Scandalo RSA: gli OSS comandano gli infermieri. L’OPI: 'Gravi rischi per i pazienti fragili'
Su 130 RSA nella provincia di Alessandria, meno del 10% sono dirette da un infermiere mentre, nella stragrande maggioranza dei casi, alla direzione ci sono laureati di altre discipline, non necessariamente appartenenti alle professioni sanitarie.
“Nelle RSA ci sono delle grosse falle - dichiara Gianni Chilin, presidente dell’OPI di Alessandria - basti pensare al numero esiguo di strutture dirette da personale infermieristico, con laurea magistrale o master in coordinamento necessari per avere le competenze utili alla gestione di soggetti fragili con più patologie e, per questo, esigenze infermieristiche”.
La situazione delle RSA, in provincia di Alessandria è letteralmente fuori controllo ma la richiesta dell’OPI di poter prendere parte alle fasi di controllo e sorveglianza è stata respinta dalla Commissione di Vigilanza dell’ASL.
“Senza nulla togliere agli OSS - afferma Tosca Vendramin, segretaria dell’OPI di Alessandria - non possono dirigere strutture con criticità che solo gli infermieri sono in grado di gestire: non hanno le competenze necessarie. Tutto questo viene permesso solo per una questione economica. Un OSS viene pagato meno di un infermiere, quindi conviene”.
A questo si aggiunge il fatto che gli OSS, che dovrebbero coordinare solo altri OSS e assistenti di base, spesso coordinano tutto il personale, infermieri compresi.
“Siamo sempre stati favorevoli ai controlli - dichiara Salvo Lo Presti, Segretario Territoriale del NurSind di Alessandria - da parte di tutti gli enti competenti, ai quali abbiamo offerto piena disponibilità, con l’obiettivo di valorizzare le specifiche professionalità di Infermieri e Oss, ciascuna con le proprie peculiarità, competenze e responsabilità, al fine di garantire la dignità tanto dei professionisti quanto dei degenti”.