Infermieri al limite: 'È emergenza nazionale, la nostra salute è a rischio come quella dei pazienti'
Il grido d’allarme del Comitato Studi Sanità: burnout, carichi eccessivi, aggressioni e mancanza di tutele. “Così il sistema crolla”.
25 ottobre 2025 – La crisi degli infermieri italiani non è più solo un problema di categoria, ma una bomba sociale pronta a esplodere dentro gli ospedali e le strutture sanitarie. A lanciare l’ennesimo allarme è il Comitato Studi Sanità, che in un comunicato parla senza mezzi termini di “emergenza di salute pubblica”.
Negli ultimi anni, il lavoro infermieristico è diventato sempre più logorante, con conseguenze gravi sulla salute fisica e mentale degli operatori. I dati parlano chiaro: aumentano le malattie professionali, i disturbi da stress cronico e i sintomi depressivi. “Almeno un infermiere su tre mostra segni di burnout o esaurimento emotivo”, si legge nel comunicato.
Secondo il Comitato, ogni infermiere gestisce in media fino a 12 pazienti per turno: il doppio rispetto agli standard internazionali. Una sproporzione che rende il lavoro insostenibile e mette a rischio la sicurezza delle cure. A questo si sommano turni notturni massacranti, straordinari forzati, carenza cronica di personale e una crescita preoccupante delle aggressioni verbali e fisiche da parte dei pazienti o dei loro familiari.
Il quadro è desolante. Le patologie muscolo-scheletriche causate da sforzi ripetuti e posture scorrette sono all’ordine del giorno. Ma a fare più paura è l’usura psicologica. “La stanchezza riduce la lucidità, aumenta il margine di errore e innesca un circolo vizioso che mina la qualità delle cure”, spiega il Comitato.
Le richieste sono nette: riconoscere il lavoro infermieristico come usurante, investire in nuove assunzioni, garantire la possibilità di esercitare la libera professione e attivare programmi di supporto psicologico. Ma anche misure di sicurezza reali contro le aggressioni e una revisione dei carichi di lavoro per riallineare l’Italia agli standard europei.
“La salute degli infermieri non è un problema interno alla categoria: riguarda tutti noi”, avverte il comunicato. Perché quando chi cura è troppo stanco per farlo, il rischio lo corre l’intero sistema. E con lui, ogni cittadino.
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