Infermieri. Conoscere i farmaci che ritardano la cicatrizzazione per una corretta informazione al paziente. Ecco quali sono
Conoscere e trasmettere informazioni corrette ai pazienti sui farmaci che assumono è fondamentale.
Tra gli effetti collaterali temibili di alcuni farmaci c’è il ritardo della cicatrizzazione delle ferite, le cui conseguenze possono essere gravi e portare persino alla morte: infezioni ed aumento della durata dell’ospedalizzazione, nuovo intervento chirurgico perché la ferita rimane aperta o si può avere una deiscenza, ritardo nella ripresa della funzionalità di un organo trapiantato.
Quali farmaci provocano un rallentamento della cicatrizzazione?
La cicatrizzazione
La cicatrizzazione è un fenomeno fisiologico grazie al quale viene ripristinata l’integrità di cute e tessuti. Mette in gioco diversi processi interdipendenti tra loro, tra cui i principali sono: l’emostasi, l’infiammazione, la proliferazione cellulare ed il rimodellamento.
Pazienti a rischio nella cicatrizzazione
Ritardano la cicatrizzazione:
- Problemi vascolari, arteriosi o venosi, come le malattie occlusive (aterosclerosi obliterante, microembolie), il morbo di Raynaud, la stasi venosa, i problemi vascolari che riducono l’apporto di ossigeno ai tessuti, provocando dei ritardi nella cicatrizzazione.
- Fumo di sigaretta
- Infezioni locali e generali
- Deficit immunitari
- Numerose patologie quali alcune malattie cardiache, epatiche o renali; una neuropatia periferica, l’obesità, il diabete, alcuni tipi di tumore o sindromi mieloproliferative.
- Consumo cronico elevato di alcool
- Radioterapia
- Immobilizzazione a letto, età avanzata.
Farmaci che ritardano la cicatrizzazione
- Farmaci citotossici e chemioterapici
I farmaci oncologici citotossici frenano la cicatrizzazione alterando la mitosi cellulare, in particolare per le cellule a più rapida riproduzione; provocano inoltre un effetto immunosoppressore. Ritardando la cicatrizzazione della ferita possono provocare emorragie, cicatrizzazione per seconda intenzione e deiscenza delle anastomosi.
- Immunosoppressori
In base all’intensità degli immunodepressori, ovvero secondo la dose ed il numero di immunodepressori e il loro potenziale citotossico, i pazienti trapiantati sono più o meno esposti a ritardi della cicatrizzazione che provocano l’apertura dei bordi dell’incisione chirurgica, rilasciamento delle anastomosi con conseguenze potenzialmente letali per la vita, ritardi nella ripresa della funzionalità di organo, infezioni e reinterventi.
Ritardi nella cicatrizzazione sono sati segnalati dall’agenzia del farmaco con immunosoppressori citotossici quali l’azatioprina, l’acido micofenolico, così come l’everolimus ed il sirolimus.
Sono state fatte segnalazioni di anomalie della cicatrizzazione anche con altri immunosoppressori, l’adalimumab ed il certolizumab due anticorpi monoclonali contro il TNF alpha, la ciclosporina, il tacrolimus.
- Fans
Diversi anti-infiammatori non steroidei (FANS), per via generale o locale, sono stati implicati nei ritardi di cicatrizzazione di ferite chirurgiche, che hanno portato ad un re-intervento: ketorolac , flurbiprofene, sulfasalazina.
- Anticoagulanti
L’uso di diversi anticoagulanti come eparina calcica, enoxaparina, tinzaparina, fondaparinux, warfarina, antivitamina k, dabigatran, rivaroxaban, ha provocato delle cicatrizzazioni anomale, emorragie, trasudamenti ed infezioni delle ferite e deiscenze.
- Difosfonati, penicillamina, anestetici locali, ect
La Food and Drug Administration ha segnalato quasi 2000 casi di problemi di cicatrizzazione imputati all’acido alendronico, e quasi 200 all’acido risedronico, entrambi difosfonati. La penicillamina e la tiopronina, due antireumatoidi ad azione lenta, ritardano la cicatrizzazione della ferita, come anche gli anestetici locali.
Da:
I ritardi nella cicatrizzazione
provocati dai farmaci
Redazione della Rivista Assistenza Infermieristica e Ricerca