Ricoveri ortopedici sospesi a Penne e Popoli: NurSind Pescara insorge
Il sindacato denuncia la chiusura estiva dei ricoveri in elezione nei due presìdi e chiede l’immediato intervento delle istituzioni
Una decisione che rischia di compromettere l’equità del sistema sanitario pubblico e di penalizzare intere comunità dell’entroterra abruzzese. È quanto denuncia il NurSind di Pescara in merito alla prevista sospensione dei ricoveri ortopedici in elezione nei reparti degli ospedali di Penne e Popoli, nel periodo compreso tra giugno e settembre 2025. Una misura che, secondo il sindacato, appare ancora più grave alla luce del fatto che l’attività di ricovero proseguirà regolarmente presso l’Ospedale di Pescara, creando una frattura profonda nella qualità dell’assistenza tra aree urbane e territori montani.
La Segreteria Territoriale NurSind di Pescara ha inviato una formale denuncia a tutte le istituzioni competenti — dalla Direzione Generale della ASL al Presidente della Regione Abruzzo, fino alla Prefettura e alla Procura della Repubblica — chiedendo un intervento urgente per bloccare una scelta definita “gravissima e inaccettabile”.
Nel comunicato firmato dai dirigenti sindacali Antonio Santilli, Roberta Pomponio, Fabrizio Melaragna e dal Segretario Provinciale Antonio Argentini, il NurSind esprime sconcerto per un provvedimento che rischia di accentuare le disuguaglianze già esistenti tra cittadini, semplicemente in base al loro luogo di residenza. Chi vive nelle aree interne, già colpite da una progressiva riduzione dei servizi pubblici, si vedrebbe infatti costretto a rinunciare a cure programmate o ad affrontare lunghi e disagevoli spostamenti verso il capoluogo, con notevoli ricadute sul piano fisico, economico e psicologico.
La sospensione dell’attività ortopedica programmata a Penne e Popoli provocherebbe un inevitabile allungamento delle liste d’attesa, finendo per sovraccaricare ulteriormente il già stressato Ospedale di Pescara, con un potenziale peggioramento nella qualità dell’assistenza, nei tempi di degenza e nelle condizioni di lavoro del personale sanitario.
Ciò che il sindacato contesta, inoltre, è la totale assenza di trasparenza e condivisione in questo processo decisionale. Una scelta così impattante non può essere adottata senza un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, le amministrazioni locali e, soprattutto, con la cittadinanza, che ha il diritto di essere informata e coinvolta quando si parla di servizi essenziali come la salute.
Il NurSind Pescara chiede con fermezza che venga immediatamente smentita e revocata ogni decisione volta alla chiusura estiva dei ricoveri ortopedici nei presidi di Penne e Popoli. Al tempo stesso, sollecita l’apertura urgente di un tavolo di confronto con ASL, Regione, Comuni e rappresentanze sociali, affinché si possa individuare una soluzione condivisa che garantisca la continuità dei servizi sul territorio. Non solo: il sindacato chiede investimenti strutturali per il rilancio e la riqualificazione di questi due ospedali, che rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per le comunità locali.
Nel caso in cui le istituzioni non dovessero dare risposte concrete e tempestive, il NurSind si riserva il diritto di ricorrere a ogni strumento legale e di mobilitazione sindacale, a difesa dei diritti dei cittadini e dei professionisti sanitari che ogni giorno operano in condizioni sempre più complesse.
Quella di Penne e Popoli non è una questione locale, ma il riflesso di una tendenza più ampia alla centralizzazione e alla marginalizzazione delle aree periferiche. Una tendenza che il sindacato delle professioni infermieristiche intende contrastare con determinazione, nel nome di una sanità pubblica davvero universale, equa e accessibile.