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Come effettuare un’iniezione sottocutanea. Tecnica e complicanze

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 14/05/2019 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

La via sottocutanea viene utilizzata per somministrare numerosi farmaci: insulina, eparina, allergeni, epoietina, ormoni della crescita, interferone, vaccini etc. Alcuni di questi medicamenti richiedono più somministrazioni, a volte più volte al giorno, e spesso sono autosomministrati dal paziente.

Oltre agli effetti indesiderati sistemici dei farmaci somministrati, le iniezioni sottocutanee espongono a reazioni locali: dolore, ecchimosi, indurimenti, ematomi, lipodistrofie e necrosi cutanea.

 

Al fine di evitare le reazioni locali che possono portare ad interruzione della terapia, vediamo la corretta esecuzione di una iniezione sottocutanea.

Per ottenere la migliore evidenza scientifica la redazione della rivista Assistenza Infermieristica e ricerca, ha consultato le banche dati BML, CINAHL, Nosobase, Medline, Cochrane Library, ed alla consultazione dei siti Ahrq, CMA, Europharmat, HAS, NHS, NICE, Omedit, RCN, RNAO.  

Riportiamo per intero il risultato della Ricerca

 

Modalità di esecuzione

La dose massima iniettabile per evitare il reflusso del farmaco non deve essere superiore a 2.5 ml nell’adulto e ad 1 ml nel bambino.

Siringhe, flaconi etc. Le siringhe possono essere già pronte con il farmaco, con o senza ago; le penne in genere sono multidose. Quando il farmaco è in flacone, la disinfezione del tappo del flacone non è indispensabile.

 

Le penne per iniezione. E importante consultare le istruzioni e l'assenza di ostacoli al funzionamento del dispositivo facendo uscire dall'ago una goccia di prodotto, prima di scegliere la dose da iniettare.

Gli aghi sono monouso (non solo per ridurre le infezioni, ma anche le lipodistrofie), Ciascun iniettore a penna va identificato con il nome del paziente. I farmaci conservati in frigo vanno portati a temperatura ambiente per rendere l'iniezione meno dolorosa.

Preferire un ago corto. La scelta della lunghezza dell'ago evita una somministrazione nel derma, o in muscolo, con il rischio di dolore o ematomi e la modificazione della cinetica di assorbimento: se aumenta la velocità di assorbimento somministrando insulina si rischia una crisi ipoglicemica. Un'iniezione troppo superficiale può provocare reazioni cutanee.

L'uso di aghi corti sembra ridurre il dolore e l'apprensione del paziente. Gli unici aghi in commercio di 4-6 mm sono quelli delle penne da iniezione

Lasciare un po' di aria nella siringa. Secondo due studi comparativi ed uno retrospettivo, lasciare nella siringa da 0.1 a 0.3 ml di aria da iniettare con il prodotto, riduce l'intensità del dolore e la reazione nel punto di iniezione. I prodotti iniettati erano eparina a basso peso molecolare e interferone.Questa tecnica permette di iniettare tutta la dose.

 

Scegliere la zona di iniezione. La scelta della zona di iniezione dipende dal prodotto da iniettare, dalla corporatura del paziente e dalle sue preferenze. Nel punto di iniezione non ci devono essere lesioni, edemi, ematomi o lipodistrofie. Sono da evitare le aree in prossimità di tendini o prominenze ossee.

È preferibile evitare aree in cui il tessuto sottocutaneo è troppo sottile o su aree muscolari molto sollecitate.

In caso di iniezioni ripetute vanno privilegiate la parete addominale, la parte esterna delle braccia e quella anteriore delle cosce, che consentono, per le loro dimensioni, la rotazione del punto di iniezione.

La tecnica di rotazione consiste nello spaziare le iniezioni  da 10 a 25 mm e nello spostare l'ago in senso orario. Una volta esaurita l'area, se ne sceglie un'altra.

Per l'insulina si deve tenere presente il rischio di lipodistrofie e di alterazioni della cinetica di assorbimento in base alla zona anatomica: la velocità di assorbimento delle insuline rapide e lente (NPH) è maggiore a livello addominale e più lenta a livello gluteo.

 

 

Disinfezione della cute facoltativa. La cute, se visibilmente sporca, va lavata con acqua e sapone.9,22 In base ad alcuni studi su migliaia di iniezioni, non si sono verificate infezioni dopo iniezioni sottocutanee o intramuscolari eseguite senza disinfezione, e neanche attraverso i vestiti, per questo la disinfezione cutanea non sembrerebbe utile.

 

ESEGUIRE L’INIEZIONE

 

Quando il prodotto da iniettare è in sospensione, è importante ruotare il flacone, la siringa o la penna di almeno 180 gradi, per 20 volte per rendere la sospensione omogenea.

La siringa va tenuta tra indice e pollice, come una freccetta. L’ago va inserito con un gesto rapido e preciso, senza provocare affossamento della cute, e il farmaco va iniettato lentamente.

Plica cutanea e angolo di iniezione. In base alla sede ed allo spessore dei tessuti, qualche volta può essere utile creare una plica cutanea per evitare l'iniezione intramuscolare.

Negli adulti magri e negli anziani va usato un ago di 4mm, creando una plica cutanea ed inserendo l'ago a 45° rispetto alla cute. Nelle altre situazioni l'iniezione va eseguita sulla sommità della plica, perpendicolarmente rispetto alla cute, e senza plica se l'ago misura meno di 8mm ed il tessuto sottocutaneo è sufficientemente spesso.

 

Non è necessario aspirare, anzi provoca un leggero movimento dell'ago esponendo al rischio di ematomi e dolore.

È preferibile tuttavia aspirare prima della somministrazione di allergeni, per il rischio di shock anafilattico per un'iniezione in un vaso.

 

Una tecnica nota per l'iniezione di insulina.

Una sintesi di 8 studi randomizzati (840 pazienti) ha messo a confronto le diverse tecniche di iniezione di eparina a basso peso molecolare.La tecnica che provoca meno dolore, ecchimosi ed ematoma consiste in: lasciare una bolla di aria nella siringa; iniettare l'eparina nella parte laterale della parete addominale, a più di 5 cm dall'ombelico; inserire l'ago perpendicolarmente, formando una plica cutanea; non aspirare prima dell'iniezione; iniettare lentamente, in circa 30 secondi; non massaggiare la zona dopo l'iniezione.

 

DOPO L’INIEZIONE

Comprimere senza massaggiare. Massaggiare il punto di iniezione può aumentare la velocità di assorbimento del farmaco (non è l’obiettivo dell’iniezione). Mantenere una pressione sulla zona di iniezione per circa un minuto teoricamente riduce le reazioni locali in quanto diminuisce il reflusso del farmaco.

 

 

Da: Come effettuare un’iniezione sottocutanea, a cura della Redazione di Assistenza infermieristica e ricerca