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Messina, NurSind proclama lo stato di agitazione: Basta precariato e silenzi

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 24/11/2025

NurSind dal territorioSicilia

Il sindacato annuncia la protesta: carenze di organico, contratti precari e nessun avanzamento economico da oltre sette anni. "Senza stabilizzazioni e riconoscimenti economici si va verso lo sciopero".

Messina, 24/11/2025 - Il NurSind alza la voce al Policlinico di Messina: il sindacato ha ufficialmente proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti, segnando l’inizio di una fase di forte mobilitazione. La comunicazione è stata inviata al prefetto, come primo passo delle procedure di raffreddamento, ma senza risposte concrete potrebbe presto sfociare in uno sciopero del comparto sanitario.

Le criticità denunciate sono molteplici e ben radicate: carenza di personale, mancate stabilizzazioni, e assenza di progressioni economiche che da anni pesano sulle buste paga dei lavoratori. Secondo il Nursind, nonostante l’incremento di risorse stanziate dall’assessorato regionale, la situazione rimane critica a fronte della crescita dei reparti e dei posti letto.

Un nodo centrale è rappresentato dal personale infermieristico, alcuni dei quali hanno contratti in scadenza il 31 dicembre, pur contando quasi 30 mesi di servizio continuativo e possedendo tutti i requisiti di legge per la stabilizzazione. A questo si aggiunge il vuoto lasciato dall’assenza del dirigente infermieristico, che complica ulteriormente l’organizzazione e la gestione del comparto.

Altro tema di vecchia data è la mancata attuazione delle cosiddette fasce contrattuali, oggi note come Dep, previste per garantire riconoscimenti economici e contributivi al personale. Sono oltre sette anni che il Policlinico “Gaetano Martino” attende questo istituto, senza che vi sia stata alcuna risposta concreta.

Il messaggio del NurSind è chiaro: senza interventi immediati e risposte tangibili, il personale non esiterà a ricorrere a forme di protesta più incisive. La tutela dei diritti dei lavoratori e la sicurezza dei pazienti restano al centro della mobilitazione.