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La nuova rubrica di InfermieristicaMente. A.I.U.T.O: la comunicazione empatica per infermieri

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 17/08/2024

FormazioneProfessione e lavoro

Nel vasto e complesso universo della sanità, la qualità della comunicazione tra operatori sanitari e pazienti riveste un ruolo cruciale. Con l’obiettivo di offrire un’assistenza sempre più efficace e umanizzata, siamo lieti di inaugurare una nuova rubrica dedicata agli infermieri e focalizzata su questo fondamentale aspetto della pratica clinica.

A guidarci in questo viaggio sarà l’acronimo A.I.U.T.O., un potente strumento ideato dal dottor Daniele Le Grottaglie, fisioterapista, osteopata e formatore, nonché esperto di comunicazione assertiva. A.I.U.T.O. non è solo un richiamo alla necessità di assistenza, ma un metodo strutturato per migliorare la qualità del rapporto tra infermiere e paziente. Questo approccio si basa su cinque pilastri chiave:

  1. Approccio: Il primo contatto è cruciale. L’approccio dell’infermiere deve essere empatico e rispettoso, tenendo conto delle condizioni fisiche e psicologiche del paziente. Si tratta di instaurare immediatamente un clima di fiducia e sicurezza, che favorisca la comunicazione aperta e sincera.
  2. Intenzione: Ogni azione comunicativa deve essere guidata da un’intenzione chiara e positiva. L’infermiere deve essere consapevole dell’impatto delle proprie parole e dei propri gesti, mirando a ridurre l’ansia del paziente e a facilitare il percorso di cura.
  3. Umanità Tutelare: Non basta essere professionali; bisogna anche essere umani. Questo principio sottolinea l’importanza di vedere il paziente prima di tutto come una persona, con le sue emozioni, le sue paure e le sue speranze. Tutelare l’umanità significa garantire un approccio che rispetti la dignità del paziente in ogni momento.
  4. Trasparenza: Una comunicazione efficace è una comunicazione trasparente. Gli infermieri devono fornire informazioni chiare e comprensibili, evitando il linguaggio tecnico quando non necessario, e assicurandosi che il paziente e i suoi familiari comprendano appieno la situazione.
  5. Obiettivo: Ogni interazione deve avere uno scopo preciso, che può variare dalla semplice rassicurazione alla trasmissione di informazioni cruciali per il trattamento. Mantenere chiaro l’obiettivo aiuta a rendere la comunicazione più efficace e mirata.

Nel suo libro "Help! La comunicazione che cura - l’importanza delle parole in ambito sanitario", il dottor Le Grottaglie propone un deciso cambio di prospettiva nel rapporto terapeuta-paziente. Abbandonando il tradizionale distacco, egli invita i professionisti sanitari ad abbracciare un approccio più inclusivo e attento, che consideri i molteplici aspetti e le implicazioni di una malattia o di un disturbo.

Attraverso questa rubrica, esploreremo in dettaglio come gli infermieri possono applicare i principi dell’A.I.U.T.O. nella loro pratica quotidiana, con l’obiettivo di migliorare non solo la qualità delle cure, ma anche il benessere complessivo dei pazienti. In un’epoca in cui la medicina tende spesso a diventare sempre più tecnologica e distaccata, riscoprire il valore della comunicazione umana rappresenta un passo essenziale verso un’assistenza sanitaria veramente completa e curativa.

Restate con noi per approfondire ciascun elemento dell’A.I.U.T.O. e per scoprire come queste semplici ma potenti linee guida possano fare la differenza nella vita dei pazienti e nella pratica infermieristica quotidiana.

A partire da Lunedì 19 agosto, ogni lunedì, mercoledì e venerdi, alla sezione Professione e lavoro/formazione