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Nursing e Nutrizione Enterale tramite S.N.G.

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 24/07/2015 vai ai commenti

Nursing

La somministrazione di alimenti naturali mediante cannule è nota dal 1400, nel secolo scorso fu ampiamente utilizzata la via nasofaringea e rettale: quest’ultima ben presto abbandonata perché dimostratasi assolutamente inefficace. Le procedure chirurgiche progredirono presto fino alla realizzazione di digiunostomia in corso di gastroenteroanastomosi e comparvero descrizione di somministrazione di alimenti intraoperatorie o immediatamente successive,

Egeberg nel 1837 eseguì la prima gastrostomia e Hodder nel 1873 realizzò la prima infusione endovenosa di latte.

La NE assunse fino a 20 anni or sono, più la connotazione di un conforto a una anoressia o ad una cachessia conclamata, che una pratica terapeutica scientificamente intesa. Né erano di aiuto alla sua diffusione i mezzi disponibili a realizzarla, costituiti da tubi di gomma mal tollerati e miscele nutrizionali empiriche e spesso inadeguate.

la NE fino a non molto tempo fa consisteva in cibi liquidi o solidi frullati e diluiti: la comparsa dei primi idrolizzati di caseina risale agli anni 30, nel 1924 apparve la prima dieta commerciale definita coMe Formula, successivamente seguita dallo sviluppo di alimenti ipoproteici destinati a bambini affetti da patologie metaboliche di tipo ereditario.

Negli anni 60 la NASA sponsorizzò Winitz per ricerche, in vista di una loro applicazione nello spazio nacque così il Vivonex, punto di riferimento dei ricercatori di allora sulle nuove possibilità della NE. Si aprì la strada a svariati prodotti, talora simili, altre volte molto differenti tra loro.

La Nutrizione Enterale rappresenta il sistema nutrizionale di scelta quando sia necessario il ricorso all’alimentazione artificiale. La possibilità di disporre di questo supporto nutrizionale ha cambiato in modo sostanziale l’andamento della malattia e le prospettive di sopravvivenza. Pur trattandosi di un sistema di nutrizione artificiale che rispetta la fisiologia dell’apparato intestinale, con bassi rischi e complicanze, deve comunque essere gestita in modo appropriato, da personale specializzato. Non va infatti mai dimenticato che, anche se le tecniche sono nettamente migliorate in anni recenti e attualmente sono disponibili attrezzature, presidi e materiali lungamente sperimentati, la nutrizione artificiale totale rappresenta una sostituzione artificiale d’organo e, come tale, se gestita in modo scorretto, può essere causa di danni iatrogeni anche gravi. La N.E. prevede, mediante il posizionamento di una via artificiale, l’uso dell’apparato digerente per la somministrazione di alimenti con caratteristiche fisico-chimiche modificate rispetto alla alimentazione naturale, alimenti naturali trasformati in miscele omogenee di consistenza liquida oppure miscele liquide di nutrienti chimicamente definiti di origine industriale.

INDICAZIONI ALLA N.E.

  • La N.E. rappresenta la metodica di prima scelta in tutti i Pazienti che presentino un’indicazione alla NA e abbiano un intestino funzionante
  • Nei Pazienti in NPT deve essere periodicamente verificato l’eventuale recupero della funzione intestinale per poter ripristinare quando possibile una nutrizione più naturale
  • Quando una NE non è sufficiente a coprire i fabbisogni del paziente è comunque indicata una nutrizione mista (NE + NPT) piuttosto che una NPT
  • Attraverso SNG è raccomandata fino a 6 settimane, oltre è indicato il posizionamento di una PEG.

 

ESEMPI DI DIETE PER ALIMENTAZIONE ENTERALE

Si inizia in genere con un prodotto isosmolare per evitare problemi di malassorbimento(diarrea ecc.) (1 KCal./ml).  I paz. con funzionalità intestinale ridotta necessitano di diete arricchite con fibra che aumentano il volume delle feci. (iperosmolare, 1 KCal/ml).

