattoriale complessa.

Riguardano il cibo, il peso e il vissuto corporeo, che viene influenzato da un’immagine fortemente distorta. Nei DNA si intersecano problematiche di tipo biologico, psichico, familiare e socio-culturale, per questo necessitano di trattamenti specializzati da parte di équipe che lavorano in modo integrato. Talvolta, sono associati ad altre condizioni psicopatologiche (disturbi dell’umore, d’ansia, ossessivo-compulsivi, di personalità, abuso di sostanze).

Tipicamente questi disturbi hanno l’esordio in età evolutiva e colpiscono maggiormente la popolazione femminile con un rapporto tra femmine e maschi di circa 9 a 1, anche se il numero dei maschi sta aumentando soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale. Vi è una diminuzione dell’età di esordio, che stanno iniziando a diffondersi in maniera consistente anche nella popolazione infantile con bambini di 8-9 anni che presentano sintomi di DNA tipico dell’età adolescenziale e adulta, soprattutto di tipo anoressico e non più disturbi alimentari propri dell’età infantile come accadeva qualche anno fa.

I dati più recenti relativi alla Survey epidemiologica condotta a livello nazionale nell’ambito del Progetto “Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme (triplo burden: malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti)” finanziato dal Ministero della Salute e conclusosi a febbraio 2021, hanno mostrato un aumento della patologia diffuso in tutto il territorio nazionale e la difficoltà di accesso alle cure in molte regioni italiane, con gravi conseguenze sulla prognosi.

I dati confermano un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto al 2019. Nel primo semestre 2020 sono stati rilevati nei diversi flussi informativi 230.458 nuovi casi contro i 163.547 del primo semestre 2019.  Il carico assistenziale globale dei nuovi casi e casi in trattamento è stato rilevato nel 2020 nel numero di 2.398.749 pazienti, un dato sottostimato poiché esiste in questa patologia una grande quota di pazienti che non arriva alle cure.

I dati della Survey rivelano anche un ulteriore abbassamento dell’età di esordio (il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni) e una maggiore diffusione nella popolazione maschile (nella fascia tra i 12 e 17 anni comprende il 10%).

Il rischio è che senza questo stanziamento, che ha permesso di aprire nuovi ambulatori, molti pazienti vengano abbandonati. I dati sono allarmanti e vengono individuati nuovi casi ogni anno - spiega Laura Dalla Ragione, psichiatra, responsabile della Rete per i Disturbi del Comportamento Alimentare della USL 1 dell’Umbria e docente al Campus Biomedico di Roma su Repubblica - .Erano 680.569 nel 2010 e nel 2023 sono arrivati a 1.680.456. Aumentano anche i decessi: di anoressia e bulimia cinque anni fa sono morte 2.178 persone, in quello appena finito le morti sono state 3.780. E l'età media è di 25 anni".

 

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