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CVP e rischio di infezioni del sangue: sostituirlo dopo 3 giorni ne riduce il pericolo?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 01/10/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

 

Uno studio su oltre 370.000 cateteri venosi periferici lancia l’allarme: il rischio di infezione aumenta sensibilmente dopo il terzo giorno. Gli infermieri in prima linea nella sorveglianza.

La gestione dei cateteri venosi periferici (CVP) è pratica quotidiana per migliaia di infermieri. Ma un nuovo studio di coorte, condotto in un grande ospedale universitario, riaccende i riflettori su un aspetto spesso sottovalutato: il tempo di permanenza del catetere e il rischio connesso di infezioni del sangue.

I dati: oltre 370.000 cateteri analizzati

Lo studio ha esaminato 371.061 CVP inseriti nel braccio di pazienti adulti e pediatrici ricoverati. L’età media dei pazienti era di 63 anni, con una leggera prevalenza femminile (51%). I cateteri sono stati classificati in tre gruppi in base alla durata:

  • 1–2 giorni: 140.178 cateteri

  • 3–4 giorni: 119.252 cateteri

  • Oltre 4 giorni: 111.631 cateteri

Il rischio cresce dopo il terzo giorno

Durante il periodo osservato, sono state rilevate 61 infezioni del sangue associate a CVP, tutte in pazienti adulti. Nessun caso tra i pazienti pediatrici. Il rischio di infezione si è mantenuto basso nei primi due giorni, ma ha iniziato ad aumentare in modo marcato a partire dal terzo giorno, continuando a salire fino all’undicesimo.

Secondo i ricercatori, il rischio di infezione è “significativo” già dopo tre giorni di permanenza del catetere e la maggior parte delle infezioni è stata diagnosticata dopo il quarto giorno.

La raccomandazione: rivalutare al giorno 3, sostituire al giorno 4

Alla luce di questi dati, gli autori suggeriscono una revisione critica della pratica clinica:

“La terapia di mantenimento del CVP dovrebbe essere rivalutata al giorno 3 e, se non più necessaria, il catetere rimosso. In caso contrario, la sostituzione dovrebbe essere considerata, idealmente entro il giorno 4.”

Implicazioni per la pratica infermieristica

Per gli infermieri, questi risultati rappresentano un invito chiaro all’osservazione attiva e alla valutazione continuadei presidi vascolari periferici. Il ruolo infermieristico non si limita alla gestione tecnica del catetere, ma comprende anche la vigilanza clinica su possibili segni precoci di infezione e sulla necessità effettiva del presidio.

Limiti dello studio

Va segnalato che lo studio è stato condotto in un unico centro e, pur coinvolgendo un numero elevato di casi, l’incidenza complessiva delle infezioni è rimasta bassa. Inoltre, in quanto studio osservazionale, mancavano alcuni dati clinici rilevanti.

 

da: Rosenberg, K. Increased risk of bloodstream infections with longer PIVC dwell time. Am. J. Nurs.. 2025;125(9):60. doi:10.1097/AJN.0000000000000140a.