Ai paz. respiratori cronici riacutizzati si somministra una nutrizione che ha un contenuto di carboidrati minore e maggiore di lipidi per evitare l'aumento della CO2. (1.5 KCal/ml.)

Agli insufficienti renali si può somministrare un prodotto ipoproteico (2 KCal/ml),  .

I paz. settici o immunocompromessi, con infezioni gravi (AIDS) andrebbero alimentati con diete speciali iperproteiche e con sostanze immunomodulatorie -arginina, ac. nucleici ecc.-, ( 1,5 KCal/ml.: Max. 1500 ml/die).

 

VIE DI SOMMINISTRAZIONE

Le vie di somministrazione maggiormente utilizzate sono:

  • SNG
  • PEG
  • PEJ
  • FARINGOSTOMIA

 

La scelta della via di somministrazionene dipende prevalentemente da:

  • malattia di base, condizioni generali del Paziente
  • stato morfologico e funzionale dell’apparato digerente
  • durata prevista del trattamento
  • rischi connessi alla tecnica
  • accettabilità del Paziente

 

Vale come regola generale che la miscela deve essere somministrata nella parte più alta disponibile dell’apparto gastroenterico, allo scopo di utilizzare tutti i sistemi digestivi disponibili.

 

VANTAGGI DELLA DIETA ENTERALE

  • Mantenimento dell' integrità della mucosa, della peristalsi.
  • Aumento del flusso ematico intestinale(ciò previene l'ischemia a livello intestinale).
  • Aumento secrezione biliare e pancreatica.
  • Aumentata sintesi proteica, ritenz. di N, aumento del p.c.
  • Riduzione incidenza ulcere da stress.
  • Mantenimento e aumento di produzione degli enterormoni(gastrina, urogastrone, enteroglucagone, peptide YY, bombesina).
  • Stimolazione della produzione dei macrofagi, della chemiotassi, delle IgA, con minor incidenza di colture positive nei linfonodi mesenterici.
  • Diminuzione translocazione batterica.
  • Minor incidenza di infezioni (9% contro 37% della N.P.T.).
  • Mortalità più bassa.
  • Minor degenza (minor costi).

 

CONTROINDICAZIONI ALLA N.E.

  • Perforazioni intestinali.
  • Fistole intestinali

 

COMPLICAZIONI DELLA N.E.

  • Inalazione, aspirazione nelle vie aeree con polmonite.
  • Ostruzione della sonda.
  • Contaminazione della dieta, dei devices per la somministrazione.
  • Otiti, faringiti.
  • Erosione della mucosa, disconfort da SNG.
  • Diarrea (da 3 a 5 scariche/die)
  • Meteorismo.
  • Nausea, vomito.
  • Costipazione
  • Disidratazione, alterazioni metaboliche, idroelettrolitiche (K, Na, P).

 

VANTAGGI RISPETTO LA NPT

  • Mantenimento dell’integrità anatomico-funzionale della mucosa intestinale
  • Fisiologica utilizzazione dei substrati intestinali
  • Minore incidenza di complicanze metaboliche e settiche
  • Maggiore facilità e sicurezza nella somministrazione
  • Costi inferiori

 

METODOLOGIA DI SOMMINISTRAZIONE  

  • Lavarsi le mani
  • Controllare scadenza del prodotto
  • Agitare il flacone

Eseguire tutte le manovre mantenendo l’asepsi durante la preparazione e infusione, in quanto prodotto, e vie di infusione non gestite correttamente possono contaminarsi divenendo terreni di coltura, quindi causa di sintomatologia gastroenterica, quindi:

- tutte le nutrizioni che devono essere preparate a mano devono essere gestite usando tecniche asettiche e carrelli coperti.

