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TESTIMONIANZA. Ipotizzare una patologia è abuso di professione medica?

di

Pubblicato il: 14/11/2014

EditorialiNursing

Riceviamo e pubblichiamo...

Ciao Chiara, sono una giovane infermiera di 23 anni, mi reputo una fortunata, sono laureata da quasi un anno e lavoro in una Casa di Riposo da circa 5 mesi.

Seguo i tuoi post e ti ammiro per come ti poni attivamente sul periodo nero che la nostra professione sta attraversando, per questo mi rivolgo a te per raccontarti una vicenda che mi è accaduta qualche giorno fa.

Durante un turno di notte ho inviato in Pronto Soccorso una mia paziente, la signora evidenziava chiaramente una frattura dell'anca, così scrissi nella consegna medico/infermiere tali parole: "inviata in PS per probabile frattura".

Bhe Chiara sono stata richiamata per questa frase, mi è stato detto che con queste parole io ho ipotizzato una diagnosi e che in quanto infermiera non posso farlo, ma posso ragionare solo per segni e sintomi e quindi avrei dovuto scrivere arto gonfio, exstraruotato e via dicendo... premetto che forse ho peccato di presunzione, dalla mia ho sicuramente l'inesperienza, ma mi chiedo e ti chiedo è davvero così limitata ancora la nostra professione?

Ho davvero scavalcato il medico con la frase che ho scritto?

O semplicemente siamo visti ancora come degli smista pastiglie e come tali dobbiamo comportarci per rendere tutti felici?

Scusami per lo sfogo Chiara, ma ho 23 anni e ho il fuoco di chi in questo campo vorrebbe fare ben altro che smistare pastiglie e basta, ti ringrazio in anticipo se risponderai o anche solo se leggerai... Scusami il disturbo e grazie per ciò che fai per la nostra professione.

Buona serata.

 

di Infermiere Arrabbiato

Ancora una volta la realtà dell’assistenza infermieristica appare conformata a macchia di leopardo, suggerendo che mentre esistono realtà dove Medici con Infermieri ed Infermieri con Infermieri collaborano pacificamente, altre ancora stagnano in un limbo confuso che spesso genera conflitti.

Oggi affrontiamo una tematica importante, sui cui i pareri dei professionisti sono abbastanza eterogenei: può essere linguaggio della professione Infermieristica dichiarare il sospetto di una patologia?

O i limiti legislativi inquadrano l’Infermiere in una figura atta solo a descrivere “segni e sintomi”?

Personalmente, come la collega che ci ha scritto (alla quale sono vicino per età e regime lavorativo in CDR) e molti altri, ho avuto esperienze similari, apportando in cartella Infermieristica i vari accertamenti con diciture come “sintomi riconducibili ad un TIA” e non ho avuto problemi.

La lettera pervenuta ci offre la possibilità di riflettere su una questione importante, attualissima, che è quella dei limiti e confini tra due figure professionali diverse ma che si muovono in parallelo.

 

Confini concettuali a volte un po’ sfumati o demarcazioni professionali ben tracciate?