NurSind Calabria: Atto Aziendale del GOM Reggio elude le norme e penalizza gli infermieri
Il sindacato denuncia la violazione delle Linee Guida regionali e l’aggiramento delle regole sugli incarichi: “Salto indietro di 40 anni”
Il NurSind Calabria lancia un allarme serio e circostanziato contro la Deliberazione n. 607 del 5 giugno 2025, con cui il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria ha adottato il nuovo Atto Aziendale. Secondo il sindacato delle professioni infermieristiche, l’atto non solo disattende le disposizioni delle Linee Guida regionali contenute nel DCA 54/2023, ma rappresenta un attacco frontale alla qualità dell’assistenza e alla dignità professionale del personale sanitario.
Il Segretario Regionale NurSind della Regione Calabria Vincenzo Marrari, entra subito nel merito:
“Il servizio infermieristico e ostetrico, anziché essere collocato in staff alla Direzione Sanitaria Aziendale come previsto dalle Linee Guida, è stato inspiegabilmente inserito nel ‘Dipartimento Sanitario’ sotto la U.O.C. Direzione Medica di Presidio. Un errore strutturale e normativo gravissimo.”
Inoltre, continua Marrari:
“Le Linee Guida prevedono l’istituzione di Servizi specifici per le professioni sanitarie, ognuno con un proprio dirigente. In questo Atto Aziendale non c’è nulla: solo una citazione formale, priva di qualsiasi articolazione concreta. È come dire che c’è, ma non c’è.”
Il sindacato evidenzia che il documento aziendale manca completamente di una descrizione organica del servizio infermieristico e ostetrico, limitandosi a una menzione priva di contenuti e lasciando intendere che l’istituzione prevista dalle norme sia, di fatto, solo teorica.
Incarichi ‘su misura’ e titoli ignorati
Un secondo fronte critico riguarda il regolamento per gli incarichi. Il sindacato denuncia una vera e propria forzatura:
“La mappatura è stata costruita per favorire un soggetto privo dei titoli richiesti per un incarico dirigenziale infermieristico. È un festival della mediocrità, della presunzione e dell’ignoranza.”
Secondo Marrari, per agevolare tale figura:
“Si è previsto un punteggio spropositato per i soli incarichi di DEC e RUP, come se si trattasse di selezionare personale per una stazione appaltante anziché per ruoli sanitari e assistenziali.”
Ma l’aspetto più preoccupante riguarda il sistema di valutazione:
“Il regolamento è volutamente annacquato. I titoli accademici vengono svuotati di valore, mentre il colloquio assume un peso decisivo. È l’unico modo per far emergere un candidato senza laurea specialistica, né triennale.”
Appello per trasparenza e legalità
Il NurSind non si ferma alla denuncia ma chiede trasparenza assoluta nella composizione della commissione:
“Chiediamo che i componenti esterni della commissione vengano sorteggiati da una rosa ampia, magari di estrazione sconosciuta e nordica, e che il tutto avvenga alla presenza della Guardia di Finanza.”
Infine, un richiamo al rispetto della normativa vigente:
“Il DPR 82/2023 stabilisce che i titoli valutabili devono essere attinenti al profilo richiesto. Qui è stato fatto l’esatto contrario: si favorisce chi non ha titoli, confezionando atti su misura. È un’umiliazione per la professione.”
Il NurSind Calabria attende ora un riscontro formale dal Commissario ad Acta On. Roberto Occhiuto, dal Sub Commissario Dott. Ernesto Esposito e dall’Ing. Iole Fantozzi, ribadendo la disponibilità a collaborare e a fornire ogni documento utile per fare chiarezza.
"Confermiamo la nostra disponibilità a fornire ogni chiarimento utile - conclude Marrari -, ma ribadisce la necessità di fermare quella che definisce “una regressione sistemica e umiliante per tutta la categoria.”