- limitare al minimo le sconnessioni del set dal SNG. Aspirazioni, somministrazione di farmaci e lavaggi, dovrebbero essere fatti dall’apposita apertura (Loan e altri, 1998)

- l’acqua usata per i lavaggi dovrà essere sterile. Se è presa da una bottiglia, utilizzare sempre una tecnica asettica e specificare sulla bottiglia “solo per SNG”. Siringhe e contenitori utilizzati per i lavaggi e le aspirazioni devono essere monouso. Ricordarsi che la contaminazione da batteri può verificarsi anche in una nutrizione già confezionata (Mathus-Uliegan e altri 2000)

  • Raccordare il set al flacone (evitare di travasare i prodotti in altri contenitori per ridurre le possibilità di contaminazioni e i tempi di lavoro del personale, in caso si renda necessario travasare la miscela in una sacca mantenere l’asepsi e conservarla tra i 4 e gli 8° C e prima della somministrazione riportarla a temperatura ambiente)
  • Applicare set alla pompa,
  • Raccordare set al S.N.G.. Uno studio consiglia di verificare tramite l’aspirazione del contenuto gastrico se la sonda è in sede, onde evitare l’infusione nelle vie respiratorie.
  • Impostare la velocità della pompa, aumentare l’apporto di nutrienti con gradualità,
  • La pulizia del sondino va fatta iniettando dai 30 ai 50 ml di acqua all’inizio e alla fine di ogni somministrazione. McAtcar ed altri (1999) consigliano anche ogni 6 – 8 ore durante la nutrizione. Uno studio dimostra che l’acqua sterile non riduce la presenza di microrganismi nel SNG (Beatre e altri, 1996); comunque studi eseguiti da Anderton (1995), McAtear e altri 1999 ne raccomandano l’uso. Scopo dell’irrigazione è quello di evitare l’ostruzione del sondino ed evitare la crescita di microrganismi

 

Tempi di infusione della miscela:

argomento discordante in quanto, secondo alcuni, una NE continua non va somministrata per più di 4 ore, per altri 8 in caso di durata maggiore, aumenta sensibilmente il rischio di crescita batterica soprattutto in presenza di elevate concentrazioni di glicidi, e quando viene manipolata da più persone. Segnali di contaminazione e crescita batterica sono nausea, vomito, diarrea. Nei sistemi chiusi con grandi volumi (sacche superiori anche a 1500 ml) usati anche per 36 ore, non è stata documentata crescita batterica rilevante.

Vines, Arnstein, Shaw, Buchholz e Jacobs (1992) stabilirono protocolli basati su ricerche che dimostrarono che una soluzione per NE rimante sterile per 24 ore.

Uno studio infermieristico su Pazienti domiciliari (Graham e altri 1993) non trovò differenze sulla comparsa di effetti avversi quando le sacche furono sostituite ogni 72 ore invece che 24.

Posizione del Paziente durante l’infusione:

discussa è la posizione del Paziente durante l’infusione, nella maggior parte degli studi si consiglia quando possibile di sollevare il busto salvo controindicazioni di almeno 30° sul bacino per tutta la durata e per i 30 – 60 minuti dopo il termine dell’infusione. Secondo uno studio questa posizione non previene l’aspirazione ma ne diminuisce frequenza e gravità.

Valutazione del Ristagno Gastrico e successiva reintroduzione:

