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Allarme infezioni alimentari in Europa: STEC e Listeria ai massimi storici

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 06/06/2025

Europa studi e ricercheProfessione e lavoroStudi e analisi

Il rapporto ECDC 2023 evidenzia un preoccupante trend in crescita, con implicazioni per la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

Un quadro epidemiologico in peggioramento

I dati appena pubblicati dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) dipingono un quadro allarmante: nel 2023 l'Europa ha registrato il numero più alto di infezioni da STEC (Escherichia coli produttore di tossine Shiga) e listeriosi dall'avvio del sistema di sorveglianza nel 2007. Questi risultati sollevano serie preoccupazioni tra gli esperti di sanità pubblica e richiedono una riflessione urgente sulle strategie di prevenzione.

STEC: quando l'Escherichia coli diventa pericoloso

L'incremento dei casi di STEC è particolarmente significativo: +22% rispetto al 2022, con 10.901 diagnosi confermate. "Questo batterio, normalmente presente nell'intestino, può diventare estremamente pericoloso quando acquisisce la capacità di produrre tossine Shiga", spiega il dott. Marco Rossi, specialista in malattie infettive.

I bambini sotto i 5 anni rappresentano la fascia più colpita, con casi che spesso evolvono verso la temibile sindrome emolitico-uremica (SEU), una condizione che può portare a insufficienza renale acuta. Le modalità di contagio includono il consumo di alimenti contaminati (carne poco cotta, latte non pastorizzato, verdure crude) ma anche il contatto diretto con animali da fattoria.

Listeriosi: un killer silenzioso per le categorie a rischio

Parallelamente, i casi di listeriosi hanno raggiunto il numero record di 2.993, con un tasso di mortalità particolarmente elevato (340 decessi). "La Listeria monocytogenes è un patogeno subdolo", avverte la prof.ssa Elena Bianchi, esperta di sicurezza alimentare. "Negli adulti sani può causare sintomi lievi, ma nelle categorie vulnerabili - anziani, donne in gravidanza, immunodepressi - può portare a meningiti, encefaliti e sepsi".

L'aumento dei casi potrebbe essere correlato a diversi fattori:

  • Cambiamenti nelle abitudini alimentari (maggiore consumo di cibi pronti)

  • Incremento della popolazione anziana

  • Miglioramento delle tecniche diagnostiche

Prevenzione: un approccio multidisciplinare

Di fronte a questi dati, l'ECDC raccomanda una strategia articolata:

1. A livello individuale:

  • Cottura completa degli alimenti, specialmente carne e uova

  • Separazione degli alimenti crudi e cotti in frigorifero

  • Attenzione particolare per le donne in gravidanza (evitare formaggi a pasta molle, pesce affumicato)

2. A livello comunitario:

  • Rafforzamento dei controlli sulla filiera alimentare

  • Implementazione di sistemi di tracciabilità più efficaci

  • Campagne di educazione sanitaria mirate

3. A livello sanitario:

  • Potenziamento della sorveglianza epidemiologica

  • Standardizzazione dei protocolli diagnostici

  • Formazione specifica per gli operatori

Uno sguardo al futuro

Mentre gli esperti analizzano le possibili cause di questo incremento - che includono fattori climatici, evoluzione dei patogeni e cambiamenti sociali - diventa chiaro che servono risposte coordinate a livello europeo. "Questi dati non devono generare allarmismo, ma consapevolezza", conclude il dott. Rossi. "La sicurezza alimentare è una responsabilità collettiva, che coinvolge produttori, ristoratori, consumatori e istituzioni sanitarie".

Il rapporto completo, con l'analisi paese per paese e le raccomandazioni dettagliate, è disponibile sul sito istituzionale dell'ECDC. Per gli operatori sanitari che desiderano approfondire le implicazioni cliniche di queste infezioni, Infermieristicamente.it pubblicherà nei prossimi giorni una guida pratica alla gestione dei casi sospetti.