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La vicenda vaccini obbligatori. Dal ricorso alla sentenza TAR

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La Redazione
Pubblicato il: 04/10/2020

LazioNurSind dal territorio

Annullata dal TAR del Lazio, attraverso la sentenza n.° 10048 datata 2 ottobre 2020, l’ordinanza del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che prevedeva l’obbligatorietà della vaccinazione antinfluenzale per tutto il personale sanitario.

Facciamo un passo indietro

In data 17 aprile scorso il presidente regionale Nicola Zingaretti su proposta dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha emesso l’ordinanza successivamente firmata in data 5 agosto che avrebbe reso obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica per tutti i cittadini over 65 anni e per il personale sanitario, pena l’impossibilità di frequentare luoghi di facile assembramento per i primi e l’inidoneità temporanea allo svolgimento della mansione lavorativa per il personale sanitario con effettività a partire dal 15 settembre 2020.

Nursind a seguito della stessa ha prontamente denunciato la sua illegittimità effettuando ricorso al TAR del Lazio il quale una volta accolto, ha sospeso l’attuazione del provvedimento, rinviando la decisione al 29 settembre 2020; alla base della contestazione di tale ordinanza vi era l’illiceità su cui essa si fonda in quanto priva di fondamento scientifico.

Il ricorso

Attraverso la sentenza emanata in data odierna, a seguito dell'udienza di discussione del ricorso avvenuta il 29 settembre scorso alla presenza delle rappresentanze Nursind con il patrocinio dell’avv.to Vitale e dopo aver consultato il materiale prodotto dal Comitato Scientifico come da sua richiesta, il TAR sezione III° Quater del Lazio a trattenuto in decisione la causa e in data 2 ottobre 2020 annullato l’ordinanza ritenendo che “la vaccinazione obbligatoria è tematica riservata alla competenza statale” riconducibile ai principi di “tutela della salute” la quale deve venire posta in essere in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

Non è disconosciuta dalla Corte costituzionale, infatti, la possibilità che le Regioni possano legiferare in settori riservati al legislatore statale, ma "a condizione che vengano rispettati i principi fissati dalla legge statale". Nel caso specifico, il provvedimento avrebbe potuto interferire con il delicato confine tra obbligo e raccomandazione in quanto frutto di un bilanciamento da parte del legislatore tra il principio di libertà di scelta del singolo individuo e tutela della salute collettiva e non avrebbe potuto essere derogato dalle regioni.

Inoltre, il TAR, in riferimento alle rimostranze mosse da Nursind Roma a tutela dei propri associati, ha rilevato che “inibendo tra l’altro l’accesso al lavoro al personale medico che non si sottopone alla suddetta vaccinazione antinfluenzale, si violerebbe altresì la competenza statale a dettare principi fondamentali in materia di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Una battaglia, quella intrapresa da Nursind a tutela di un principio fondamentale della democrazia ovvero la volontarietà della vaccinazione antinfluenzale

“Un grande risultato per la categoria – come espletato dal comunicato stampa della Segreteria Provinciale Nursind di Roma – che restituisce la serenità di poter affrontare con convinzione sano senso di responsabilità il lavor che ci attende nei mesi a venire”.

di Marco Piergentili