anche questo argomento è ampiamente dibattuto nella letteratura consultata e si evidenziano pareri discordanti. Secondo uno studio valutare il ristagno gastrico indica la corretta posizione del sondino e informa sullo svuotamento gastrico. Se il residuo supera i 125 ml la somm.ne va ritardata di 1 ora. Altro metodo è quello di valutare se il ristagno è superiore al doppio della velocità di infusione. La presenza di notevole ristagno indica ritardo nello svuotamento gastrico, che può essere di natura organica o legato alla formula (ricca di lipidi). In caso di ristagno superiore a 125 per 2 ore consecutive, informare il medico. Comunque il ristagno non va reintrodotto, se è ematico o biliare. Se non è possibile aspirare perché vi sono resistenze, alcuni produttori suggeriscono di iniettare 60 ml di aria nel SNG per rimuovere i residui. Alcuni sostengono che l’aspirazione e conseguente reintroduzione del ristagno può facilitare l’ostruzione del sondino e contaminare il sistema; altri invece che è importante reintrodurre il ristagno per prevenire squilibri elettrolitici soprattutto quando la sua misurazione viene ripetuta numerose volte nella giornata. Booker et al comparando due gruppi di pazienti gestiti con le due diverse modalità, non hanno riscontrato differenze se non una lieve ipopotassiemia nei pazienti per i quali il ristagno veniva eliminato; entrambi i gruppi hanno avuto numerose complicanze, più frequenti tra coloro in cui il ristagno veniva reintrodotto (ostruzione del sondino, diarrea, vomito). In un altro studio Bell et oll (1994) considerano la quantità di residuo eccessiva se maggiore di 60 ml, laddove McClave et oll (1992) riporta che volumi maggiori di 200 ml sono preoccupanti. Metheny (1993) valutando più studi su questo argomento ha definito che un residuo tra i 100 e 200 ml è accettabile. La frequenza della monitorizzazione del residuo è un altro argomento che non è stato accuratamente studiato. Methny (1993) cita studi nei quali il residuo fu misurato con meno frequenza di quella raccomandata dai protocolli di misurazione, e furono fatte ad intervalli di tempo casuali e nei Pazienti con sondino di grande calibro più frequentemente rispetto ai Pazienti con sondino di piccolo calibro. Metheny, Reed, Worseck, and Clark (1993) notarono che la misurazione del residuo gastrico attraverso sondino di piccolo calibro e più difficoltosa da eseguire e spesso inaccurate. Eisenberg, Metheny and MeSweeney (1989) evidenziano che il liquido gastrico è più facilmente aspirabile nei sondini di piccolo calibro in poliuretano rispetto a quelli in silicone.

Sempre tra la letteratura consultata troviamo che è comunemente riconosciuto non ci siano evidenze scientifiche comprovanti che i volumi residui riflettano accuratamente il riempimento gastrico (Chaphan e altri 2000 - Loan e altri 1998 – Zainal 1994). Romand e Suter (2000) affermano che quando c’è un elevarsi dell’aspirato gastrico esistono diverse alternative, la più appropriata è lo stop della NE. La quantità accettabile di aspirato varia in base agli istituti, reparti, linee guida. Richardson (1996) è per un ritorno di solo 100 ml, mentre Bratt (1995) suggerisce un ammontare doppio, Lin e VanCitters (1997) stimano che in una vera disfunzione del riempimento gastrico i volumi residui superano e 1000 ml nelle 10 ore. In tutti gli altri casi tali volumi, sebbene elevati, sarebbero un punto fermo (non più di 50 ml di differenza nei volumi aspirati in 5 ore separatamente) da 3 a 13 ore dalla partenza della nutrizione. Sembra ragionevole alla luce di queste informazioni che il ristagno ammonti sopra i 200 ml. Loan e altri (1998) suggeriscono di guardare all’andamento ascendente o calante del trend dei volumi residui per decidere il bisogno di ulteriori modifiche della NE. Aspen (1993) raccomanda che i Pazienti sottoposti a NE siano posizionati ad almeno 30°. Ci sono forti evidenze che dimostrano quanto le catecolamine, comunemente usate nei Pazienti critici, interferiscono con il riempimento gastrico, in stretta dipendenza ai farmaci e al loro dosaggio Fruhwald e altri (2000). Romand e Suter (2000) insieme ad altri raccomandano l’uso di agenti procinetici in tutti i Pazienti sottoposti a NE per aumentare la contrattilità e accelerare il transito intraluminale.

