Iscriviti alla newsletter

Ad eseguire i tamponi alla popolazione potrebbero essere gli OSS. Il Documento

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 05/11/2020 vai ai commenti

AttualitàGovernoLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

La carenza di personale sanitario, già grave, si è acuita in pandemia.

Il Covid-19 ha fatto emergere la carenza di personale sanitario e socio-sanitario nelle strutture del servizio sanitario pubblico, in particolare personale medico – con specializzazione in anestesia e rianimazione, medicina d’urgenza, malattie infettive, pneumologia e altre - e personale delle professioni sanitarie ex L. 251/2000 – in particolare infermieri, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici di laboratorio biomedico, assistenti sanitari - e operatori socio-sanitari.

 In un documento elaborato dalla commissione Salute delle Regioni e che sarà presentato oggi ai governator, le proposte per fronteggiare la carenza di personale per fronteggiare l’emergenza Covid.

Documento Commissione Salute Regioni

 

Proroga contratti a tempo determinato

Ulteriore proroga, almeno fino al 30 giugno 2021, delle disposizioni speciali relative al reclutamento del personale di cui agli artt. 2 bis, 2 ter del D.L. 18/2020, convertito in L. 27/2020, già prorogate dapprima al 15 ottobre 2020 e poi al 31 dicembre 2020 ai sensi del DL 83/2020, convertito nella legge 124/2020, e del D.L. 125/2020. Si propone inoltre la modifica della durata dei contratti di cui al comma 2 dell’art.2ter da 1 anno a “fino a 3 anni”. I contratti in essere devono poter essere rinnovati fino alla durata massima indicata. Il personale assunto, al termine del periodo emergenziale, sarà utilizzato per le attività di recupero delle liste di attesa;

1 miliardo per assunzioni strordinarie

Risulta imprescindibile il finanziamento per l’anno 2021 delle assunzioni straordinarie previste dai D.L.14, 18 e 34/2020 per un importo complessivo stimato di 1 miliardo di euro da ripartire tra le Regioni e Province Autonome per quota di accesso. Si propone che tra il personale da individuare e rendicontare sulle risorse previste per le assunzioni straordinarie vada ricompreso anche quello assunto a tempo indeterminato e quello reclutato tramite contratti di somministrazione;

 

Estensione dell’indennità di malattie infettive

Prevedere la possibilità di estendere l’indennità di malattie infettive prevista dall’articolo 86, comma 6, lett. c) del CCNL 21 maggio 2018 al personale di tutti i ruoli, operante nelle strutture ospedaliere, di ricovero e/o inseriti nei percorsi Covid-19, nei servizi territoriali a diretto contatto con utenze particolarmente a rischio di contagio consentendo altresì alla contrattazione integrativa la possibilità di innalzarne il valore fino al doppio dell’attuale valore economico.

Una specifica indennità di rischio biologico va prevista, con norma di legge da considerare poi in sede di definizione del nuovo CCNL, anche a favore della dirigenza sanitaria che opera nelle strutture esposte a tale rischio. Per incrementare i relativi fondi contrattuali per il periodo emergenziale dovranno essere stanziati 250 milioni di euro;

 

Deroghe su orario di lavoro per chi vuole fare straordinari.

Devono essere previste inoltre deroghe, accompagnate da adeguate forme di tutela alla salute dei lavoratori che si rendano disponibili ad effettuare orario aggiuntivo, ai limiti di orario di lavoro e ai tetti delle ore di lavoro straordinario previsti dalla normativa vigente e dai Contratti collettivi nazionali di lavoro;
 
Ampliare tariffa oraria per acquisto prestazioni aggiuntive. 

Va prevista la possibilità di applicare, sino al perdurare dello stato di emergenza, la tariffa oraria di 50 euro e di 80 euro lordi omnicomprensivi per l’acquisto di prestazioni aggiuntive, rispettivamente, nei confronti del personale dei profili sanitari del comparto e dei profili della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e delle professioni sanitarie, oltre che per le finalità indicate all’articolo 29 del D.L. 104/2020, convertito nella L. 126/2020, anche per l’effettuazione della generalità delle prestazioni connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, con previsione della possibilità di richiedere, in caso di necessità, lo svolgimento di prestazioni aggiuntive anche agli operatori socio sanitari e agli autisti di ambulanza con la corresponsione di una tariffa oraria di 30 euro. La possibilità di remunerare prestazioni aggiuntive deve essere estesa anche al personale docente universitario in convenzione e agli specialisti ambulatoriali interni;

 

Far eseguire i tamponi agli Oss. 

