Ampliamento orario e nuove procedure PPI di Nizza Monferrato. NurSind Asti solleva preoccupazioni
Asti, 2 settembre 2023- In una sorprendente mossa, l'Azienda Sanitaria di Nizza Monferrato ha annunciato l'estensione dell'orario di apertura del Punto di Primo Intervento (PPI) locale, portandolo oltre le 16 fino alle 20. La notizia è stata rivelata dai media prima di essere comunicata ufficialmente dalla stessa Azienda Sanitaria, generando una serie di preoccupazioni tra il personale.
Preoccupazioni sono state sollevate anche dal NurSind Asti. La decisione di prolungare l'orario di apertura è stata resa possibile grazie all'impiego di un'ambulanza avanzata del 118, completa di medico ed infermiere a bordo, che rimarranno in loco durante le ore aggiuntive. Tuttavia, in caso di chiamate per rispondere a emergenze sul territorio, il personale medico lascerà il PPI, lasciando infermiere e operatori sanitari addetti al PPI a coprire i turni estesi, passando da 8 a 12 ore.
Ciò che ha suscitato ulteriori perplessità è la mancanza di coinvolgimento del personale nell'elaborazione di queste nuove procedure organizzative, che inevitabilmente influiranno sulla loro routine lavorativa e sulla qualità del servizio offerto - Al contrario, ci si aspetterebbe che un dialogo e una consultazione fossero parte integrante di qualsiasi cambiamento organizzativo, anziché fornire solo informazioni successive – commenta Gabriele Montana, segretario territoriale NurSind Asti.
I dirigenti sindacali spiegano che in base alla Legge Balduzzi e al Decreto Ministeriale 70/2015, la competenza per i PPI spetta al 118 quando i passaggi annuali sono inferiori a 6.000, mentre per quantità superiori la responsabilità è del Dea di riferimento. Tuttavia, analizzando i dati relativi ai passaggi presso il PPI di Nizza Monferrato, la competenza sembra ancora rimanere nelle mani del Dea di riferimento, nonostante il tentativo di estendere l'orario di apertura fino alle 20.
Inoltre, il PPI di Nizza Monferrato si trova a notevole distanza dagli ospedali di riferimento, come Asti e Alessandria, il che comporta lunghi tempi di trasferimento per i pazienti. Una sola missione potrebbe facilmente esaurire tutto il turno di lavoro del personale medico e di soccorso, il che mette in evidenza la fragilità dell'attuale organizzazione.
La sicurezza degli operatori è un'altra preoccupazione significativa. La mancanza di mezzi di supporto e la limitata disponibilità di mezzi di soccorso nella zona intorno a Nizza Monferrato aumenta il rischio per l'incolumità del personale sanitario durante le missioni.
Infine, le nuove procedure organizzative sollevano dubbi sulla praticità e l'efficacia dell'assistenza fornita. Gli infermieri dell'ASL assegnati al PPI potrebbero trascorrere gran parte del loro tempo al telefono con la Centrale Operativa, richiedendo mezzi di supporto o istruzioni dal medico della centrale, che si trova a sessanta chilometri di distanza. Anche per i pazienti in codice bianco, senza la presenza immediata di personale medico, viene proposto il trasporto con un mezzo di soccorso, previa allerta della centrale operativa. Questo solleva dubbi sull'efficacia delle decisioni prese in tali situazioni.