Iscriviti alla newsletter

Mascherine chirurgiche e FFP2, come riconoscere quelle contraffatte?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/03/2021

AttualitàCoronavirusCronache sanitarie

Qualche giorno fa, è balzato alle cronache, il caso di alcune mascherine FFP2 non conformi alle direttive europee e palesemente contraffatte.

Tutto nasce da un’azienda altoatesina specializzata nell’import-export con la Cina, che ha denunciato, come la maggior parte delle mascherine Ffp2 in commercio non sarebbero conformi agli standard imposti dal regolamento UE 425/2016, che regolamenta i dispositivi di protezione individuale.

L’impresa ha fatto analizzare in un laboratorio spagnolo una ventina di modelli in vendita in farmacie e supermercati italiani. Gran parte delle Ffp2 non ha superato le prove per verificare la capacità filtrante. Secondo quanto rivelato dall’azienda, la maggior parte delle mascherine che non hanno superato i test posseggono lo stesso marchio di certificazione.

Su quanto emerso, come riportato su il Corriere della Sera, starebbe indagando l’antifrode europeo.

L’emergenza Covid, che ha trovato l’intero globo sprovvisto di DPI, ha generato una corsa alla produzione di mascherine, spesso in deroga alla normativa europea, cosicché è diventato più difficile riconoscere quale prodotto è a norma

Ma come capire se una mascherina è a norma? Altroconsumo ha realizzato una guida per riconoscere le mascherine affidabili, della quale riportiamo le indicazioni principali.

 

Mascherine chirurgiche

Le mascherine chirurgiche devono assicurare non solo il rispetto della normativa generale dei dispositivi medici (Dir. 93/42/CEE) ma anche soddisfare i requisiti imposti dalla norma tecnica EN 14683, che ne delinea le prestazioni minime in termini di efficacia filtrante e respirabilità. Il riferimento alla norma compare di solito vicino al marchio CE, che viene apposto sul prodotto a garanzia del rispetto delle norme vigenti. Attenzione: il marchio CE, per legge, deve avere proporzioni precise. Se il marchio è diverso da quanto stabilito dalla legge e ha proporzioni differenti, allora è possibile che sia contraffatto e il prodotto non assicura il rispetto degli standard di sicurezza imposti dalle normative europee.

 

Mascherine filtranti FFP2 e FFP3

Le maschere filtranti facciali, per intenderci le FFP2 ed FFP3 o N95 (l’equivalente americano delle FFP2) sono dei veri e proprio Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

Un prodotto, per essere un dispositivo di protezione individuale, deve rispettare quanto stabilito nel regolamento UE 425/2016. La norma stabilisce che le maschere filtranti come le FFP2 e FFP3 sono DPI appartenenti alla categoria III di rischio: ciò significa che per essere messe in commercio, i produttori devono prima passare il vaglio di un organismo notificato specializzato nella certificazione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie. L’organismo notificato certificherà l’aderenza del prodotto ai requisiti della norma tecnica EN 149:2001 ed il produttore, potendo così dimostrare la conformità del prodotto, può apporre il marchio CE.

Insieme al riferimento alla norma tecnica, la maschera filtrante deve riportare sulla confezione o sul prodotto il marchio CE, apposto a garanzia del rispetto delle norme vigenti. Nel caso dei DPI come le FFP2 e FFP3, il marchio CE compare accompagnato da un codice di 4 numeri, che identifica l’organismo notificato che ha certificato la conformità del prodotto alla norma europea.

Questa autorizzazione è prevista dal regolamento europeo ed è una garanzia anche per noi consumatori, perché grazie al codice di 4 cifre abbiamo un ulteriore modo per valutare l’affidabilità del prodotto che abbiamo comprato (vedi prossima faq).

Attenzione: il marchio CE, per legge, deve avere proporzioni precise. Se il marchio è diverso o ha proporzioni differenti, allora è possibile che sia contraffatto e il prodotto non assicura il rispetto degli standard di sicurezza imposti dalle normative europee.

 

 

Da Altroconsumo