Giornata Mondiale senza Tabacco: cresce il policonsumo tra i giovani italiani
di
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 31/05/2025
Cresce il consumo di nicotina tra gli adolescenti italiani: sigarette, e-cig e nuovi prodotti conquistano i più giovani
Il 31 maggio ricorre la Giornata Mondiale senza Tabacco, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1987 per attirare l’attenzione globale sull’epidemia da tabacco e sulle morti evitabili che provoca ogni anno. Questa ricorrenza è oggi anche l’occasione per riflettere sulle nuove sfide legate al consumo di nicotina, in particolare tra le fasce più giovani della popolazione.
L’edizione 2025 pone l’accento sulle tecniche con cui l’industria del tabacco rende attraenti i propri prodotti, soprattutto attraverso strategie di marketing rivolte ai minori. E i numeri lo confermano: in Italia, oltre il 70% degli studenti tra i 14 e i 17 anni consuma più di un prodotto a base di nicotina, tra sigarette tradizionali, elettroniche, tabacco riscaldato e bustine di nicotina.
A preoccupare è la facilità con cui questi prodotti vengono reperiti dai minori, spesso senza alcun controllo, nonostante i divieti di legge. Anche l’uso delle bustine di nicotina è in forte aumento, e le ragazze risultano essere le consumatrici più frequenti nella fascia adolescenziale.
Se il fumo tradizionale mostra una leggera flessione, il fenomeno del policonsumo – ovvero l’utilizzo simultaneo o alternato di più prodotti a base di nicotina – rappresenta oggi la vera emergenza sanitaria. Un quadro che impone risposte rapide e coordinate, sia sul piano legislativo che sanitario.
In questo scenario, gli infermieri hanno un ruolo fondamentale non solo nella disassuefazione dal fumo, ma soprattutto nella prevenzione: attraverso interventi educativi, counselling motivazionale e programmi di promozione della salute, possono intercettare precocemente comportamenti a rischio e orientare i cittadini, giovani e adulti, verso scelte consapevoli.
La Giornata Mondiale senza Tabacco 2025 richiama dunque l’impegno di tutti, ma chiama in causa in particolare i professionisti della salute, che ogni giorno possono contribuire a proteggere le nuove generazioni dagli effetti devastanti della dipendenza da nicotina.