Sulmona, il NurSind denuncia: Ospedale in crisi tra carenze, promiscuità e disorganizzazione
Il sindacato degli infermieri smaschera le criticità strutturali e assistenziali dell’Ospedale di Sulmona, ignorate dalle istituzioni. Santilli: “Serve verità, non vetrine”.
NurSind Abruzzo: “Non basta un nastro per sanare quindici anni di criticità”
Il NurSind della provincia dell’Aquila rompe il silenzio e lo fa con fermezza. Dopo l’incontro tra il Direttore generale della ASL 1 e le istituzioni locali presso l’Ospedale di Sulmona, il sindacato degli infermieri prende posizione: le rassicurazioni diffuse non affrontano le vere urgenze del presidio ospedaliero.
"Capisco l’enfasi istituzionale, ma non possiamo confondere la facciata con la sostanza", afferma il segretario territoriale Antonio Santilli. Il riferimento è alle dichiarazioni sul riconoscimento della “nascita a Sulmona” e al trasferimento del CUP e degli uffici amministrativi. "Temi simbolici, certo, ma che non compensano il degrado assistenziale accumulato in quindici anni di gestione aquilana", incalza Santilli.
Il NurSind elenca una lunga serie di criticità che affliggono il presidio: dalla mancata separazione dei percorsi sporco/pulito alla promiscuità tra utenze fragili, dalla carenza di servizi igienici negli ambulatori all’affollamento del quarto piano, fino alla coesistenza di reparti ad alta intensità clinica come Cardiologia/UTIC e Rianimazione. "Una commistione che espone i pazienti più vulnerabili a rischi evitabili", denuncia il sindacato.
Non meno grave è l’accorpamento tra Pediatria/Neonatologia e Ostetricia/Ginecologia, che potrebbe favorire la diffusione di patologie infettive. A tutto questo si aggiunge la cronica carenza di personale, attrezzature, farmaci e tecnologie informatiche. "La realtà è ben lontana dai comunicati stampa", sottolinea Santilli.
Il Direttore generale, insediatosi da meno di due mesi, viene assolto da responsabilità pregresse. Ma il NurSind ricorda il pesante fardello ereditato: un deficit di bilancio di circa 100 milioni di euro, che colloca la Regione Abruzzo tra le peggiori per efficienza sanitaria nazionale.
"Possiamo stare tranquilli: tutto si risolverà fra tre o quattro mesi, quando sarà tagliato il nastro del nuovo CUP", conclude Santilli con amara ironia. Ma il NurSind non ci sta: "La sanità non si risana con le inaugurazioni. Servono interventi strutturali, non cerimonie".
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