Limitatamente al periodo emergenziale, si chiede la possibilità di attribuire l’esecuzione dei tamponi per la diagnosi di SARS-CoV-2, sotto la supervisione di un professionista sanitario (infermiere o assistente sanitario), a Operatori Socio Sanitari opportunamente individuati e formati sia per quanto riguarda gli aspetti conoscitivi, sia per gli aspetti tecnico-pratici mediante addestramento.
 

Consentire l’operazione di lettura dei test rapidi SARS-CoV- 2 agli infermieri e agli assistenti sanitari.

Il test naso-faringeo antigenico rapido, cosiddetto tampone rapido, rientra tra i Point of care testing (POCT), overossia la modalità con la quale si può eseguire un test al di fuori delle strutture del laboratorio clinico di riferimento con kit e strumentazione trasportabile manualmente, in prossimità del paziente con esecuzione immediata del test.

Considerata tale caratteristica si ritiene che, in analogia con altri POCT (a titolo esemplificativo: glicemia eseguita con glucometro, emogasanalisi ecc...) l’esecuzione del test possa avvenire con la sola presenza di professionisti sanitari (infermieri, assistenti sanitari) che eseguono il prelievo di materiale biologico e impiegano il dispositivo elettronico dedicato per il rilascio dell’esito;

Proposte per contrastare la carenza di personale infermieristico nelle strutture socio sanitarie per anziani

Aumento del fabbisogno formativo di infermieri

Tale misura, la cui quantificazione richiede  specifici approfondimenti per quanto riguarda la determinazione del fabbisogno e la potenzialità formativa degli Atenei, si rende necessaria per rispondere in modo strutturale alla carenza infermieristica attuale. Tale intervento, qualora attuato a partire dall’anno accademico 2021-2022, potrà produrre un incremento effettivo degli abilitati a partire dalla fine dell’anno 2024.

Infermieri dipendenti del SSR in extraorario nelle RSA

Possibilità, per gli infermieri dipendenti del SSR di effettuare, al di fuori dell’orario di lavoro e in deroga a quanto previsto in tema di esclusività del rapporto di impiego, attività professionale presso le strutture socio-sanitarie per anziani, previa stipula di una convenzione tra la struttura e l’Azienda Sanitaria di riferimento che disciplini le modalità di svolgimento. Tale possibilità potrebbe essere prevista come estensione alle previsioni del d.l. 14/08/2020, n. 104 (art. 29) consentendo di ricorrere alle prestazioni aggiuntive previste per il personale del comparto sanità limitatamente al recupero dei ricoveri ospedalieri, anche per le situazioni di criticità evidenziate dalle strutture socio-sanitarie per anziani.

La misura, pur derogando dall’esclusività del rapporto di impiego, possibilità finora non prevista per il personale del comparto, viene prevista nell’alveo di un rapporto convenzionale tra azienda sanitaria e struttura socio-sanitaria interessata, al fine di limitarne l’impiego e gli effetti nel tempo. La sua attuazione, anche se a carattere temporaneo, potrà permettere alle strutture socio-sanitarie di avere disponibilità di personale infermieristico, già formato, che continuerebbe a rimanere dipendente dell’Azienda sanitaria.

 

Personale in pensione nelle RSA

Possibilità per le strutture socio-sanitarie per anziani di disporre assunzioni di personale in quiescenza, anche in deroga alle vigenti disposizioni legislative in materia.
Tale misura, volta a tamponare l’attuale carenza di infermieri nel privato/privato accreditato, potrebbe essere prevista temporaneamente, fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio tra domanda e offerta di personale infermieristico nel servizio sanitario;

 

Efficientamento delle procedure di riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nei Paesi comunitari ed extracomunitari ai fini dell'esercizio delle attività professionali ex Decreto del Ministero della Salute 29 luglio 2010 , n. 268. Questa misura consentirebbe di ampliare il bacino di professionisti.
 
Proroga della possibilità di conferire incarichi di lavoro autonomo (anche di co.co.co) al personale infermieristico in quiescenza, di cui all’art. 2-bis, c. 5 del d.l. 17/03/2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, fino alla fine dell’anno 2024 e non solo fino al termine dello stato di emergenza (ad oggi 31 ottobre 2020 - d.l. 30/07/2020, n. 83 e s.m.e. i.), anche in alternativa al reclutamento di personale mediante le ordinarie procedure di assunzione.
 
Riattivazione del percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria per Operatori Socio Sanitari, già previsto dall’Accordo Stato Regioni del 16 gennaio 2003. La misura è orientata a formare personale OSS specializzato che, come precisato nell’Accordo vigente, collabora con l’infermiere o con l’ostetrica e svolge alcune attività assistenziali, (indicate nell’allegato A dell’accordo stesso), in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione.