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Botulino: cos’è, cosa sta succedendo in Italia e come difendersi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 19/08/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

 

Il botulismo è un’intossicazione causata da una neurotossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questa tossina è tra i veleni naturali più letali conosciuti. Le spore del batterio, presenti nel suolo e nell’ambiente, possono germinare in condizioni prive d’ossigeno e produrre la tossina. I sintomi compaiono in genere da 6 ore fino a una settimana dopo l’ingestione di alimenti contaminati.

Le ultime emergenze in Italia

Nelle ultime settimane l’Italia ha affrontato due focolai distinti:

  1. Calabria – Diamante (Cosenza)
    Due persone—Luigi Di Sarno, un musicista di 52 anni, e Tamara D’Acunto, 45 anni—sono decedute dopo aver consumato panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un food truck. Altri 14-17 individui sono stati ospedalizzati, alcuni in terapia intensiva. 
    Le autopsie hanno confermato il botulismo come causa dei decessi. Attualmente risultano indagate dalle Procure diverse persone tra ambulanti, produttori alimentari e medici per reati che vanno dall’omissione di soccorso all’omissione di diagnosi tempestiva.

  2. Sardegna – Cagliari
    Un decesso, riconducibile all’assunzione di guacamole contaminato in un festival, ha provocato l’ospedalizzazione di altre persone, fra cui un minore. Anche qui si sospetta un’intossicazione da botulino.

Le istituzioni sanitarie hanno prontamente attivato protocolli di emergenza, distribuito antitossina ai reparti coinvolti e intensificato i controlli su food truck, sagre e festival, con sequestri e sanzioni in corso.

Numeri e contesto

L’Italia è tra i Paesi europei con il più elevato numero di casi di botulismo alimentare. Solo nel 2023 sono stati registrati 36 casi confermati, un dato record nel continente.
Tra il 2021 e il 2024 sono stati segnalati 1.276 casi clinici sospetti, di cui 574 confermati in laboratorio. Il 91,6% è di origine alimentare; il tasso di letalità medio è del 2,6%.

 

 

Forme di botulismo e modalità di contagio

Il botulismo può manifestarsi in diverse forme:

  • Alimentare: causato dall’ingestione di cibi contenenti la tossina (spesso conserve fatte in casa, sott’olio o salumi)

  • Infantile (o intestinale): nei neonati sotto 1 anno, le spore ingerite germinano nell’intestino, rilasciando tossina

  • Da ferita: il batterio si sviluppa in una ferita (ad esempio in chi fa uso di droghe per via endovenosa)

  • Iatrogeno: conseguenza di un uso eccessivo o errato di tossina botulinica a scopi medici o estetici

  • Da inalazione: altissima gravità, tipicamente legata a contaminazioni intenzionali o accidentali

Sintomi: dall’apparente banalità alla paralisi

Inizialmente, i sintomi ricordano una comune gastroenterite — nausea, vomito, diarrea o costipazione, dolori addominali, affaticamento — ma si evolvono rapidamente in:

  • secchezza delle fauci,

  • vista offuscata (diplopia), ptosi (palpebre cadenti),

  • difficoltà nel parlare o deglutire,

  • paralisi discendente flaccida dei muscoli, e insufficienza respiratoria, senza febbre né alterazione dello stato di coscienza

Nei neonati: costipazione, debolezza, difficoltà nell’alimentazione, voce fioca, letargia.

Prognosi e urgenza medica

Il botulismo richiede intervento medico immediato. Se non trattato tempestivamente, il tasso di mortalità può raggiungere il 5–10% dei casi. La sopravvivenza dipende da diagnosi precoce, assistenza respiratoria e trattamento ­­­— solo così il danno può essere superato, anche se la ripresa può richiedere settimane o mesi.

Cura: antitossina al centro

Il fulcro del trattamento risiede nella somministrazione tempestiva di antitossina botulinica e nella cura di supporto (inclusa ventilazione meccanica).

  • La diagnosi, basata su anamnesi e sintomi, va confermata in laboratorio: ricerca della tossina nel sangue, feci e residui alimentari; rilevamento del batterio tramite colture o test strumentali (es. elettromiografia)

  • Non esiste un vero “antidoto” universale: l’antitossina neutralizza il veleno ancora circolante, ma non agisce sui danni già presenti

  • Il recupero neurologico è spesso sospeso per lungo tempo; servono cure intensive e multidisciplinari

Prevenzione: la migliore arma contro il botulismo

  • Conserve domestiche: evitare cibi a rischio (carne, pesce, funghi conservati); utilizzare acidificazione, sale, zucchero e pastorizzazione (es. immersione in acqua bollente per 15–20 minuti per barattoli da 350–400 g)

  • Marmellate: usare frutta e zucchero in proporzioni giuste o aggiungere succo di limone per abbassare pH < 4,6

  • Neonati: evitare di somministrare miele ai bambini di età inferiore a un anno; è noto serbatoio di spore

  • Conservazione industriale: segue rigidi protocolli (es. 121 °C per 3 minuti) che impediscono sviluppo del batterio

  • Divieto di consumo: non assaggiare alimenti sospetti; anche piccolissime quantità sono pericolose

  • Osservanza delle norme sanitarie: segnalazione immediata dei casi sospetti alle autorità sanitarie (obbligatorietà in Italia dal 1975).

Il botulismo (botulino) resta una delle emergenze medico-sanitarie più letali: bastano tracce minime di tossina per scatenare una paralisi potenzialmente fatale. Ma l’arma più efficace resta la prevenzione — a partire da una corretta preparazione degli alimenti fino alla prontezza nel riconoscere i sintomi e richiedere assistenza medica. Solo così si può trasformare un "killer silenzioso" in una minaccia evitabile.