Prevenzione delle infezioni chirurgiche: pubblicato il nuovo bundle ISS-SIMPIOS
Cinque misure fondamentali e un approccio multidisciplinare per ridurre il rischio di infezioni post-operatorie
Ridurre drasticamente le infezioni del sito chirurgico (ISC) è possibile, e oggi ancor più necessario. A questo obiettivo risponde il nuovo Bundle per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con SIMPIOS e numerose società scientifiche italiane, tra cui ACOI, AICO, ANIPIO, SIAARTI, SIC, SIMIT e SItI.
Il documento, aggiornato a dicembre 2024, propone un pacchetto di interventi basati su evidenze scientifiche forti, da adottare in modo integrato per garantire la massima efficacia nella prevenzione delle ISC, ancora oggi tra le complicanze post-operatorie più frequenti e gravi.
Le cinque misure centrali del bundle sono:
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Evitare la tricotomia, o, se necessaria, eseguirla solo con rasoio elettrico;
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Somministrare l’antibiotico profilattico prima dell’incisione chirurgica, rispettando tempi e indicazioni precise;
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Utilizzare antisettici a base alcolica con clorexidina gluconato per la preparazione del sito operatorio;
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Risomministrare l’antibiotico durante interventi prolungati o in caso di gravi perdite ematiche;
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Interrompere la profilassi antibiotica al termine dell’intervento, anche in presenza di drenaggi.
Accanto a queste pratiche di base, il bundle propone anche misure aggiuntive — come lo screening per Staphylococcus aureus, il mantenimento della normotermia e del controllo glicemico — da introdurre successivamente nei contesti in cui le misure core siano già ben consolidate.
Un elemento centrale del progetto è il coinvolgimento attivo del personale infermieristico, che assume un ruolo determinante nella corretta applicazione delle misure, nella formazione sul campo e nel monitoraggio dell’adesione ai protocolli. L’approccio è fortemente multidisciplinare e basato su strategie di implementazione che comprendono la formazione, la disponibilità di materiali adeguati, il superamento delle barriere organizzative e culturali, e il feedback continuo sui risultati.
Il bundle si presenta quindi non solo come uno strumento operativo, ma anche come un modello di lavoro condiviso e adattabile ai diversi contesti clinici, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità e la sicurezza delle cure.
In un’epoca in cui la resistenza antimicrobica è in crescita e le infezioni correlate all’assistenza rappresentano un grave onere per il sistema sanitario, questo strumento si configura come una risposta concreta ed efficace. Ora spetta alle strutture sanitarie e agli operatori — infermieri in primis — metterlo in pratica, trasformando la prevenzione in realtà quotidiana.