PA. Un milione di lavoratori senza buoni pasto. Un danno importante sulla busta paga dei dipendenti
Sono quasi un milione i dipendenti pubblici rimasti senza buoni pasto, o meglio con buoni pasto che valgono come la carta straccia e quindi non spendibili.
Causa del caos è la disdetta della convezione con Qui! Ticket Group, per via delle inadempienze della società genovese.
Il buono pasto ed il valore in busta paga
Possono ricevere buoni pasto tutti i dipendenti a busta paga, che siano a tempo indeterminato, determinato, part-time, o con contratti atipici.
I lavoratori hanno diritto a un buono pasto al giorno, per ogni giorno effettivamente lavorato. Fino al valore di €5.29 per i buoni pasto cartacei e € 7.00 per il servizio buono pasto elettronico è prevista esenzione da oneri fiscali e previdenziali, questo vuol dire che quel servizio sostitutivo di mensa non concorre a determinare i contributi e dunque non fa aumentare le trattenute a carico in busta paga.
Per i buoni pasto di importo superiore solo l’eccedenza è tassata a norma di legge.
Il dipendente riceve un blocchetto di buoni pasto da spendere negli esercizi affiliati, i quali ritirano i buoni come corrispettivo di pagamento. Il buono va speso interamente e non dà diritto a resto. Il Decreto in vigore dal settembre scorso prevede inoltre che i buoni pasto siano cumulabili fino a 8.
Per i dipendenti pubblici, il buono pasto è considerato una parte importante, oltre il 10% della busta paga, per gli stipendi più bassi.
Mentre qualcuno si è organizzato, come la Asl di Torino, che dal 1° luglio ha un nuovo fornitore, per le altre amministrazioni è stallo.
Mettere il corrispettivo in busta paga sarebbe impossibile, visto che sui Ticket vige un sistema di fiscalità agevolata.
La soluzione è arrivata oggi dal Ministero della Pubblica Amministrazione.
Il Ministro Giulia Bongiorno ha definito la situazione “inaccettabile” ed ha promesso delle soluzioni a breve.
In effetti, il Consip si sta muovendo su tre strade:
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da agosto potrebbe essere possibile di acquisti alternativi
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da ottobre l’acquisto di buoni mensa potrebbe passare attraverso un mercato virtuale, il Sdapa, che permette acquisti sopra soglia comunitaria, in grado di coprire i fabbisogni delle PA con più dipendenti.
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A novembre la nuova convenzione.
E per i ticket già in circolazione?
Consip a breve uscirà con un documento in cui illustrerà la strada seguita da un’amministrazione pilota:
una volta chiamati in dipendenti a restituire i buoni non spendibili, l’amministrazione li sostituirà con quelli acquistati sui canali temporanei. La Pa dovrà poi recuperare dal fornitore i soldi già versati.
Da La Stampa
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