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La casta dei camici bianchi tra poltrone e interessi

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Pubblicato il: 31/10/2014

Trasparenza

da R.IT

Più volte in questo spazio ho sollevato il problema del conflitto – o della somma – di interessi di cui sono “portatori” Amedeo Bianco, presidente nazionale degli Ordini dei medici e senatore del Pd, Annalisa Silvestro, anche lei senatrice Pd e presidente della Federazione degli infermieri, Andrea Mandelli, senatore di Forza Italia e presidente della Federazione italiana dei farmacisti, Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore di FI e presidente dei farmacisti baresi.

 

Bene: ogni volta i nominati hanno fatto spallucce, hanno detto che il conflitto di interessi non c’era, che non li riguardava, eccetera eccetera. Che i senatori forzisti rispondessero così era ovvio, scontato. Non lo era per quelli del Pd che ai tempi del berlusconismo hanno fatto del conflitto di interessi un vessillo politico, sempre sventolato e mai portato al traguardo. Tant’è.

 

Ma adesso non si può più “cincischiare”. Soprattutto dopo l’intervento chiaro e inequivocabile dell’Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone: ha stabilito che in base alle nuove norme sulla trasparenza e contro la corruzione è posto divieto di avere doppi incarichi, uno in politica e un altro nell’ente professionale. In sostanza, dice Cantone, o l’uno o l’altro. Ed è singolare che nessuno dei quattro abbia già ottemperato alla richiesta.

 

Tra l’altro, andando a scartabellare, si scopre che queste persone occupano complessivamente 35 poltrone, hanno 35 cariche. In quattro, appunto. Per cui parlare di conflitto di interessi appare perfino riduttivo: qui siamo ad un groviglio di interessi e di potere senza pari. Inoltre va ricordato che questa “occupazione” di posti – davvero esagerata – è avvenuta nel quasi totale silenzio delle categorie. Tranne lo SMI, il sindacato dei medici italiani, tutti i camici bianchi, tutti gli infermieri, per anni sono stati allineati e coperti. Si vede che alle categorie fa comodo avere presidenti che poi contano anche in politica. Ma proprio per questo il conflitto è clamoroso, visto che alle associazioni guidate da questi senatori sono iscritte oltre ottocentomila persone: una massa d’urto di notevole peso (anche economico).

 

Eppure questi potentati sono stati permessi, lo ripeto, grazie alla connivenza della politica. Certo sarebbe curioso se il premier Renzi permettesse il prolungarsi di tale situazione. Ha voluto lui Cantone, che ha messo uno stop alla casta dei camici bianchi. I quali sono stati fino ad oggi intoccabili. Però Renzi dice che oggi in Italia non esistono più gli intoccabili: aspettiamo qualche giorno e vediamo chi sarà il primo dei quattro a lasciare qualcuna delle poltrone occupate per tanto, troppo tempo.

Se non lo faranno spontaneamente, ci sarà chi li costringerà a farlo: la “spending review” si applica anche alle persone.

 

guglielmpepe@gmail.com

@pepe_guglielmo (Twitter)