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Omissione monitoraggio parametri vitali. Infermieri condannati per omicidio colposo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/09/2022

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

L’infermiere che ometta di prendere in carico un paziente non monitorandone le funzioni vitali in seguito ad un intervento chirurgico risponde di omicidio colposo.

A stabilirlo è la Corte di Cassazione Penale Sezione IV, con la sentenza 25.05.2022, n.21449.

I fatti

Il caso all’attenzione dei giudici di legittimità, riguardava un ricorso – rigettato – avverso la sentenza di condanna per il reato di omicidio colposo pronunciata a carico di due infermieri imputati di avere cagionato, in cooperazione tra loro, la morte di un paziente, omettendo di prenderlo in carico, dopo un intervento chirurgico, ed omettendo ogni prestazione sanitaria nei confronti del predetto con specifico riferimento al monitoraggio post operatorio delle funzioni vitali, tanto che, proprio in ragione della contestata inerzia, venivano ad essere trascurati i segni di un edema polmonare acuto che poi aveva provocato la morte del paziente.

 

La Cassazione

Secondo i giudici, l’infermiere assume una posizione di garanzia nei confronti del paziente. Nel caso specifico, rientrava tra le sue competenze controllare il decorso della convalescenza del paziente ricoverato in reparto, sì da poter – in caso di dubbio -, consentire un tempestivo intervento del medico. Proprio in forza delle competenze professionali dell’infermiere, che sono dettagliatamente indicate nell’articolo 6 del DPR 14 marzo 1974 – n. 225, è evidente il compito cautelare essenziale che svolge nella salvaguardia della salute del paziente, essendo, come detto, l’infermiere onerato di vigilare sul decorso post operatorio, proprio ai fini di consentire, nel caso, il tempestivo intervento del medico.