 

SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI ATTRAVERSO S.N.G.

  • Preferire gocce, sciroppi, compresse effervescenti, bustine.
  • In caso si tratti di compresse frantumarle il più possibile per facilitare lo scioglimento.
  • Dopo la somministrazione di farmaci chiudere il SNG con un tappino e mantenerlo chiuso

            per il tempo necessario all'assorbimento dei farmaci

  • Infondere 30 ml circa di acqua prima e dopo la somministrazione del farmaco
  • Verificare l’assenza di residui di farmaco nella siringa dopo la somministrazione
  • Evitare di somministrare farmaci a rilascio prolungato, poiché frantumandoli viene alterato

            l’effetto terapeutico

  • Evitare l’uso di farmaci gastroresistenti in quanto la rimozione della superficie esterna

            potrebbe causare l’inattivazione del farmaco da parte dei acidi gastrici

  • Evitare anche l’uso di capsule molli per le quali è sconsigliata l'aspirazione del contenuto.

 

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI FARMACI SOMMINISTRATI ATTRAVERSO S.N.G.

-ACE INIBITORI

Captopril: l’efficacia ipotensiva può essere ridotta dalla contemporanea presenza di alimenti.

Somministrare 1 ora prima o tre ore dopo la nutrizione.

Lisonipril o Enalapril: non si registrano interazioni con i nutrienti. 

-ANTIARITMICI

Propafenone: l’effetto può essere potenziato in alcuni pz dalla presenza di alimenti, è consigliata la

somministrazione ad un intervallo costante dalla nutrizione in modo da assicurare una biodisponibilità

-ANTIASMATICI

Teofilline: l’assorbimento può essere modificato da alcuni nutrienti, quindi è bene somministrare a

stomaco vuoto.

-ANTIBIOTICI

Ciprofloxacina e Norfloxacina: la biodisponibilità può essere ridotta dal calcio presente nelle miscele nutrizionali.

Claritromicina: assorbimento aumentato dalla contemporanea presenza di nutrienti.

Eritromicina: assorbimento ridotto dalla presenza di nutrienti.

Penicilline: assorbimento rallentato o ridotto dalla presenza di nutrienti, somministrare 1 ora prima o tre ore dopo la nutrizione. 

-ANTICOAGULANTI

Warfarin : miscele ricche di vitamina k possono contrastarne l’attività.

-ANTICONVULSIVANTI

Fenitoina: assorbimento notevolmente ridotto dalla presenza di nutrienti. 

-ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI

L’efficacia antidepressiva può essere ridotta da una dieta ricca di fibre.

-ANTIMICOTICI

Itraconazolo: l’assorbimento può essere incrementato dalla contemporanea presenza di nutrienti, che ne aumentano la solubilità.

-ANTIVIRALI

Didanosina: l’assorbimento può ridursi fino al 50% in presenza di alimenti, somministrare 1 ora prima o tre ore dopo la nutrizione. Zidovudina : la velocità e l’entità dell’assorbimento possono essereridotti dalla presenza di nutrienti, somministrare 1 ora prima o tre ore dopo la nutrizione.

-CALCIOANTAGONISTI

Nifedipina: assorbimento rallentato dalla presenza di nutrienti, è consigliabile la somministrazione ogni giorno alla stessa ora. 

-IMMUNOSOPPRESSORI

Ciclosporina: i livelli ematici possono aumentare, con possibili effetti tossici in caso di dieta ricca di grassi.

 

SOMMINISTRAZIONE DI LIQUIDI ATTRAVERSO DURANTE LA N.E.

Il fabbisogno del Paziente non si limita solo alle calorie, ma va garantita anche l’idratazione in quanto l’acqua contenuta nei prodotti non è sufficiente.

