Indennità pronto soccorso, tavolo infuocato in Lombardia: NurSind smaschera la mossa di CGIL e UIL
Lunedì 6 ottobre 2025, si è tenuto in Regione Lombardia un tavolo tecnico con le Organizzazioni Sindacali sul tema delle indennità di Pronto Soccorso. Un incontro acceso, dove è emersa chiaramente la volontà di firmare da parte di FP CGIL e UIL FPL e la richiesta, invece, di attenersi alla normativa del CCNL di NurSind, CISL FP, FIALS e Nursing Up.
Cerchiamo di comprenderne i motivi attraverso l’intervista che il dott. Donato Cosi, Coordinatore Regionale NurSind per la Lombardia, ha concesso alla nostra testata giornalistica.
Per quale motivo si sono creati i due fronti sindacali contrapposti?
“Fondamentalmente perché FP CGIL e UIL FPL Rischiano l’estromissione dai tavoli regionali e questa firma era funzionale esclusivamente per aggirare il CCNL che loro non hanno voluto firmare. La polemica sull’erogazione dell’Indennità di Pronto Soccorso per i lavoratori lombardi nasconde un complesso gioco di mosse sindacali, dove la fretta di firmare un accordo regionale è motivata non tanto dall’urgenza dei pagamenti, quanto dalla salvaguardia della partecipazione al tavolo negoziale di alcune sigle”.
Può spiegarci meglio?
“La questione centrale riguarda la distribuzione dei fondi stanziati dalla Legge di Bilancio e destinati al personale di Pronto Soccorso. Sebbene tali risorse siano già disponibili per essere assegnate alle rispettive aziende, la loro ripartizione definitiva è legalmente vincolata alla sottoscrizione del prossimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Sanità. La firma del CCNL è attesa nelle prossime settimane (entro la fine di ottobre), e solo la sua entrata in vigore fornirà la base normativa per una ripartizione equa e legittima delle quote tra le diverse figure professionali. NurSind, Cisl FP, Nursing Up e FIALS non hanno detto “no” alla ripartizione dei fondi, ma hanno chiesto, legittimamente, di trattare l’argomento nel rispetto delle regole contrattuali e unicamente con le Organizzazioni Sindacali che saranno titolate a sedere al tavolo regionale post-CCNL”.
Quindi il clamore sollevato da FP CGIL e UIL PPL è puramente politico?
“Queste due sigle sindacali hanno spinto per la sottoscrizione di un verbale di confronto regionale prima della chiusura del contratto nazionale. Questa urgenza appare sospetta alla luce della loro posizione sul CCNL.
Secondo le loro stesse dichiarazioni e la potenziale mancata adesione alla pre-intesa del contratto, FP CGIL e UIL FPL rischierebbero di non sedere ai prossimi tavoli di confronto regionali che saranno convocati proprio per attuare le disposizioni economiche del nuovo CCNL. L’arcano, quindi, è svelato: la vera motivazione dietro la fretta di firmare un verbale di confronto regionale (non accordo) era una mossa tattica per garantirsi un posto al tavolo di negoziazione, prima che l’efficacia del contratto nazionale ridefinisse i criteri con i quali vengono individuate le sigle titolate a contrattare, estromettendole dal confronto”.
Il verbale richiesto da FP CGIL e UIL PPL, quindi, non avrebbe accelerato nulla?
“Certo che no. A rendere ancor più strumentale questa mossa è l’evidenza contrattuale: quel “verbale di confronto” non avrebbe comunque potuto accelerare i tempi di erogazione delle quote spettanti.
I pagamenti, infatti, possono avvenire solo dopo l'entrata in vigore del nuovo CCNL. L’azione di forzare la firma, quindi, non solo rischiava di definire una ripartizione parziale e iniqua, ma non avrebbe avuto alcun beneficio concreto e immediato nelle tasche dei lavoratori, tradendo l'obiettivo dichiarato di velocizzare i pagamenti.
Si solleva dunque una critica sulla condotta di chi, pur dichiarandosi garante delle regole, cerca di aggirare le procedure contrattuali per tutelare la propria posizione negoziale, a discapito della trasparenza e dell'interesse economico pieno dei lavoratori”.