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Fegato di maiale trapiantato su un uomo: un passo storico verso i trapianti interspecie

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 10/10/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

 

Nel marzo 2024 un team cinese dell’Università Medica di Anhui, guidato dal professor Beicheng Sun, ha eseguito con successo il primo trapianto al mondo di fegato da maiale geneticamente modificato su un paziente vivo di 71 anni affetto da cirrosi epatica dovuta a epatite B e carcinoma epatocellulare.

L'intervento di xenotrapianto ausiliario ha visto l’innesto di un fegato di mini-pig Diannan con 10 specifiche modifiche genetiche per limitare il rigetto e migliorare la compatibilità immunitaria e della coagulazione del sangue.

Il fegato trapiantato ha funzionato efficacemente per circa 38 giorni, producendo bile e fattori della coagulazione, e il paziente è sopravvissuto complessivamente 171 giorni dall’intervento. La morte è avvenuta per complicanze successive quali emorragie gastro-intestinali ricorrenti legate a problemi di regolazione della coagulazione.

Questo successo rappresenta una svolta nella medicina rigenerativa e nei trapianti, aprendo la strada a nuove opportunità terapeutiche per pazienti con insufficienza epatica e tumori epatici non candidabili a trapianto umano.

Dal punto di vista infermieristico

L’evento implica importanti sfide e responsabilità:

  • Gestione complessa del paziente post-trapianto: monitoraggio intensivo dei segni di rigetto, complicanze immunitarie e coagulopatie. L’insorgenza di microangiopatia trombotica ha richiesto terapie avanzate (eculizumab e plasmaferesi), richiedendo competenze aggiornate nell’assistenza farmacologica specialistica.

  • Cura delle complicanze emorragiche: le emorragie gastrointestinali ricorrenti richiedono vigilanza continua, interventi tempestivi e supporto multidisciplinare.

  • Educazione e supporto: informazione al paziente e alla famiglia sul decorso clinico, potenziali rischi e innovazioni scientifiche, fondamentali per un approccio centrato sulla persona.

Gli xenotrapianti (trapianti interspecie), finora concentrati su reni e cuore, ora dimostrano la fattibilità anche per il fegato, organo particolarmente complesso dal punto di vista immunologico e funzionale.

I progressi della genetica consentono di eliminare antigeni responsabili del rigetto e inserire geni umani per migliorare tolleranza e coagulazione, ma permangono difficoltà nella regolazione del sistema immunitario e complicanze vascolari.

Per la professione infermieristica, l’apertura di questa frontiera clinica richiederà:

  • formazione continua sulle nuove tecnologie biomediche e protocolli di gestione avanzata,

  • coordinamento multidisciplinare per affrontare casi complessi e sperimentali,

  • ricerca infermieristica sull’impatto degli xenotrapianti su qualità di vita e carico assistenziale.

La professione sarà chiamata a giocare un ruolo chiave nell’assistenza, nella gestione delle complicanze e nel supporto integrato al paziente in questa nuova era dei trapianti.

Andrea Tirotto