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NurSind Piemonte al tavolo regionale sul PSSR: "Serve chiarezza su risorse e ruolo degli infermieri"

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 16/06/2025

NurSind dal territorioPiemonte

Francesco Coppolella: “Bene l’apertura sulla nostra proposta, ma servono azioni concrete e percorsi definiti”

NurSind Piemonte ha partecipato al primo tavolo tecnico promosso dall’Assessorato alla Sanità per la stesura del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR), esprimendo apprezzamento per alcuni spunti emersi ma anche forti perplessità sulla loro concreta realizzazione.

«L’analisi dei bisogni e delle criticità contenute nel documento propedeutico è condivisibile – ha dichiarato il segretario regionale Francesco Coppolella – così come alcune delle azioni previste. Tuttavia, resta da chiarire come queste verranno attuate dal punto di vista organizzativo e gestionale, e soprattutto con quali risorse e competenze».

Il sindacato ha ribadito l’impegno a presentare proposte sui temi più urgenti: l’assistenza agli anziani, la gestione delle cronicità e delle fragilità, che richiedono nuovi modelli organizzativi e un concreto sviluppo delle competenze professionali, in particolare quelle infermieristiche.

Tra gli aspetti positivi del documento, NurSind evidenzia l’intenzione di rafforzare il Punto Unico di Accesso (PUA), ma sottolinea l’urgenza di definirne percorsi chiari e condivisi da tutte le aziende sanitarie, pena l’inefficacia dello strumento. Stessa attenzione è stata posta su COT e Case di Comunità, considerate fondamentali per garantire la presa in carico e la continuità assistenziale.

Altro punto nodale è il sistema dell’emergenza-urgenza: il piano prevede un rafforzamento del triage da remoto attraverso il numero 116 117. «Anche in questo – ha affermato Coppolella – è necessario determinare in che modo, con quali professionalità e con quale organizzazione, oltre al fatto che le aziende siano preventivamente in grado di declinare percorsi differenziati all’interno delle strutture ospedaliere e nei servizi territoriali».

Relativamente al tema delle fragilità, NurSind ha sottolineato l’importanza di un nuovo approccio anche per la salute mentale. «È importante – continua Coppolella – rivedere anche il modello organizzativo della salute mentale, tenuto conto del notevole cambiamento della domanda, determinato da un forte e crescente disagio sociale».

Il sindacato ha espresso apprezzamento per l’inserimento nel documento di un riferimento specifico alla carenza infermieristica. «Abbiamo apprezzato – prosegue Coppolella – un punto dedicato alla questione infermieristica che raccoglie la nostra proposta, dove si prevede purtroppo un significativo incremento della carenza. Da tempo chiediamo che si adottino strategie e politiche strutturali per rendere attrattiva la professione, valorizzarne le competenze, lavorare su modelli organizzativi differenti e sottrarre gli infermieri da troppi compiti impropri».

«Vanno cercate e potenziate – conclude Coppolella – le capacità dei professionisti sanitari del comparto sanità, che rappresentano il 60% di tutto il personale, anche per definire percorsi di crescita che rendano più attrattive alcune professionalità e siano utili all’intero sistema».

Infine, il NurSind ha segnalato la necessità di potenziare la struttura dell’assessorato alla sanità, evidenziando le difficoltà nel trasferire direttive regionali alle singole aziende. A margine dell’incontro, ha inoltre proposto la costituzione di reti specialistiche – wound care, accessi vascolari e stomie – per migliorare la qualità dell’assistenza, valorizzare le competenze infermieristiche specialistiche, ridurre tempi di guarigione e costi sanitari.