Asti, infermieri aggrediti due volte in 48 ore: il NurSind chiede misure urgenti di sicurezza
L’aggressore, già noto per le violenze dei giorni scorsi, è tornato al Pronto Soccorso mascherato e minacciando di morte gli infermieri. Il NurSind: “Non si può più lavorare nella paura”.
Non si arresta l’ondata di violenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia. Dopo la brutale aggressione di pochi giorni fa, che aveva visto tre infermieri finire al tappeto per mano di un paziente violento, nella mattinata di oggi lo stesso uomo è tornato, questa volta con un passamontagna in volto e intenzioni ancora più pericolose.
Nuova aggressione, stesso protagonista
Intorno alle otto del mattino, l’aggressore si è presentato nuovamente all’ingresso del Pronto Soccorso chiedendo degli infermieri che lo avevano fermato l’altra notte, minacciandoli di morte.
Quando la guardia giurata ha cercato di bloccarlo, l’uomo si è scagliato contro di lui; un infermiere è intervenuto per aiutarla ma è stato colpito con un pugno in faccia, riportando una prognosi di tre giorni.
Questa volta, fortunatamente, la reazione è stata immediata: le forze dell’ordine sono intervenute e l’aggressore è stato finalmente arrestato e processato per direttissima.
Un Pronto Soccorso sotto assedio
L’episodio segue di poche ore quello della notte precedente, quando lo stesso soggetto, un uomo di 29 anni, aveva colpito tre operatori sanitari, tra cui un’infermiera al triage.
La scena, descritta dai testimoni come un “saloon del Far West”, aveva già fatto scattare l’allarme sicurezza nel presidio ospedaliero.
“Due episodi così ravvicinati destano una preoccupazione enorme – sottolinea il segretario territoriale del NurSind Gabriele Montana –. Il Pronto Soccorso è un obiettivo altamente sensibile e non si può continuare a lavorare in un clima di terrore.”
Le parole del NurSind
Il NurSind torna a chiedere azioni concrete e immediate.
Montana ribadisce:
“Il pulsante rosso ha funzionato, le forze dell’ordine sono arrivate in pochi minuti, ma ciò non basta. Non possiamo continuare a contare solo sulla fortuna e sul coraggio degli infermieri. Serve un piano di sicurezza più forte, strutturato e condiviso con chi vive quotidianamente il Pronto Soccorso.”
Il sindacato si dice pronto a collaborare con la Direzione generale e le parti sociali per definire soluzioni operative:
“Siamo disponibili a sederci subito a un tavolo di confronto, per portare le nostre proposte dal campo. Gli infermieri devono essere messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza, non di sopravvivere ai turni.”
Già nei giorni scorsi, il NurSind aveva suggerito di trasformare la garitta d’ingresso del PS in un filtro di sicurezza, dotato di controllo accessi e vigilanza costante, per ridurre il rischio di aggressioni improvvise.
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