Occhio alle Infezioni da mare e piscina: dermatiti, otiti, cistiti
Il mare e la piscina sono tra i luoghi più frequentati durante l’estate: relax, refrigerio, benessere. Ma proprio in questi ambienti, apparentemente innocui, si annidano numerosi agenti patogeni capaci di provocare infezioni fastidiose e, in alcuni casi, anche serie.
Otiti esterne, dermatiti da contatto, follicoliti e cistiti batteriche sono tra le principali complicanze legate alla permanenza prolungata in acqua, soprattutto in condizioni di igiene non ottimale o di sovraffollamento. Colpiscono in particolare bambini, sportivi, soggetti immunodepressi e donne.
La conoscenza dei meccanismi di trasmissione, dei sintomi precoci e delle corrette misure preventive è fondamentale, sia a livello individuale sia sanitario, per limitare le complicanze e ridurre l’uso improprio di antibiotici.
1. I principali agenti infettivi estivi
Acque marine
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Vibrio spp. (in acque calde >20 °C): infezioni cutanee, gastroenteriti
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Staphylococcus aureus: follicoliti, impetigini
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Enterobatteri fecali (in caso di contaminazione): gastroenteriti, otiti, infezioni urinarie
Piscine e parchi acquatici
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Pseudomonas aeruginosa: otite esterna acuta (otite del nuotatore), follicoliti
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Candida albicans: vaginiti e balaniti
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Escherichia coli e Enterococchi: contaminazione fecale → cistiti, infezioni gastrointestinali
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Cloro e sostanze chimiche → dermatiti irritative o allergiche
2. Infezioni più comuni: sintomi e segnali precoci
Otite esterna acuta
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Dolore auricolare accentuato alla trazione del padiglione
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Sensazione di ovattamento, secrezioni purulente
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Agente più frequente: Pseudomonas aeruginosa
Dermatiti e follicoliti
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Eritema localizzato, prurito, papule o pustole follicolari (soprattutto su glutei, cosce, schiena)
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Causate da Staphylococcus o Pseudomonas (tipico l’ambiente piscina)
Cistiti estive
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Minzione frequente e dolorosa, bruciore, urgenza
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Frequente nelle donne: legata a umidità, calore, costumi bagnati prolungati
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Agente principale: Escherichia coli
Altre complicanze
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Gastroenteriti da ingestione di acqua contaminata
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Micosi cutanee e genitali
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Infezioni oculari (congiuntiviti da cloro o da adenovirus)
3. Chi è più a rischio
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Bambini: passano molte ore in acqua, pelle più delicata, immunità in sviluppo
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Donne: predisposizione anatomica alla cistite
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Anziani: pelle più fragile, ridotta risposta immunitaria
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Pazienti immunocompromessi: infezioni più gravi e resistenti
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Nuotatori abituali/sportivi: esposizione prolungata, microtraumi, uso di attrezzature comuni
4. Prevenzione: cosa fare e cosa evitare
Regole generali
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Evitare la permanenza prolungata in acqua stagnante o visibilmente sporca
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Doccia pre e post bagno con detergenti delicati
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Asciugare accuratamente la pelle, soprattutto pieghe e zone intime
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Evitare di restare a lungo con il costume bagnato
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Uso di ciabatte e teli personali
Protezione specifica
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Otiti: tappi auricolari idrorepellenti, evitare l’uso di cotton fioc
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Cistiti: bere acqua a sufficienza, cambiare costume dopo il bagno
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Dermatiti: evitare piscine sovraffollate, non condividere asciugamani o creme
5. Trattamento e ruolo degli operatori sanitari
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Otiti e dermatiti lievi: trattamento locale con antisettici o antibiotici topici
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Cistiti non complicate: idratazione, terapia mirata dopo urinocoltura
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Infezioni più gravi o ricorrenti: valutazione medica e eventuale invio allo specialista
L’infermiere può intervenire in modo decisivo:
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Educando pazienti e famiglie alla prevenzione quotidiana
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Valutando segni clinici precoci nei bambini e anziani
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Segnalando situazioni ricorrenti a livello territoriale (es. RSA, colonie estive)
6. Dati e impatto epidemiologico
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Secondo dati ISS, d’estate si registra un aumento del 20–25% di infezioni cutanee e urinarie non ospedaliere, soprattutto nei bambini 3–10 anni
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L’otite esterna rappresenta oltre il 60% delle infezioni auricolari estive
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Le cistiti estive interessano fino al 30% delle donne giovani attive che frequentano mare e piscina regolarmente
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Le infezioni da Pseudomonas sono più comuni in piscine coperte con alta frequentazione e clorazione insufficiente
Andare al mare o in piscina non deve diventare un rischio per la salute. Basta poco: attenzione all’igiene, all’ambiente e al comportamento post bagno. La prevenzione, supportata da un corretto approccio sanitario, può evitare fastidi ricorrenti e trattamenti inutili. Gli operatori, e in particolare gli infermieri, hanno un ruolo chiave nel sorvegliare, educare e intervenire con tempestività.
Fonti e riferimenti scientifici
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ISS – Epicentro, Infezioni estive e qualità delle acque
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CDC – Recreational Water Illnesses
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WHO – Guidelines for Safe Recreational Water Environments
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ECDC – Surveillance of community-acquired infections
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AIE – Associazione Italiana di Epidemiologia, Estate e rischio infettivo
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SIP – Società Italiana di Pediatria
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Mayo Clinic – Swimmer’s ear, summer urinary infections