Infermieri in corsia prima del concorso: NurSind incalza Regione Umbria e aziende sanitarie
Assunzioni anticipate per fronteggiare l’emergenza organici, ma senza risposte sulle indennità il sistema resta fragile
La carenza di personale infermieristico non consente più attese. Per questo, in Umbria, è stata attivata una procedura straordinaria che consente l’assunzione a tempo determinato degli infermieri che hanno già superato la prova scritta del concorso, pur in assenza della graduatoria definitiva. Una scelta obbligata per colmare i vuoti di organico in ospedali, Case della Salute, ospedali di comunità e servizi di emergenza-urgenza, soprattutto in un periodo dell’anno segnato da festività, pensionamenti e aumento della pressione assistenziale.
Il provvedimento riguarda una platea ampia di professionisti risultati idonei e permette alle aziende sanitarie di attingere immediatamente a queste risorse per garantire la continuità dei servizi. Una soluzione necessaria, ma che non può diventare strutturale se non accompagnata da politiche di valorizzazione e attrattività.
«Siamo di fronte a un sottorganico cronico che colpisce in modo trasversale tutta la sanità regionale», spiega Marco Erozzardi, coordinatore regionale NurSind.
«Non parliamo solo di emergenza-urgenza, ma anche di servizi territoriali, Case della Salute e ospedali di comunità che rischiano di nascere già in affanno. In queste settimane, con l’influenza stagionale e la maggiore fragilità degli anziani, gli ospedali diventano spesso l’unico punto di riferimento per i cittadini».
La pressione assistenziale cresce, i reparti di Medicina interna soffrono, i posti letto non bastano e sono gli infermieri a reggere l’urto, spesso andando oltre ogni limite organizzativo. Una situazione che evidenzia come le assunzioni, seppur indispensabili, non bastino da sole.
Ed è qui che NurSind apre un fronte decisivo, quello delle indennità e degli incentivi economici. Il rischio concreto, secondo il sindacato delle professioni infermieristiche, è che la sanità umbra perda ulteriormente appeal, spingendo i professionisti a cercare condizioni migliori altrove.
«Abbiamo chiesto formalmente l’apertura urgente del tavolo regionale sulle indennità di Pronto Soccorso», sottolinea ancora Erozzardi.
«Ad oggi non è arrivata alcuna risposta, nonostante la scadenza del precedente accordo e la necessità di dare certezze applicative al personale, in particolare agli infermieri».
Il tema è tutt’altro che marginale. Circa un migliaio di operatori, tra infermieri, OSS, tecnici e personale del 118, attendono l’aggiornamento dei criteri di riparto delle risorse previste dal nuovo contratto del comparto Sanità. Un’indennità che può incidere in modo significativo sugli stipendi e rappresentare un vero strumento di riconoscimento per chi lavora in contesti ad alta complessità e rischio.
«La carenza di organico e l’assenza di risposte concrete sulle indennità mettono seriamente a rischio la tenuta dei servizi, soprattutto nei Pronto Soccorso», avverte NurSind Umbria.
L’assunzione anticipata degli infermieri è quindi un segnale positivo, ma non può essere l’unica risposta. Senza una strategia complessiva che unisca stabilità lavorativa, valorizzazione economica e rispetto professionale, l’emergenza rischia di diventare la normalità.
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