Si consiglia 25 – 35 ml di liquidi ogni Kg, in caso di febbre , diarrea l’idratazione va potenziata,

Le formule iperosmolari e ipercaloriche possono disidratare il Paziente in quanto più l’osmolarità è elevata maggiore è il potere osmotico che agisce richiamando acqua nel lume intestinale, aumentando la distensione e favorendo la comparsa di diarrea.

Anche le Linee Guida SIMPE consigliano quando possibile di utilizzare la via entrale amche per il mantenimento del bilancio idrico somministrando la quantità prevista di acqua suddividendola in boli da 100 ml nell’arco della giornata, sia durante l’infusione della miscela (se questa richiede molto tempo) sia al termine di questa.

Inoltre per il controllo e mantenimento della pervietà del sondino si rende necessario un lavaggio prima e dopo il termine dell’infusione con 50 ml di acqua\soluzione fisiologica a temperatura ambiente. In caso di infusione continua il lavaggio deve avvenire ogni 3-4 ore.

 

MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE: IN BOLO / INTERMITTENTE / CONTINUA

Somministrazione in bolo:  

consiste nella somministrazione rapida e intermittente di una grande quantità di miscela, generalmente impiegando una siringa; Questo metodo simila la normale immissione di cibo e può essere comodo per il Paziente, ma dà luogo frequentemente a complicanze quali aspirazione, rigurgito e gastrointestinali.

Somministrazione intermittente:

mima gli intervalli dei pasti, permette al Ph gastrico di rimanere entro limiti normali riducendo il livello dei batteri. In uno studio c’è stata una riduzione del 42% delle complicanze polmonari quando è stato introdotto un periodo di pausa di 8 ore nella somministrazione. Ideale nei soggetti diabetici. (Lee e altri, 1990)

Somministrazione continua:

prevede la somministrazione del volume di miscela prescritta a velocità costante.

Metheny sostiene che l’infusione continua è attualmente considerata essere meno pericolosa per l’aspirazione dell’infusione intermittente (10), mentre afferma che non è fisiologicamente normale. In aggiunta mantiene un Ph alcalino nello stomaco permettendo ai batteri gastrici di prosperare ed aumentare il rischio di sviluppare polmoniti da trasmigrazione batterica nel sistema respiratorio.

 

LINEE GUIDA INFUSIONALI

I metodi di infusione variano in funzione della quantità e delle esigenze del pz:

-Continuo nelle 24 ore

-Ciclico in 12/18 ore

-Ad intermittenza

-A boli fino a 200-300 ml per volta

 

VELOCITA’ DI INFUSIONE:

Esempio di pz medico non complicato

I giornata 20 ml / ora

II giornata 40 ml / ora

III giornata 60 ml / ora

IV giornata 80 ml / ora

 

PROCEDURA DI POSIZIONAMENTO DEL SONDINO NASOGASTRICO

MATERIALE OCCORRENTE:

  • Guanti monouso non sterili
  • S.N.G. (12-14 F.) in poliuretano o silicone
  • Lubrificante (Nefluan, Luan)
  • Siringa da 60 cc. con cono grande
  • Bacinella reniforme
  • Garze
  • Telino
  • Bicchiere d'acqua
  • Cerotto per fissaggio
  • Fonendoscopio
  • Xylocaina spray (4%)

 

POSIZIONAMENTO:

  • Informare il paz. (se cosciente).
  • Posizionare il paz. semiseduto nella posiz. di Fowler (se possibile).
  • Ispezionare le cavità nasali per verificare eventuali deformazioni e scegliere la narice più pervia.
  • Rimuovere le eventuali protesi dentali.
  • Far soffiare il naso al paz. (se cosciente).
  • Spruzzare la Xylocaina spray nel nasofaringe.
  • Misurare la distanza orecchio-naso-proc. xifoideo per determinare la lunghezza giusta per l'inserimento del SNG, segnando con un cerotto il punto.
  • Lubrificare la punta del SNG e introdurre delicatamente il SNG.
  • Ispezionare il cavo orale per controllare che il SNG non si arrotoli in bocca.
  • Far bere un po' d'acqua al paz.(ovviamente se è cosciente e collaborante), invitandolo a deglutire quando il SNG raggiunge il faringe, facendolo avanzare fino al punto segnato.
  • In caso di tosse, cianosi, ipossia, rimuovere il SNG immediatamente e ripetere la manovra.
  • Controllare poi la posizione del SNG nel seguente modo: 

