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Consiglio di Stato boccia nuovo codice disciplinare dipendenti: effetti sfera diritti cittadini

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 21/03/2023 vai ai commenti

AttualitàGoverno

A dicembre dello scorso anno, il Consiglio dei Ministri approvava il nuovo codice comportamentale dei dipendenti pubblici, che introduceva le regole sull’uso dei social media da parte dei dipendenti statali, unitamente ad i comportamenti da adottare per il risparmio idrico ed energetico, adeguandolo al nuovo contesto socio- lavorativo.

I giudici del Consiglio di Stato lo hanno però bocciato e mandato a revisione, esprimendo numerose riserve su un impianto normativo che potrebbe incidere come fonte di nuove responsabilità disciplinari e determinare rilevanti  effetti, penali, civili, amministrativi e contabili sulla sfera dei diritti e delle libertà dei singoli.

Due dei punti in cui i giudici sono stati particolarmente critici riguardano, per l’appunto le due novità del novo codice disciplinare, ovvero, l’utilizzo dei social e le regole di condotta in materia di rispetto dell’ambiente.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei social, il Consiglio di Stato esprime forti dubbi sulla parte relativa alla tutela dell’immagine della pubblica amministrazione, in relazione “all’utilizzo delle nuove tecnologie, mezzi di informazione, social media. rilevando una indeterminatezza delle condotte sanzionabili favorita anche dall’utilizzo di espressioni linguistiche molte delle quali tratte dal linguaggio tecnico e lasciate prive di definizioni atte a esplicitarne il significato”. Secondo i giudici - lo schema di decreto propone prescrizioni che non trovano titolo nella norma di legge che esso va ad attuare, esprimendo perplessità in merito all’introduzione di regole di condotta, ovvero di divieti e di comandi, di per sé capaci di incidere sulle situazioni giuridico-soggettive dei dipendenti pubblici, prive di fondamento nella disciplina primaria, come vuole il principio di legalità che, costituzionalmente, governa l’azione e l’organizzazione amministrativa.

Allo stesso modo il CdS esprime perplessità in relazione alle regole di condotta in materia di rispetto dell’ambiente, per le quali sarebbe opportuno fare “un’analisi che dia conto degli sprechi intervenuti nelle risorse e nei materiali e di quanto essi siano addebitabili a comportamenti individuali anziché a carenze di sistema ed al regime di finanziamento in consolidamento di bilancio (che, notoriamente, contraddice la raggiungibilità di standard ambientali virtuosi in assenza di investimenti nelle strutture fisiche della stessa p.a., oltre che, in generale, per tutti i cittadini destinatari di tali standard)”.