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Terza dose vaccino anti-Covid. Obbligatoria per gli operatori sanitari? Facciamo chiarezza

“La terza dose di vaccino anti-Covid per tutta la popolazione è uno scenario verosimile”. Lo ha detto oggi il presidente dell'Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico del ministero, Silvio Brusaferro, a margine di un convegno a Venezia.

Ad oggi però, la terza dose del vaccino anti-Covid non è obbligatoria per gli operatori sanitari, ma raccomandata.

E’ anche vero però, e non si esclude che obbligatoria lo possa diventare. Alla luce delle ormai accertate evidenze scientifiche sul calo nel tempo della protezione dei vaccino contro il Covid dalla possibilità di infezione, sarebbe quindi logico estendere l'attuale obbligo vaccinale anche per le terze dosi per continuare ad evitare, per quanto possibile, il paradosso per i pazienti gravemente malati o anziani, ricoverati in strutture sanitarie contraggano il virus, con possibili effetti letali, proprio nella struttura deputata alla loro cura e per causa del personale deputato alla loro cura.

Sull’uso della terza dose di vaccino occorre distinguere innanzitutto i due termini:

  • Dose addizionale:dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante.
  • Dose di richiamo (booster): dose di vaccino somministrata quando l'immunità iniziale è sufficiente, ma è probabile che la risposta immunitaria sia diminuita nel tempo, inparticolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale


Dose di richiamo: Moderna, Johnson & Johnson, Pfizer

  • uso di una singola dose di richiamo del vaccino ModernaCOVID-19 che può essere somministrato almeno 6 mesi dopo il completamento della serie primaria agli individui:
    • di 65 anni e oltre
    • dai 18 ai 64 anni ad alto rischio di COVID-19 grave
    • da 18 a 64 anni con frequente esposizione istituzionale o professionale a SARS-CoV-2
  • uso di una singola dose di richiamo del vaccino Janssen (Johnson & Johnson) che può essere somministrato almeno 2 mesi dopo il completamento del regime primario a dose singola a individui di età pari o superiore a 18 anni
  • uso di ciascuno dei vaccini COVID-19 disponibili come dose di richiamo eterologa(o "mix and match") in individui idonei dopo il completamento della vaccinazione primaria con un diverso vaccino COVID-19 disponibile
  • inoltre l'FDA vuol chiarire che una singola dose di richiamo del vaccinoPfizer-BioNTech COVID-19 può essere somministrata almeno 6 mesi dopo il completamento della serie primaria a individui di età compresa tra 18 e 64 anni con frequente esposizione istituzionale o professionale a SARS-CoV-2

Secondo l’ultima circolare del Ministero della Salute, la dose “booster” di richiamo- Aggiornamento delle indicazioni sulla somministrazione di dosi addizionali e di dosi "booster" nell'ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19

può essere utilizzato un vaccino indipendentemente da quello del ciclo primario e va somministrata dopo almeno sei mesi dal completamento dello stesso, a favore delle seguenti categorie:

- soggetti di età = 80

- personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani

- esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, secondo le attuali indicazioni

- persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni (vedi allegato 2: elenco di condizioni concomitanti/preesistenti di elevata fragilità, con indicazione alla dose booster)

- soggetti di età = 60.

Secondo la road map prefigurata dal Governo la terza somministrazione alla maggior parte della popolazione che ha già ricevuto le due dosi, è già cominciata per le categorie più fragili (immunodepressi e trapiantati) proseguirà  con gli anziani e gli ospiti delle Rsa, quindi, a partire da gennaio, gli operatori sanitari.