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Donare gli organi è sicuro e trasparente: sfatiamo le bufale sulla donazione

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 05/06/2025

FormazioneProfessione e lavoroStudi e analisi

In Italia esistono regole rigorose, tracciabilità totale e controlli a più livelli: ecco perché fidarsi

«Donare un organo è un atto di grande amore, un dono che permette ad altri di continuare a vivere.» – Papa Giovanni Paolo II

La donazione di organi è un atto di grande valore civile ed etico, ma è spesso circondato da falsi miti e disinformazione. Una delle convinzioni più diffuse è che "non ci si possa fidare", quando invece il sistema italiano dei trapianti è tra i più sicuri e trasparenti al mondo.

Normativa e controlli rigorosi

In Italia, la donazione di organi è regolata dalla Legge 91 del 1° aprile 1999, che stabilisce che la donazione può avvenire solo in strutture accreditate e sotto il controllo dei Centri di Coordinamento Regionali e del Centro Nazionale Trapianti (CNT). Le attività di prelievo e trapianto seguono protocolli clinici rigorosi, coinvolgendo numerosi professionisti: rianimatori, anestesisti, chirurghi, psicologi, infermieri e coordinatori locali.

Trasparenza e tracciabilità

Tutti i dati relativi a donatori, riceventi e pazienti in lista d’attesa sono gestiti attraverso il Sistema Informativo Trapianti (SIT), una piattaforma informatizzata che garantisce tracciabilità, trasparenza e sicurezza in tempo reale.

Espressione della volontà

Per diventare donatori, è necessario esprimere la propria volontà in vita, attraverso varie modalità: al momento del rilascio della carta d’identità in Comune, registrandosi presso la propria ASL, iscrivendosi all’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi) o scrivendo una dichiarazione olografa. In assenza di una scelta esplicita, saranno i familiari più stretti a decidere.

Crescita record nel 2024

Nel 2024, l’Italia ha registrato numeri record in termini di donazioni e trapianti. Le donazioni di organi sono state 2.110, con un incremento del 2,7% rispetto al 2023. Il tasso nazionale di donazione è salito a 30,2 donatori per milione di persone, superando per la prima volta quota 30 e posizionando l’Italia tra i paesi leader in Europa per donazioni di organi. I trapianti totali sono stati 4.692, con un aumento del 5,1% rispetto all’anno precedente.

Donazioni a cuore fermo in crescita

Un contributo significativo al miglioramento complessivo è arrivato dalle donazioni a cuore fermo (DCD, Donation After Cardiac Death), aumentate del 29,4% rispetto all’anno precedente. Queste donazioni hanno rappresentato il 13,2% del totale dei trapianti effettuati nel 2024, evidenziando il progresso tecnologico e organizzativo della rete trapiantologica italiana.

Tassi di opposizione

Nonostante i progressi, persistono sfide legate ai tassi di opposizione alla donazione. Nelle rianimazioni, la percentuale di chi ha rifiutato la donazione nel 2024 è scesa al 29,3%, ma è aumentato il numero di persone che, al momento del rilascio della carta d’identità elettronica, ha scelto di registrare un "no" a un’eventuale donazione dopo la morte. Attualmente, nel Sistema Informativo Trapianti sono presenti 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà: 15 milioni di consensi e 6,4 milioni di opposizioni.

Conclusioni

La donazione di organi in Italia è regolata da leggi rigorose, garantisce trasparenza e coinvolge numerosi professionisti. Nonostante le sfide legate ai tassi di opposizione, i dati del 2024 evidenziano un sistema in crescita e in grado di salvare sempre più vite. Donare è un atto che salva vite, e farlo oggi, nel nostro Paese, è anche una scelta consapevole, tracciata, regolata e sicura.