 

-  aspirando con la siringa per vedere se è presente succo gastrico

-  nel caso non vi sia ristagno gastrico insufflare dell'aria auscultando

   sull'epigastrio col fonendoscopio.

-  introdurre da 10-50 cc. d'acqua, aspirando con la siringa.

  • Una volta certi del corretto posizionamento fissare il SNG al naso senza fare pressioni sulle ali del naso.
  • Mantenere la testa del paziente elevata per ridurre la possibilità di riflusso gastrico e l' aspirazione nelle vie aeree.
  • Ripetere sempre le ultime 4 manovre se il SNG viene riposizionato (ad es. per aspirare l'aria)
  • Prevenire la retrazione o fuoriuscita del SNG assicurandolo bene alla cute, controllando frequentemente la tenuta del cerotto.

 

La NE è una terapia la sua somministrazionene attraverso SondinoNasoGastrico rappresenta una pratica infermieristica. I risultati dipendono dalla corretta gestione e capacità di individuare precocemente le complicanze che, in alcuni casi possono condurre fino alla morte. Scopo è quello di migliorare, accelerare il processo di guarigione, prevenire la malnutrizione, mantenendo e/o integrando il regime nutrizionale. L’Infermiere potrebbe garantire una assistenza e organizzazione di qualità (obiettivo del Governo Clinico) a Utente e Familiari durante la propria attività lavorativa. Considerando la comunicazione una delle tappe fondamentali per il raggiungimento di un buon processo assistenziale/organizzativo. Utilizzando in modo adeguato e completo le proprie competenze dettate ora da: Codice Deontologico, Formazione Post-Base, Evidenza Scientifica, preferenze del Paziente/Utente. Utilizzando un adeguato comportamento professionale durante l’attività lavorativa, pianificando l’assistenza e svolgendo periodici confronti per analizzare, correggere le criticità. Seguendo le regole fissate dai documenti in uso all’interno dell’U.O., garantendo in tal modo uniformità di comportamento, prevenendo disorientamenti, disorganizzazione, incomprensione. Garantendo il diritto alla Privacy (Legge nr. 675 del 31/12/1996), con un adeguato comportamento, durante la propria attività lavorativa.


 

Autore dell'articolo: 

GREGORIO RESTA

INFERMIERE SPECIALISTA CLINICO

A.O.E. CANNIZZARO (CT) – UTIR

SEGRETERIA PROVINCIALE NURSIND CATANIA

 

 

 

Bibliografia 

- R. Mattei Manuale di nutrizione clinica, Medi Care,4

- Lynde Juall Carpenito: Piano di Assistenza Infermieristica e Documentazione, Ambrosiana;

- T. Lavalle, C. Spairani: Procedure Protocolli Linee Guida, Masson;

- G. Guarnieri, R. Situlin, G. Torgo: Dietetica e Nutrizione Clinica, Masson;

- Emilio Galli: Alimentazione Parenterale ed Enterale, III edizione Masson;

- A. Bianchetti M. Trabucchi: Alimentazione nell’anziano, Masson;

- Giorgio Gaggiotti: Manuale di Nutrizione Enterale, Edizione Minerva;

- F. Bozzetti, G. Guarnirei: Manuale di Nutrizione Artificiale, Masson;

- O. Schindler, G. Ruoppolo, A. Schindler; presentazione di M. De Vincentiis: Deglutologia, Omega;

- www.sinpe.org

- www.evidencebasednursing.it