L’ Assistente Infermiere, risponde direttamente delle prestazioni affidate. Facciamo chiarezza
Rivoluzione nei team assistenziali: introdotta una nuova figura professionale intermedia tra l’OSS e l’infermiere. Normata la qualifica, definite le competenze e strutturato il percorso formativo.
Dopo anni di confronto e sperimentazioni regionali, l’Italia definisce in modo ufficiale e uniforme la figura dell’Assistente Infermiere. Con l’approvazione del nuovo Accordo Stato-Regioni, viene istituito un profilo intermedio tra l’Operatore Socio Sanitario (OSS) e l’Infermiere, previsto dall'articolo 17 del nuovo CCNL 2022/2024, che riporta alla declaratoria allegato A, destinato a colmare il divario operativo nella risposta ai bisogni sanitari a bassa complessità clinica ma ad alta intensità assistenziale.
Una figura riconosciuta a livello nazionale
L’Assistente Infermiere è inserito tra gli operatori di interesse sanitario ai sensi dell’art. 1, comma 2, della Legge 43/2006, con un’identità professionale riconducibile ai profili socio-sanitari della Legge 3/2018. Per accedere a questa qualifica è necessario essere già in possesso della qualifica di OSS, cui segue un ulteriore percorso formativonormato a livello nazionale.
Cosa fa l’Assistente Infermiere
Nel team assistenziale, l’Assistente Infermiere:
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collabora con l’infermiere nell’esecuzione di attività sanitarie standardizzate;
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svolge interventi diretti alla persona per l’assistenza sanitaria quotidiana;
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garantisce supporto gestionale, organizzativo e formativo;
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opera su indicazione dell’infermiere, mantenendo comunque responsabilità sulla correttezza delle attività svolte.
I suoi compiti si collocano in ambiti di bassa discrezionalità decisionale, in modo da ottimizzare i tempi, le competenze e l’efficacia dell’intera equipe assistenziale.
Contesti operativi
L’Assistente Infermiere trova impiego in:
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strutture ospedaliere e residenziali,
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ambulatori, servizi domiciliari, hospice,
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centri per disabilità e assistenza integrata,
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tutti i contesti in cui si rileva un bisogno di assistenza sanitaria standardizzata, anche sulla base di modelli organizzativi in evoluzione.
Relazione con l’infermiere e le altre figure professionali
Il nuovo operatore lavora sotto la supervisione diretta dell’infermiere, secondo la pianificazione assistenziale definita. Il modello è multiprofessionale e integrato, dove l’Assistente Infermiere:
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riceve compiti attribuiti esplicitamente dall’infermiere;
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riferisce l’esito delle attività svolte;
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garantisce la sicurezza propria e dell’assistito;
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opera in ambiti altamente standardizzati, contribuendo alla continuità assistenziale.
Competenze minime e aree di intervento
Le competenze dell’Assistente Infermiere sono raggruppate in due macro-aree:
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Tecniche e interventi assistenziali sanitari e di primo soccorso;
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Organizzazione e integrazione con l’equipe professionale.
Le abilità minime e le conoscenze essenziali sono specificate nell’Allegato 1 dell’accordo e costituiscono il riferimento per la progettazione dei corsi.
Percorso formativo: durata, contenuti, accesso
Requisiti di accesso
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Qualifica OSS + diploma di scuola secondaria superiore quinquennale;
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Esperienza di almeno 24 mesi come OSS;
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Deroga per OSS privi di diploma ma con almeno 5 anni di esperienza negli ultimi 8 anni: obbligo di frequentare un modulo propedeutico di 100 ore (logica, biologia, scrittura, matematica, comprensione del testo).
Struttura del corso
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Durata: 500 ore minime (tra 6 e 12 mesi);
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Teoria: almeno 200 ore;
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Tirocinio: almeno 280 ore;
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Simulazioni/ esercitazioni: almeno 20 ore;
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Lezioni in presenza, con possibili moduli FAD (solo per l’area relazionale).
Aree disciplinari teoriche
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Rilevazione parametri vitali e segni clinici;
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Gestione del dolore e cure di fine vita;
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Preparazione e somministrazione di prescrizioni terapeutiche;
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Relazioni professionali ed etica.
Docenza e tutoraggio
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Docenti con laurea triennale attinente e almeno 3 anni di esperienza negli ultimi 5;
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Il corso è coordinato da un infermiere con laurea magistrale;
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Il tirocinio è guidato da tutor infermieri con almeno 2 anni di esperienza.
Tirocinio: guida, valutazione e luoghi
Il tirocinio si articola in:
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Massimo tre esperienze presso enti pubblici o privati accreditati;
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Fino al 30% delle ore svolte nella struttura in cui l’operatore già lavora, se coerente;
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Supervisione di tutor infermieri, con la collaborazione di guide di tirocinio interne alle strutture.
Esame finale e attestato
L’esame di qualifica, necessario per l’esercizio della professione, comprende:
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Prova teorica;
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Prova pratica;
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Commissione d’esame mista: rappresentanti regionali, infermieri esterni, tutor, docenti.
L’attestato rilasciato è valido a livello nazionale e consente l’inserimento in ogni contesto che preveda la figura. Vengono anche rilasciate le certificazioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Aggiornamento obbligatorio e riconoscimento di titoli pregressi
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Formazione continua obbligatoria: almeno 1 ora di aggiornamento per ogni mese lavorato;
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Completamento possibile entro il triennio successivo;
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Obbligo a carico anche degli enti privati e del SSR;
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Titoli pregressi (come OSS con formazione complementare) sono equipollenti, con obbligo di aggiornamento di almeno 30 ore nei tre anni successivi all’entrata in vigore del decreto attuativo;
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Possibile riconoscimento crediti formativi per abbreviare i corsi;
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Titoli esteri validi solo se riconosciuti dal Ministero della Salute.
Una svolta concreta per il sistema sanitario
L’istituzione della figura dell’Assistente Infermiere è un punto di svolta strategico per la sanità pubblica e privata italiana. Un profilo che:
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valorizza gli OSS con esperienza,
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alleggerisce il carico dell’infermiere,
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garantisce una migliore risposta ai bisogni sanitari standardizzati,
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potenzia il lavoro in équipe in una logica di prossimità e continuità assistenziale.
Un passo necessario per affrontare le sfide dell’invecchiamento della popolazione, della cronicità diffusa e della riorganizzazione territoriale post-PNRR.